Topic: [Multi] The Talos Principle

[TremeX]

La parte narrativa mi ha tirato in mezzo, almeno fino a un certo punto quando mi son detto "non mi freghi, il protagonista del gioco è una macchina, ma purtroppo il player è un pupazzo di carne che sbadiglia". Il limite sta lì, ma nel gioco devi fingere che sia una macchina a interagire con i terminali.
Fino a un certo punto mi ha fregato sul piano filosofico, e tanto mi è bastato. Ma poi il gioco deve andare avanti e forse scricchiola, non so, dovrei rigiocarci.

[Void]

Sono anche d'accordo che gameplay e storia non sono particolarmente collegate (nel DLC sì, ma forse non come vorresti).
Aggiungo anche che molti testi, specialmente quelli da "tradurre", non hanno contenuti particolarmente interessanti; è tutto troppo diluito da questo punto di vista.

Ma da qui a bocciare la storia di fondo ed i contenuti filosofici ce ne passa, IMHO. Magari hai già letto talmente tanto su questo filone da ritenere che i contenuti aggiungano poco o nulla, ci sta.
Però se devo trovare un argomento per non consigliarlo a tutti è l'opposto: credo che l'utente medio possa prenderlo come un polpettone filosofico poco interessante.

[armandyno]

Mah, è comunque un gioco lineare a basso medio budget, come la maggior parte dei single player narrativi alla fine tende a portarti nella sua direzione, può sembrare un pò scarno e lo è, ma secondo me funziona perché è anche un metagioco, alla fine ti spiega 'perché stai giocando'.
Poi voglio dire, non è un aggiunta da poco la narrativa in questo gioco, potevano semplicemente mettere gli stessi enigmi senza una spiegazione sarebbe cmq stato un ottimo puzzle game.

[Wis]

A me sembra proprio che la scrittura sia ad un livello ESTREMAMENTE più elevato della media. Ma proprio che non la vede nemmeno.
Se diciamo che la scrittura di Talos è “mmmsìboh” allora dobbiamo buttare nel cesso il 99.9% dei prodotti usciti da Pong a ieri.
Questo indipendentemente da quanto sia legata con il gioco, che ok, non lo è ed è un suo limite, sicuramente.
Ma ogni terminale per me era un’epifania di genio.

[Ivan F.]

Io credo che, dal punto di vista narrativo, si possa buttare nel cesso il 99,9% delle produzioni da Pong in poi senza che sembri qualcosa di anomalo.

[Wis]

In effetti… ^^U
Comunque quello che volevo dire è che Talos ha un valore quasi letterario nella qualità della scrittura, ben diverso dalla poltiglia narrativa più comune.
L’ho giocato in inglese perché l’italiano era claudicante.

[armandyno]

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No, purtroppo non tanto nemmeno io .

[Dan]

A me sembra proprio che la scrittura sia ad un livello ESTREMAMENTE più elevato della media. Ma proprio che non la vede nemmeno. Se diciamo che la scrittura di Talos è “mmmsìboh” allora dobbiamo buttare nel cesso il 99.9% dei prodotti usciti da Pong a ieri.

Un momento, io non ho parlato di qualità della scrittura, assolutamente, e sono d'accordo che i testi siano ben scritti e ben pensati. Al massimo ho messo in dubbio l'originalità dei temi e del loro svolgimento, ma è un parere soggettivo

Un conto però è la scrittura, un altro è la narrativa, che io intendo con due accezioni diverse.
Per scrittura intendo proprio la qualità dei testi, che appunto non mettevo in dubbio.
Con narrativa intendevo le modalità con le quali la storia e i temi si esplicano nel gioco; e per questo tipo di medium, secondo me, TTP offre ben pochi spunti. Insomma, non lo raccomanderei come caso di studio per chi fosse interessato alla narrazione attraverso i videogiochi, ecco

Dan, non ricordo mai se The Witness t'ha fatto schifo al cazzo o se non l'hai giocato/non hai interesse a giocarlo.

Nope. Ce l'ho nel backlog da una vita, e pure in lista prioritaria, ma ancora non ci ho giocato =/

[Wis]

Ah ma no, quello nemmeno io, ci mancherebbe.
Ha anche qualche anno, rispetto ai titoli migliori degli ultimi anni.
Ci sta.

[Ifride]

A me sembra proprio che la scrittura sia ad un livello ESTREMAMENTE più elevato della media. Ma proprio che non la vede nemmeno.
Se diciamo che la scrittura di Talos è “mmmsìboh” allora dobbiamo buttare nel cesso il 99.9% dei prodotti usciti da Pong a ieri.
Questo indipendentemente da quanto sia legata con il gioco, che ok, non lo è ed è un suo limite, sicuramente.
Ma ogni terminale per me era un’epifania di genio.

92 minuti di applausi!

[Void]

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No, purtroppo non tanto nemmeno io .

Che consigli utilissimi che elargisco

[Laxus91]

Iniziatolo perché ne sentivo una discreta voglia.

Nulla di meno che bellissimi i puzzle, ma ho fatto poco (fatta tutta la prima area, A1 per intendeerci e presa con non poca soddisfazione la primissima stellina).
Ad ora il punto debole mi sembra ambientzione e assets, non so se e quanto si ampli dopo ma ho visto la zona A4 e mi sembran sempre tutti alberelli, muri e inferriate sempre uguali.

Al netto di questo e per quanto narrativamente sia molto molto criptico, quasi impossibile da decifrare ncora, trovo abbia un'ottima scrittura: ogni singola interazione col

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computer e relative domande e risposte

mi è piaciuta e mi ha immerso nel contesto, mentre sui testi di per sé direi che non ci stia capendo poprio niente che porta a niente.

Ma di nuovo, i puzzle son geniali e sfidanti fin da subito, mi piacciono le meccaniche (semplici ma chiarissime fin qui, non vedo l'ora che il tutto si complichi)

[Laxus91]

Ho quasi completato tutta la prima macroarea e sono uscito

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nell'area esterna che sembra potermi indirizzare alle zone B e C e alla torre che, tra l'altro, decisamente mi sembra simboleggiare il 'peccato' dell'eccessiva curiosità rispetto al monito di non scoperchiare l'ignoto, monito che proviene direttamente dalla voce onnipresente di Elohim che ad ora mi rappresentare il nostro 'creatore', in chiave divina e/o mitologica

, mi piace come si apre.

Finora son riuscito a beccare praticamente tutti i sigilli e qualche stella, mi piace molto la sfida proposta dagli enigmi: mai troppo difficili e mai troppo semplici, tra l'altro grazie alla velocità di movimento elevata ci vuole un attimo a rieseguire le azioni giuste in caso di fallimento.

Mi piace come sia meno compartimentato di quanto sembri, specialmente per ottenere le stelle, alcune tostissime.
Ma soprattutto è un gioco di riflettere, quasi contemplativo e in cui leggere i (sempre misurati, mai eccessivi) testi e godersi le interazioni, poche ma buone, fa assolutamente parte dell'esperienza, la scrittura è molto buona e tematiche e riferimenti fanno risuonare particolarmente con efficacia certe mie corde attuali.

Per me è piuttosto magnetico, ha quel quid che ti fa desiderare di vedere/scoprire/avanzare con gran voglia ma prendentoti i tuoi tempi e ritmi.
E poi che bello, una volta tanto, esplorare per il gusto puro di farlo senza mille collectibles e reward bulimici piazzati ad invogliarti e gratificarti ma artificiosamente, qui i 'premi' sono pochi ed estremamente rari e vanno sempre guadagnati, insomma è bello anche girare a vuoto per minuti interi per il puro piacere di godersi il momento sapendo che ogni ottenimento ludico sarà raro e da guadagnare, mai regalato

[Ivan F.]

E insomma, per prepararmi all'uscita del secondo episodio (e visti gli sconti), avevo comprato il primo The Talos Principle su Steam Deck in edizione Supersvrù.

Non avevo mai giocato Road to Gehenna, quindi mi sono messo a tempo perso su quello.

Ieri ero in un livello non troppo difficile (So Close, So Far), ma che richiede qualche passaggio, e avrò ripetuto una procedura cinque o più volte. Prima ho sbagliato una sequenza, poi i tempi, poi un posizionamento, poi il raggio veniva bloccato dal clone. Ma io, parlando da solo davanti allo schermo come mi accade con i FPP, ho proseguito calmamente e imperterrito a eseguire il mio task.

Alla sesta o settima volta, quando l'ho risolto, mi è venuto in mente questo monologo qui:

TFP Link :: https://www.youtube.com/watch?v=3aowaiDcTJg

E niente, mi è sovvenuto che è questo che il videogioco ci insegna: la perseveranza.
Qualcuno ha talento, qualcuno è intelligente, qualcuno è istruito.
Ma spesso sono coloro che hanno la perseveranza a stare un passo avanti agli altri.
Non esistono altre forme d'arte che, nella loro fruizione, possono insegnare la perseveranza.
E se qualcuno, dal videogioco, riesce poi ad applicarlo nella vita, è oro colato.

[Laxus91]

E poi sulla determinazione, pure citata nel monologo, c'è chi ci ha persino costruito un intero gioco che si basa metanarrativamente su tale concetto (mi riferisco a Toby Fox con Undertale)

Sono aspetti profondamente umani ma che si, forse rappresentano quella marcia in più che ci fa andare avanti come specie

Per il resto: