Questa è una vicenda che trovo estremamente disturbante.
In sostanza;
-L'ex fidanzato di Zoe Quin pubblica post in cui denuncia la relazione della sua allora fidanzata con un giornalista di Kotaku. E nel farlo, non esita a pubblicare dettaglia privati della Quinn.
-Ne consegue un casino immenso e nascono accuse di collusione, e a Zoe Quinn di comprarsi recensioni positive a letto.
-Nel frattempo Kotaku chiarisce la propria posizione, e spiega che in realtà il giornalista in questione non ha mai recensito Depression Quest, e non ne ha più scritto dall'inizio della sua relazione con questa.
-E ad avvelenare ulteriormente il pozzo, questi episodi avvengono in contemporanea con violenti attacchi su Internet nei confronti di Anita Sarkeesian, autrice di una serie di video sul trattamento della donna nel media, che riceve minacce esplicite e talmente circostanziate da obbligarla a traslocare.
Ora, della vicenda in sé (ovvero della sua premessa) non ho voglia di parlare. Che si possa accettare che una persona sveli al pubblico dettagli privati della vita di un'altra persona e sulla base di quello, oltre le intenzioni del fidanzato in questione, imbastire una caccia alle streghe mi sembra inaudito.
La sostanza sarebbe che Zoe Quinn ha fatto sesso con altre persone? Sono affari suoi. Da questa/e relazione/i sarebbe/ro nato/i un trattamento favorevole nei confronti suoi e del suo gioco? Dove sono le prove? Ci rendiamo conto che si sta mettendo alla berlina una persona, se non peggio sulla base dei post di un fidanzato tradito, e si sta imbastendo una questione morale in sui si rimprovera ad una persona la sua vita privata senza nessuna prova concreta che tali rapporti abbiano effettivamente portato a quanto denunciato?
E se poi Kotaku chiarisce la posizione del suo giornalista, e la non sussistenza del conflitto di interessi in questioni, la cosa viene bellamente ignorata in favore di un'agenda da portare avanti sin troppo chiara.
Tornando ad argomenti più seri, ovvero dei due fronti segnalati da Rosario, ovvero corruzione (se c'è stata), e sessismo;
Sul primo, appunto, non ho finora riscontrato da nessuna parte prove del fatto che in questo caso ci sia stato. Il giornalismo videoludico è privo di problemi, anche gravi? Assolutamente no. Ma in questo specifico caso, quale sarebbe la fattispecie? Che vi sia un problema più grande di etica nel giornalismo sono il primo a dirlo. In questo caso la questione è dal mio punto di vista solo fumo negli occhi.
E questo mi porta al mio secondo punto. Credo sia evidente che il presunto movimento GamerGate, pur nella diversità di scopi e di vedute è diventato una piattaforma centrale tramite il quale alcune frange esprimono il peggio di quanto esista nella comunità di videogiocatori in termini di sessismo, anti-femminismo, ed in generale evidente sofferenza nei confronti di qualsiasi critica da quel lato del medium. Le minacce e il patetico bullismo di cui sono state vittime Sarkeesian, Quinn ed in generale molte persone che hanno partecipato a questo dibattito è assolutamente innegabile. E che in una situazione come questa tutto ciò venga fatto passare in secondo piano, se non giustificato in nome della crociata contro il giornalismo corrotto è assolutamente esilarante per come la vedo.
La discussione sull'etica ed la deontologia nell'industria è assolutamente meritoria, ma in questo caso è stato usata a pretesto da una certa frangia della comunità che di questo dibattito si disinteressa totalmente, se non come munizioni per la propria insofferenza nei confronti di qualsiasi dibattito atto a evidenziare come il medium videoludico sia tutt'altro che inclusivo e socialmente "progredito".
Quinn si è trovata suo malgrado all'interno di una vicenda che supera come magnitudo il suo andare a letto con questo o con quello. E molti non hanno visto l'ora di saltare sull'osso, e poter finalmente esclamare "Ah ecco, ste femministe, vedi te".
Paradossalmente, di fronte a casi di personaggi maschi dell'industria che si sono lasciati andare ad atteggiamenti tutt'altro che corretti nei confronti di donne, arrivando alle molestie (fenomeno più volte denunciato e circostanziato), non è partita nessuna crociata indignata, perché si sa, "l'uomo è cacciatore... E ma lei ci stava... Eh, ma la vita è così che ci vuoi fare...". E sopratutto, perché in questo caso sono uomini.
Se invece Zoe Quinn in questo caso va a letto con altri uomini, diventa un oltraggioso attentato alla deontologia dell'industria (ripeto, cosa che devo ancora vedere dimostrare).
Riassumendo, il tema centrale di questa baraonda è secondo me eccome il femminismo, la considerazione che delle donne si ha nel medium, il loro trattamento sia come autori che come personaggi. E' un discorso che troppo spesso è stato lasciato in sospeso, con motivazioni più o meno flebili dello stile "E' solo un gioco, Non vogliamo che si parli di politica ecc ecc...".
E se questa sgradevole vicenda avrà almeno il merito di portare sotto i riflettori la questione, ben venga, anche se è deprimente che si debba nel frattempo distruggere la vita di persone.