Crossposting dal topic del calcio
Come si dice a Torino, violentando l'italiano, aveva solo da rimanere.
Che meraviglioso francesismo.
Il avait qu'à rester
Quindi anche l'inglese "have to" per indicare il dovere viene dal francese? Fico, ne so una nuova.
Anche il mio dialetto fa quella costruzione comunque, il verbo dovere non esiste in valtellinese (e a occhio anche nel resto della Lombardia) la frase citata sarebbe "G'avea nòma de restar" nel mio paesello.
Credo che sia un'espressione dell'italiano parlato diffusa ampiamente, si dice anche da noi...
La cosa interessante del mio dialetto è che vivo in una zona che è sempre stata confine fra il Papa e gli altri stati, con dieci minuti d'auto sono in Toscana e me ne servono 20 per le Marche o massimo mezz'ora per la Romagna. Questa situazione ha creato un dialetto, secondo me, veramente doloroso ad ascoltarlo e semplicemente orribile ma anche buffo, non ha molto a che vedere coi dialetti umbri più a sud.
Carrellata di parole ed espressioni tipiche:
El capì n'tamàzza: il buon senso non è il tuo forte
N'acadèa che ci provai si nné la malizia: avresti dovuto lasciar perdere se non sei pratico
M'pisté le pescolle, te n'zaccheri: non calpestare le pozzanghere, ti sporchi di fango
Mme ci fe ragioné che dopo so scapace: non farci parlare me che divento maleducato
Fioli: ragazzi
Ruzzumaja: disordine
Buligame: grande ressa di persone
Dialetto buffissimo da far identificare ai forestieri perché è un mix di cose diverse, sbagliano tutti con facilità, di solito i meridionali ti mettono in Romagna e i settentrionali in Lazio. Quelli dell'Italia centrale o sparano Marche o sono della zona e si avvicinano.
Parlo dialetto tutto il giorno (qui non si usa quasi per niente l'italiano fra locali) ma non ho un accento molto stretto perché in casa l'abbiamo sempre parlato relativamente poco, in generale non sono un fanatico del dialetto come la maggior parte della gente, sarà perché il mio fa schifo.