Autore Topic: [Cinema] Il Re (The King) di David Michôd  (Letto 667 volte)

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Offline Il Gladiatore

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[Cinema] Il Re (The King) di David Michôd
« il: 25 Mar 2021, 16:51 »


I film storici non se la passano proprio bene in questo ultimo periodo, dopo l’abbuffata del decennio 2000-10 l’attrattiva e l’attenzione per questo genere di film è venuta meno, anche a causa dell’avvento delle pellicole supereroistiche. Per questo l’appassionato vaga tra annunci inaspettati e offerte varie di piattaforme per rimediare qualche scampolo di antichità e istantanee in costume, qualsiasi costume. C’è da dire che questa bolla di stasi in cui siamo imprigionati da questo è scoppiata la pandemia non permetta di rendersi troppo conto dei progetti in uscita, di quelli abbandonati, di un genere poi che spesso fa della messinscena di massa il suo dispositivo spettacolare.

Quindi, un po’ depresso e un po’ rassegnato, qualche tempo fa m’imbatto più o meno casualmente in questo “The King”(“Il Re” in Italia) di David Michod, un film del 2019 di chiara impronta shakespeariana che narra delle vicende di Hal, principe ribelle ed eversivo che conduce una vita dissoluta tra alcol e donne a causa di profondi dissapori con il re e padre, Enrico IV. La sua distanza dagli intrighi di corte e dalla smania del potere permettono al giovane Enrico di edificare una filosofia di vita avversa alla guerra, soprattutto quella civile, e a sviluppare empatia nei confronti del prossimo. Tutto questo si deve anche al rapporto con il fraterno amico di avventure e intrallazzi, John Falstaff. La situazione politica e bellica del paese subisce un’accelerazione improvvisa con eventi drammatici e Hal, che fino a quel momento aveva evitato qualsiasi posizione di potere si ritrova incoronato, l’Enrico V consegnato alla storia e al teatro. Per correttezza bisogna dire che il film si prende alcune licenze poetiche, sia dalle vicende storiche che dal canovaccio shakespeariano ma è il prezzo da pagare per l’introduzione di alcune linee tematiche dal sapore più contemporaneo. Oltre a questo, rispetto al kolossal medio, il tono è più sobrio e realistico.

Il film pone l’attenzione sul tema del comando, soprattutto quello non cercato e sull’ineludibilità della responsabilità personale rispetto a chi può soffrire o beneficiare delle azioni dei grandi del mondo. Il protagonista prova in ogni modo a sottrarsi a questa realtà e infine diventa quello che aveva sempre evitato e rifiutato per tutta la vita e tutti i passaggi fondamentali del film vedono Enrico come sconvolto, stupito e mai perfettamente d’accordo con le sue stesse azioni, come se la ragion di stato fosse una forza imperscrutabile, quasi dotata di vita propria, che dispone di re, eserciti, paesi e popoli. Una pellicola non necessariamente negativa poiché le vicende in sé non lo sono ma la sensazione che rimane è quella di una cupa rassegnazione riguardo natura malvagia dell’uomo.



Non senza momenti di luce in ogni caso. All’idea della solitudine del comando e all’impossibilità di avere amici leali in un contesto di responsabilità e reggenza, il film contrappone la dimensione di un’amicizia aspra e ruvida tra due uomini diversi, ma leali l’uno verso l’altro. Sarà proprio la sincerità di John Falstaff, non sempre facile e spesso foriera di sofferenza, a portare Enrico verso la comprensione del servizio del ruolo del monarca e il fardello della responsabilità nei confronti del popolo. Particolarmente indicativo anche il tema della narrazione come strumento di coinvolgimento delle masse, non attraverso i fatti ma solo grazie alle suggestioni, che possono essere adoperate sia per il bene (lo spirito di appartenenza e il coraggio) sia per il male (la strumentalizzazione della verità per arrivare ai propri obiettivi).

Il protagonista è davvero un attore magnetico e carismatico e sono felicissimo della sua scelta per Dune. Unisce tratti efebici e delicati a uno sguardo che alterna spietatezza, languore e poi malinconia. Davvero promettente. E che dire di Robert Pattinson, un Delfino di Francia particolare e surreale, forse l’elemento leggero e straniante del film?





Insomma, in definitiva, se possibile recuperatelo. :)

La paura è di passare per non esperti, di non comprendere il medium che si sta evolvendo etc. (...) è figlio dell'immotivato senso di inferiorità che spinge il videogiocatore alla spasmodica ricerca di qualcosa che giustifichi il videogioco come se il gameplay da solo non bastasse più." (Fulgenzio)

Offline Tetsuo

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Re: [Cinema] Il Re (The King) di David Michôd
« Risposta #1 il: 25 Mar 2021, 20:56 »
mai sentito parlare.
me lo hai venduto con la prima immagine, recupero

Offline Il Gladiatore

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Re: [Cinema] Il Re (The King) di David Michôd
« Risposta #2 il: 26 Mar 2021, 08:42 »
mai sentito parlare.
me lo hai venduto con la prima immagine, recupero
Sì, ne vale la pena, l'importante è non aspettarsi un film in costume di stampo prettamente hollywoodiano e tonitruante, visto che segue la strada dell'intimismo e della sobrietà. Si evince già molto da una delle prime scene in cui c'è un duello, molto realistico e ricercato anche nei semplici gesti, con armature piuttosto coerenti. Anche il disbrigo della lotta suggerisce il ricorso al "Flos Duellatorum in Armis sine Armis Equester et Pedester", un aspetto che nei film ad ambientazione medievale e oltre difficilmente si trova e che gradisco molto.
La paura è di passare per non esperti, di non comprendere il medium che si sta evolvendo etc. (...) è figlio dell'immotivato senso di inferiorità che spinge il videogiocatore alla spasmodica ricerca di qualcosa che giustifichi il videogioco come se il gameplay da solo non bastasse più." (Fulgenzio)

Offline Devil May Cry

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Re: [Cinema] Il Re (The King) di David Michôd
« Risposta #3 il: 26 Mar 2021, 09:32 »
Visto quando è uscito. Lo ricordo come un buon film ma ne ho poca memoria.

Offline Tetsuo

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Re: [Cinema] Il Re (The King) di David Michôd
« Risposta #4 il: 31 Mar 2021, 11:31 »
visto, mi è piaciuto, non ho approfondito quanto di vero o romanzato ci sia nel raccontare Al/Enrico V