Autore Topic: Dall'ultima edizione del TG1 - VG, violenza e informazione  (Letto 7314 volte)

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Offline Zolfo

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Dall'ultima edizione del TG1 - VG, violenza e informazione
« Risposta #15 il: 26 Mag 2003, 09:16 »
Ho visto il servizio in questione e ci sono rimasto come sempre in questi casi: male. :(
Il discorso è questo, sono d'accordo col vietare giochi violenti al di sotto di una certa fascia di età, ma da qui al condannare i videogiochi come istigatori di violenza ce ne vuole.
In una intervista al TG1 di qualche anno fa, una psicologa francese disse all'incirca: "un ragazzo maturo in grado di intendere e di volere, se si fa influenzare dalle azioni in un videogioco cercando di emularle in senso negativo ha dei problemi; ma li ha il ragazzo non il videogioco"; finalmente un discorso un po' più costruttivo.
Problemi del genere ci sono dappertutto e non solo per i videogiochi, ad esempio qualche anno fa un bambino si buttò dal balcone di casa con un lenzuolo perché credeva di essere Superman; ma questo non comporta di  doversi scagliare contro il supereroe perché turba la psiche.
Nonostante questo, c'è un ossessivo accanimento sul videogioco che porta a travisare la realtà; vuoi perché è un qualcosa di relativamente recente (circa 30 anni), vuoi perché nonostante la massificazione viene visto ancora come qualcosa per bambini.
Comunque io credo che è una ruota che gira, prima tocca a uno poi all'altro: anni fa quello che istigava la violenza erano i cartoni animati giapponesi, e giù critiche a Kenshiro; oggi ai videogiochi e così via.
Chi vivrà vedrà.
A volte c'è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla.

Offline Grendel

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Dall'ultima edizione del TG1 - VG, violenza e informazione
« Risposta #16 il: 26 Mag 2003, 12:47 »
Siamo alle solite.
Purtroppo fino a che non ci sarà una cultura del videogioco ci ritroveremo spesso a parlare di questi bei fatti...
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Offline Giobbi

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« Risposta #17 il: 26 Mag 2003, 16:28 »
Citazione da: "Zolfo"
Ho visto il servizio in questione e ci sono rimasto come sempre in questi casi: male. :(
Il discorso è questo, sono d'accordo col vietare giochi violenti al di sotto di una certa fascia di età, ma da qui al condannare i videogiochi come istigatori di violenza ce ne vuole.
In una intervista al TG1 di qualche anno fa, una psicologa francese disse all'incirca: "un ragazzo maturo in grado di intendere e di volere, se si fa influenzare dalle azioni in un videogioco cercando di emularle in senso negativo ha dei problemi; ma li ha il ragazzo non il videogioco"; finalmente un discorso un po' più costruttivo.
Problemi del genere ci sono dappertutto e non solo per i videogiochi, ad esempio qualche anno fa un bambino si buttò dal balcone di casa con un lenzuolo perché credeva di essere Superman; ma questo non comporta di  doversi scagliare contro il supereroe perché turba la psiche.
Nonostante questo, c'è un ossessivo accanimento sul videogioco che porta a travisare la realtà; vuoi perché è un qualcosa di relativamente recente (circa 30 anni), vuoi perché nonostante la massificazione viene visto ancora come qualcosa per bambini.
Comunque io credo che è una ruota che gira, prima tocca a uno poi all'altro: anni fa quello che istigava la violenza erano i cartoni animati giapponesi, e giù critiche a Kenshiro; oggi ai videogiochi e così via.
Chi vivrà vedrà.


Sì.
La causa potrebbe essere che chi fa i soldi con videogames (prima era il rock, prima il cinema, etc..) é "gente nuova". Non sono gli stessi che detengono potere economico in altri aspetti.. e  quindi anche nell'informazione.

Offline mimir

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Dall'ultima edizione del TG1 - VG, violenza e informazione
« Risposta #18 il: 26 Mag 2003, 19:07 »
Citazione da: "Giobbi"

La causa potrebbe essere che chi fa i soldi con videogames (prima era il rock, prima il cinema, etc..) é "gente nuovoa". Non sono gli stessi che detengono potere economico in altri aspetti.. e  quindi anche nell'informazione.

Non sono daccordo. A mio avviso, i giornalisti scrivono castronerie su tutto ciò che non conoscono e, a parte quelli specializzati in specifici argomenti, i giornalisti non conoscono quasi nulla.
Non perdetelo il tempo ragazzi, non è poi tanto quanto si crede;
è così fragile la giovinezza, non consumatela nella tristezza.

Offline Gargoyle

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Dall'ultima edizione del TG1 - VG, violenza e informazione
« Risposta #19 il: 26 Mag 2003, 21:19 »
Citazione da: "mimir"
Non sono daccordo. A mio avviso, i giornalisti scrivono castronerie su tutto ciò che non conoscono e, a parte quelli specializzati in specifici argomenti, i giornalisti non conoscono quasi nulla.


Talvolta è vero, mi ricordo che una volta una donna assunse per sbaglio soda caustica (NaOH, più correttamente idrossido di sodio) al posto di una bevanda e sui gioranli il titolo era che aveva assunto dell'acido.
"I've always known it. I should've killed every last one of them! I should've turned their planet into a graveyard the likes of which the galaxy had never seen!" Gul Dukat to Captain Sisko, Star Trek: Deep Space Nine.

Offline Giobbi

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« Risposta #20 il: 27 Mag 2003, 10:58 »
Citazione da: "mimir"
Citazione da: "Giobbi"

La causa potrebbe essere che chi fa i soldi con videogames (prima era il rock, prima il cinema, etc..) é "gente nuova". Non sono gli stessi che detengono potere economico in altri aspetti.. e  quindi anche nell'informazione.

Non sono daccordo. A mio avviso, i giornalisti scrivono castronerie su tutto ciò che non conoscono e, a parte quelli specializzati in specifici argomenti, i giornalisti non conoscono quasi nulla.


Certo.
Cmnq videogames subiscono una certa "demonizzazione" :evil: .
L'accanimento é particolare.

Offline Dj Mark Noise

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« Risposta #21 il: 27 Mag 2003, 11:24 »
Dall'ultima edizione del TG1 - VG, violenza e DISinformazione ........

Offline peppebi

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« Risposta #22 il: 28 Mag 2003, 15:30 »
Io penso che siamo tutti daccordo sul limitare l'uso di videogiochi violenti ad un'utenza adulta o cmq che non abbia meno di 14-15 anni. Il problema vero è che un genitore medio non conosce il mondo dei videogiochi e quando il figlio gli chiede di comprargli "l'ultimo GTA perchè c'è l'ha il suo amichetto della 4a F", si limita a sganciare i soldi.
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Offline Grendel

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« Risposta #23 il: 28 Mag 2003, 16:12 »
Sad But True.
E quindi cosa si può fare?
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Offline Zolfo

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« Risposta #24 il: 28 Mag 2003, 16:30 »
Citazione da: "Grendel"
E quindi cosa si può fare?

E' un casino... :(
I genitori dovrebbero interessarsi di più al mondo dei videogiochi per comprenderne la realtà, ma se si trovano di fronte a servizi "informativi" del genere partono prevenuti e ottengono una visione tutt'altro che veritiera.
A volte c'è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla.

Offline Grendel

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« Risposta #25 il: 28 Mag 2003, 16:46 »
I genitori però devono avere lo stimolo ad interessarsi dei videogiochi con cui giocano i figli, e questo non si può fare senza un minimo di contesto già consolidato...
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Offline AXW

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Dall'ultima edizione del TG1 - VG, violenza e informazione
« Risposta #26 il: 28 Mag 2003, 19:22 »
Citazione da: "peppebi"
Io penso che siamo tutti daccordo sul limitare l'uso di videogiochi violenti ad un'utenza adulta o cmq che non abbia meno di 14-15 anni. Il problema vero è che un genitore medio non conosce il mondo dei videogiochi e quando il figlio gli chiede di comprargli "l'ultimo GTA perchè c'è l'ha il suo amichetto della 4a F", si limita a sganciare i soldi.


Sinceramente non sono convinto di questo: il genitore deve sì interessarsi agli acquisti dei giochi (e nn solo a questo, ma anche a cosa guarda in TV ad esempio o a chi frequenta) del proprio figlio, ma facendogli capire (più palloso forse che imporre) che una cosa è la violenza che c'è in GTA (che è solo un videogioco divertente, anche se credo ci arrivi da solo) e un'altra cosa è il mondo reale (spesso di una violenza più cruenta).
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Offline EGO

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Re: Dall'ultima edizione del TG1 - VG, violenza e informazio
« Risposta #27 il: 02 Giu 2003, 12:12 »
Mah, direi che il discorso sulla massiccia demonizzazione del videogioco da parte dei media, negli USA come in quasi tutti i paesi cosiddetti occidentali, l'abbiamo discusso più che a sufficienza, e possiamo dire: noi che ci siamo dentro, capiamo e sopportiamo, come abbiamo sempre fatto.

Piuttosto, mi interessava rispondere alla chiusa del post originale:

Citazione da: "AXW"
Questo genere di notizie non mi meraviglia più, però mi pongo una domanda. Se per una notizia effettivamente di poco conto come questa, ma di cui conosco bene l'argomento e che quindi posso filtrare, vengono dati tanti strafalcioni, per qualcosa di più serio di cui magari so poco cosa mi devo aspettare?


E la mia risposta è: qualunque cosa. I mass media riportano le informazioni su ogni argomento così come gliele danno. Per loro il parere dell'"esperto" è fondamentale, proprio perché di per sé nulla sanno e nulla cercano di approfondire. Ogni tanto qualcuno ha la fortuna di sapere di che cosa si parla e può filtrare la notizia, ma quanta gente ha una fonte di "informazione" che non sia il TG o i quotidiani? Quanti approfondiscono argomenti che vadano al di là dello sport o del prezzo della verdura? Pochi. Notizie come quella di cui discutiamo servono solo a creare disinformazione. E così tante altre, che però parlano di argomenti più importanti come salute, politica, etc. Quindi quoto chiunque dica di diffidare sempre, e come spesso faccio invito ad approfondire tutto ciò che non convince. Perché non di solo videogioco si vive.

Offline peppebi

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Dall'ultima edizione del TG1 - VG, violenza e informazione
« Risposta #28 il: 04 Giu 2003, 15:18 »
Citazione da: "AXW"
Citazione da: "peppebi"
Io penso che siamo tutti daccordo sul limitare l'uso di videogiochi violenti ad un'utenza adulta o cmq che non abbia meno di 14-15 anni. Il problema vero è che un genitore medio non conosce il mondo dei videogiochi e quando il figlio gli chiede di comprargli "l'ultimo GTA perchè c'è l'ha il suo amichetto della 4a F", si limita a sganciare i soldi.


Sinceramente non sono convinto di questo: il genitore deve sì interessarsi agli acquisti dei giochi (e nn solo a questo, ma anche a cosa guarda in TV ad esempio o a chi frequenta) del proprio figlio, ma facendogli capire (più palloso forse che imporre) che una cosa è la violenza che c'è in GTA (che è solo un videogioco divertente, anche se credo ci arrivi da solo) e un'altra cosa è il mondo reale (spesso di una violenza più cruenta).


Io sostanzialmente credo che un bambino di 10-12 non dovrebbe giocare a giochi troppo violenti (vedi GTA et similia). Poi è ovvio che un genitore degno di chiamarsi tale dovrebbe in qualche modo passare del tempo con i propri figli per spiegare concetti e cose a loro ignote, ma non sempre è possibile. Si dovrebbe poi in qualche modo rendere immediatamente riconoscibili le confezioni dei giochi destinati ad un pubblico maturo (lo so che ci sono già i bollini ma nessuno si è accorto della cosa) un po' come sta succedendo per le trasmissioni tv.
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Offline AXW

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« Risposta #29 il: 04 Giu 2003, 22:40 »
Citazione da: "peppebi"
Poi è ovvio che un genitore degno di chiamarsi tale dovrebbe in qualche modo passare del tempo con i propri figli per spiegare concetti e cose a loro ignote, ma non sempre è possibile.


Scusami, perché non sempre è possibile?

Citazione
Si dovrebbe poi in qualche modo rendere immediatamente riconoscibili le confezioni dei giochi destinati ad un pubblico maturo (lo so che ci sono già i bollini ma nessuno si è accorto della cosa) un po' come sta succedendo per le trasmissioni tv.


Facendo dei bollini più grossi? Poi non sono nemmeno d'accordo in questa divisione "a bollini". Ad esempio in TV spesso capita che un programma che dovrebbe essere bollato in rosso e magari trasmesso ad un orario serale, venga trasmesso nella fascia protetta e in verde dopo aver subito tagli. Non sono appassionato di cartoni animati, ma so che la cosa succede spesso. E questo succede anche con i videogiochi ovviamente: molti produttori, sopratutto quando adattano i giochi giapponesi, per evitare alcuni bollini (evidentemente qualcuno li ha notati) e quindi potenziali clienti , fanno autocensura.
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