Ah ah ah!
Al di la delle battute, faccio un discorso serio: mentre nel mondo discografico l'universo di etichette indipendenti, esploso dopo l'arrivo del Punk e rimasto centrale almeno fino a Nevermind, è stato il principale motore di avanzamento del rock, tanto che i suoi capolavori più importanti ed influenti per almeno quindici anni sono usciti tutti su indie, nel mondo videoludico secondo me questo non avviene e non potrà mai avvenire.
E il motivo è semplice: mentre nel rock i limiti tecnici ed economici non solo sono ininfluenti ma, addirittura, possono essere necessari a trovare nuovi codici espressivi (ed è quello che è successo), nel videogioco, che è strettamente legato alla tecnologia, tali limiti possono essere un grande freno.
Quindi, ok, nel panorama indie ci sono tanti giochi validissimi e originali, qualcuno è addirittura comprabile, ma i sopracitati limiti fanno sì che la maggior parte delle cose che escono siano riproposizioni con grafica finto retro di concept anni '80-'90.
Che, detto tra noi, se devo giocarli preferisco di gran lunga gli originali visto che, in media, sono più belli e più personali, oltre ad avere importanza storica e gusto estetico imparagonabili perché, appunto, originali e non brutte copie.
Quando uscirà uno Zen Arcade o un Murmur del videogioco indie cambierò idea, forse. Ma per ora, tolte alcune eccezioni (che poi sono quelle più evolute, tipo Fast RMX o Cuphead, che, non a caso, difficilmente può ancora essere considerato "indie") non trovo alcun motivo di interesse nella SCENA.