Autore Topic: [C64] International Karate Plus  (Letto 1851 volte)

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Offline fulgenzio

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[C64] International Karate Plus
« il: 25 Mag 2003, 11:56 »
Molti videogiocatori nati con in mano il pad della Playstation non sanno che un milione di anni fa, non esistevano filmati compressi in formato mpeg ad incipit delle loro esperienze videoludiche, non c’erano presentazioni di giochi dalla durata superiore a quella del gioco stesso e nemmeno sequenze in computer grafica atte a stupire il giocatore prima che lo stesso iniziasse a divertirsi. Ai tempi del Commodore 64 , per esempio , l’ introduzione al gioco era la “ schermata statica” che spesso non era nemmeno di pregevole fattura ma restava di fatto l’unica immagine che il giocatore potesse osservare in attesa che il  caricamento della cassetta/floppy fosse terminato. La schermata aveva una funzione importante :era una dichiarazione d’intenti, che mostrava e dimostrava di che pasta era fatta l’esperienza ludica che si andava a cominciare. International Karate plus aveva il primo piano di un pugno chiuso. Scevro da contaminazioni politiche, il giocatore capiva che in quel gioco ci si menava. E di brutto. Archer Maclean (eh già, a quei tempi si conoscevano anche i nomi dei programmatori e se ne discuteva come se fossero stati nostri vicini di casa) aveva creato per il piccolo di casa Commodore la migliore simulazione di karate mai realizzata. IK+ ,come veniva accorciato in tutte le testate giornalistiche all’epoca, era un tripudio di giocabilità: qualsiasi mossa era teoricamente performabile: dalla testata al calcio volante dalla capriola alla parata, bastava un singolo movimento del joystick per recare un’offesa permanente all’avversario. La peculiarità del gioco era che, a menarsi di santa ragione su un romantico sfondo (fisso e invariabile ma dalla qualità grafica stupefacente) che riproduceva un golfo al tramonto, non c’erano due lottatori ma tre e nel caso di sfide in coppia con un amico , il terzo player era gestito dal computer: in un unico titolo si potevano quindi trovare: immediatezza, visto che le mosse venivano apprese dopo meno di dieci minuti, una durata pressochè eterna, uno pseudo multiplayer che la allungava ancora di più e un approccio strategico alla partita che risultava enormemente innovativo. IK+ non prevedeva la presenza di barre di energia: ad ogni colpo mandato a segno venivano aggiunti uno o due punti ed il primo che arrivava a sei vinceva. Memorabili erano le fasi finali degli scontri, in cui spesso tutti i giocatori si trovavano a cinque punti e il karateka comandato dal computer si accaniva contro uno dei due duellanti umani, lasciando l’altro a ridacchiare come Moggi dopo un rigore dubbio dato alla Juve. Maclean aveva dissiminato il gioco di chicche umoristiche e demenziali : se il personaggio restava fermo troppo a lungo si trovava a che fare con una imbarazzante caduta dei pantaloncini con tanto di arrossamento in viso per l’imbarazzo; un compito garrison gestiva la tavola dei punteggi e l’intero sfondo era vivo, animato, pulsante con pesciolini che guizzavano fuori dall’acqua, foglie che cadevano lentamente a terra .Eppoi c’era lo stage bonus: quello con le palle. Il karateka, armato di uno scudo metallico doveva respingere delle sfere (e ogni tanto la testa di un altro combattente) che venivano lanciate dagli estremi opposti dello schermo a velocità sempre maggiore. Ovviamente il risultato era folle, originale ,adrenalitico e immensamente divertente. Dio abbia quindi in gloria che ha avuto la geniale idea di riproporre il gioco per game boy advance. Chi se lo perse ai tempi ,non commetta lo stesso misfatto due volte.
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.