Di sicuro siamo di fronte a tutto tranne che un walking simulator: gli enigmi, per quanto semplici, non si risolvono da soli (un minimo di studio ambientale lo richiedono sempre),
Che vuol dire?
Ci son walking simulator con enigmistica anche piuttosto elaborata.
Il punto è che c'hai 'sta pupazza che va a due allora anche se c'hai il toggle e lo scotch sul tasto della corsa, che più che percorrere l'ambiente lo subisce, dato che c'ha un sacco di limiti e può andare solo dove TASSATIVAMENTE previsto, mentre la narrazione si riduce a tre robe voice-over e risolvi enigmi all'acqua di rose che la prima volta son simpatici, la seconda è già deja vu e la terza cominci a urlare pietà.
Sì, insomma, per me ci son tutti gli estremi del walking simulator brutto.
Idem gli scontri.
Non per fare lo snob, ma per me erano davvero alla frutta già prima che finisse il combattimento tutorial. E mi son fatto due coglioni così ogni volta che si sguainava la spada, fino alla botta di vita rappresentata da Valravn.
Poi entrambe le componenti si son date una regolata
I puzzle mica tanto, a dire il vero, che tolte soluzioni più incisive, altre rinfrescate da qualche variabile e alcune che vanno in tandem con qualche gran bel setpiece, il grosso è sempre sullo stesso, identico tenore.
Con gli scontri mi è andata meglio, dato che pur con tutti i limiti del caso, tra cui l'incapacità di replicare qualcosa all'altezza del corvaccio e non ultima la consapevolezza di non morire manco per sbaglio, le situazioni che son riuscite a comunicarmi con successo disperazione, esaltazione e vari altri stati d'animo son state molteplici.
Mi sembra pacifico che Hellblade sia un gioco 'completo' a tutti gli effetti, cioè con dentro del gameplay. Ma questo dovrebbe essere la linea di partenza di qualsiasi valutazione e discussione sul merito, non quella del traguardo. E se talvolta la giocabilità è piacevole, perfettamente a fuoco, whatever, quando non addirittura sfruttata in maniera magistrale come strumento narrativo, creando un unicum con le caratteristiche espressive e una potenza che solo il viggì, altre volte... altre volte è una di pochezza da guastarsi malamente la uallera.