Ho visto il servizio in questione e ci sono rimasto come sempre in questi casi: male.
Il discorso è questo, sono d'accordo col vietare giochi violenti al di sotto di una certa fascia di età, ma da qui al condannare i videogiochi come istigatori di violenza ce ne vuole.
In una intervista al TG1 di qualche anno fa, una psicologa francese disse all'incirca: "
un ragazzo maturo in grado di intendere e di volere, se si fa influenzare dalle azioni in un videogioco cercando di emularle in senso negativo ha dei problemi; ma li ha il ragazzo non il videogioco"; finalmente un discorso un po' più costruttivo.
Problemi del genere ci sono dappertutto e non solo per i videogiochi, ad esempio qualche anno fa un bambino si buttò dal balcone di casa con un lenzuolo perché credeva di essere Superman; ma questo non comporta di doversi scagliare contro il supereroe perché turba la psiche.
Nonostante questo, c'è un ossessivo accanimento sul videogioco che porta a travisare la realtà; vuoi perché è un qualcosa di relativamente recente (circa 30 anni), vuoi perché nonostante la massificazione viene visto ancora come qualcosa per bambini.
Comunque io credo che è una ruota che gira, prima tocca a uno poi all'altro: anni fa quello che istigava la violenza erano i cartoni animati giapponesi, e giù critiche a Kenshiro; oggi ai videogiochi e così via.
Chi vivrà vedrà.