In ambito videoludico i contenuti di una determinata opera vanno ideati, decisi, progettati e realizzati con larghissimo anticipo e tutte deve andare di concerto. Non sono oggetti "fisici" su cui poter intervenire in qualsiasi momento con aggiustamenti e spennellate, anche perché poi ogni aggiunta oppure taglio implica un lavoro di ottimizzazione e coordinamento di un'altra decina di gruppi con team di centinaia di persone, di cui ognuna responsabile di un brano esecutivo.
Se pensiamo al processo creativo ed esecutivo di un videogioco e lo dividessimo, per dire, in 15 fasi, si potrebbe tranquillamente affermare che il nucleo concettuale del gioco è presente nei primi 3 punti (che portano via una marea di tempo e che, una volta chiusi, sono difficilmente ritrattabili), il titolo fatto e finito è già presente al punto 7, massimo 8 (versione alpha, che in tutto e per tutto deve essere giocabile) lasciando al punto 9-10 il lavoro di debugging e ottimizzazione delle risorse. Il punto 11 è l'assemblamento (beta) e infine le ultime parti (12-15) competono ad aspetti più estetici, funzionali e promozionali dell'opera e che coincidono quasi sempre con gli ultimi sei mesi/un anno a disposizione.
Vi ricordare i cari vecchi TR di Core Design, di cui ne usciva uno all'anno di Novembre? Bene, a fine maggio il gioco già esisteva, giocabile e finito.
Quindi, quando un gioco la cui ideazione, programmazione e realizzazione ha richiesto qualcosa come sei anni, il fatto di prendersi 3 mesi per "rifinirlo" è assolutamente strumentale, a meno che non s'intenda come rifinitura il font dei caratteri per la costina del blu ray. Oppure qualcosa di ancora non finito e per questo beh, io lo vedo poco professionale.
N.B. Non sto scrivendo queste cose perché voglio dare una mia opinione soggettiva sul processo creativo sui videogiochi, ho semplicemente descritto il punto medio dei racconti di 3 amici programmatori che lavorano rispettivamente a Ubisoft Dusseldorf (Far Cry), Rockstar San Diego e i tizi che fanno Playerunknown Battleground di cui non ricordo la casa adesso.