L'intervista è veramente imbarazzante.
Molineux dice talmente tante bugie e inventa così tante scuse che è difficile credere che non lo faccia apposta o che sia in buona fede.
La gente si accorse dell'inaffidabilità del personaggio all'uscita di Fable e relativo sequel, ma indizi della sua natura nefasta si potevano già vedere parecchi anni prima. Sorvolando sul periodo Bullfrog, dove non era l'unico gallo a cantare per fortuna, agli esordi di Lionhead studios, durante lo sviluppo del primo Black & White, c'era un certa rivista di settore che ne pubblicò il diario dello sviluppo.
Io ero solito seguire diari simili sin dai tempi di Zzap!, dove freelancer con le palle come Jeff Minter, Andy Braybrook o gli Apex Software erano soliti narrare le loro giornate-tipo, i problemi nello sviluppo e cosa avevano concluso a livello pratico di giorno in giorno.
Ebbene, il diario di Molyneux su
The Games Machine invece era un'accozzaglia di stupidaggini incredibile, tante chiacchiere e zero sostanza, tutto fumo e poco arrosto. Spesso parlava di come torchiava quelli del team per introdurre delle feature apparentemente inutili che gli balzavano in testa, esponendole in maniera vaga.. e poi stava al developer dargli una forma e un'effettiva collocazione nel gioco (esempio: le gesture da fare col mouse). A volte faceva riunioni dove si bullava con la stampa di cose assolutamente idiote e di contorno (esempio. le creature che giocavano a pallone) quando lui stesso non aveva la minima idea di quale direzione avrebbe preso il gioco e quale ne sarebbe stata l'effettiva struttura portante.
La cosa mi lasciò perplesso, ma all'epoca ogni volta che dicevo che M. era un buffone tutti mi davano contro.
