,Persephone, e i genitori indiani sono assolutamente inutili ai fini della trama,
Non sono affatto d'accordo, sono importantissimi entrambi.
Ricordo che Persefone entri in gioco dopo il momento in cui il Merovingio cerchi di spiegare ai "risvegliati" quanto la loro illuminazione non sia stata altro che un mero passare da un altro lato della barricata, che la loro "naturale predisposizione alla disubbudienza" li abbia portati da lui semplicemente perchè hanno ubbidito ad un ordine dell'Oracolo.
In quella stessa scena il Merovingio aggiunge il tocco della schiavitù dei sensi, a causa della quale non si possa assolutamente dire di essere diventati liberi, perchè qualunque sia il livello di realtà se essa sarà presente si sarà schiavi di quello schema mentale.
Non a caso Neo e Trinity non fanno altro che accoppiarsi e saltarsi addosso solo fuori da Matrix, perchè convinti, ma sarebbe meglio dire indottrinati, che l'unica vera realtà sia Zion(da cui l'importanza da molti sottovalutata della scena del Rave, e del modo stesso in cui sia stata girata).
In questo si inserisce la richiesta di un basho(
) da parte di Persefone, il nostro "illuminato" non dovrebbe provare alcuna reticenza ne' imbarazzo, visto che per lui Persefone dovrebbe essere solo un mucchio di dati in codice.
E invece Neo prova qualcosa, e Trinity è palesemente turbata dalla cosa, a dimsotrazione di quanto il Merovingio avesse ragione, e rappresenti una figura fondamentale, cioè quella dell'individuo illuminato che, conoscendo il meccanismo di ciclico ritorno e autoperpetuazione della "realtà", abbia semplicemente scelto, consapevolmente(e qui è la libertà), di essere schiavo dei sensi e del mondo materiale, al contrario di Neo che invece sceglierà di immolarsi, anch'egli illuminato perchè, ma solo alla fine, conscio del meccanismo, e risoluto a piegarsi ad esso, cioè al suo destino.
La famiglia indiana è una chicca eccezionale perchè introduce il concetto indiano di karma e ritorno ciclico oltre che di "blocco" nel ciclo delle reincarnazioni, splendidamente rappresentato dall'immagine della metropolitana(che compie un percorso "ciclico") che essi devono prendere per poter tornare in Matrix, cioè per reincarnarsi nel mondo materiale, e il cui continuo ritorno ad essa ha fornito loro un certo grado di consapevolezza e quindi di indipendenza, cioè di libertà(il succo di Matrix è che il destino esista e tutto sia programmato, e che la vera libertà consista solo nello scoprire il proprio ed accettarlo, insomma nell'essere un burattino come gli altri, ma capace di vedere i fili, vedi Dr Manhattan in Watchmen).