Aaaaaaah!
Cory approva dunque!
Ho giocato solo il primo del reboot, ma in effetti dai video Rise mi pare si ambientato per il grosso in ambienti innevati, giusto?
Comunque bon, solo che quello ce l'ho in mensola e zero voglia di iniziarlo, Gow invece nonostante i mille impegni di questo periodo (e il sonno che spesso mi fa crollare prima di mettermici) tira sempre tantissimo, quindi almeno in quello se ne distacca da Rise in positivo
Il problema è che, a torto o a ragione, i due titoli di reboot non sono molto ben visti.
Dalla fan base di Tomb Raider per ovvi motivi.
Il primo, il 2013, ha un setting molto affascinante e un impianto sparacchino ben orchestrato, però immette collezionabili detestabili, risorse astruse e un level design banalissimo. Reinventa la figura di Lara secondo una sensibilità moderna in modo opportuno. E' un po' l'Uncharted dell'Eurospin, però.
Il Rise rinuncia a velleità sparacchine, si accontenta di trama e ambientazione molto più banali ma fa un decisivo passo verso la concezione del TR classico innestando la filosofia dell'open world. Ne consegue un gioco molto interessante se si esauriscono le sfide contenute, ma poco ricreativo in senso moderno e colpevole di riproporre, accresciuti, i problemi del gioco precedente. La sua cattiva fama, anche rispetto al titolo 2013, è uno dei misteri più misteriosi dell'industria. E' un gioco fortemente migliorabile, ma possiede anche ottime qualità. Mettici anche che su PS4 tra Pro e borbona il gioco passa da 60 a 30 frames, quindi l'esperienza soggettiva ne risulta alterata e difficilmente confrontabile.
Infatti mi fa molto piacere il riconoscimento di Cory, in effetti si possono prendere lunghi brani del Rise e metterli di peso in GoW senza alcuna differenza sostanziale, davvero i due titoli sono molto simili.