Vidi.
Sinceramente non ci ho trovato nulla di orrendo a parte Ramses sceso a spingere la 126 che gli si ferma in salita.
Per il resto, al di là dell'efficacia o discutibilità delle singole scelte, credo che il problema sia la dissonanza tra il colossale show quasi perennemente a video e le emozioni timidissime che riesce a smuovere.
Circa la doppia lettura dei prodigi, naturali o divini, non ho trovato nel finale una risoluzione del dualismo. Quanto piuttosto uno scacco nella piaga dei primogeniti per la quale non sono offerte spiegazioni tecniche.
Circa il Dio bambino non so. La scelta in sè per me ci può stare, è proprio la resa scenica e interpretativa che non lascia il segno.
Se leggi il mio papiro a pag. 1 trovi più o meno le stesse considerazioni, soprattutto per 3 aspetti che citi:
1) Le piaghe sono ricondotte a qualcosa di spiegabile, fino ai primogeniti. Lì Scott si è piegato al racconto biblico, ampliando proprio il senso di inadeguatezza dell'uomo.
2) Ramses, il bambino ecc. Sono scelte autoriali sulle quali si può discutere, il primo, da quanto ho capito, proprio per sottolinearne la mediocrità. Se ci fai caso è colto sempre mentre mangia qualcosa, un particolare di natura psicologica che è alla base del soddisfacimento personale in senso compensativo. Sul Dio bambino, come ti dicevo, si tratta di una citazione da midrash, anche se l'effetto finale è discutibile.
3) La questione dell'emotività è proprio un passaggio del mio papiro e ho rilevato quello che dici tu. Però mi son dovuto arrendere al fatto che, dopo successive visioni, il tema dell'uomo sgomento e incredulo che si abbandona ad una volontà che non comprende irrompe in maniera più forte. E sul finale, quel Mosè vecchio con gli occhi semichiusi è capace di commuovere. Ma non è una cosa immediata.
Comunque, quello che davvero non mi spiego, è come questo film venga considerato tra le peggiori pellicole del suo anno di uscita e, più in generale, una sonora schifezza.