Quando sentivo parlare di Bloodborne, specie pre-release, mi immaginavo una proposta all'insegna della ferocia, della lotta ferina senza esclusione di colpi. Un'idea che il gioco ha incarnato solo a tratti, tipo nella piazza iniziale di Yharnam e in qualche altro punto qua e là, rivelandosi di fatto fin troppo simile ai Souls. Certo, da non habitué che non c'ha certi parametri nelle mani se poi magari vado a fare un confronto 1:1 scopro che il ritmo, le situazioni, il numero e il comportamento dei nemici, i boss e quant'altro sono più feroci* e sto effettivamente già giocando per tutto il tempo a qualcosa di diverso, nettamente più improntato alla lotta ferina senza esclusione di colpi, ma la sensazione che mi ha dato Yahar'Gul è stata quella di uno schiaffo al torpore, di darti il benvenuto o di ricordarti cos'è Bloodborne.
Tra scontri contro mucchioni di nemici, che a cadere ci mettono anche qualcosa di più di come si presentavano, un po' deludenti, all'inizio, e che per aggro + level design possono portare a sviluppi interessantissimi da combattersi spesso allo stremo [si vedano certi balletti con le streghe] più le svariate situazioni che impongono in maniera istituzionale di viversela all'insegna di quella velocità che sembrava una delle pietre fondanti dell'esperienza, talvolta con un fare da puzzle perfettamente integrato nel resto, per me è stata festona del gameplay. Con 180 milioni di improperi e rosicate, ma festona proprio**.
Se non mi son perso qualcosa, l'unica shortcut è l'ascensore che collega l'inizio al livello della strada. Grazie anche a quello, di fatto mi son ritrovato a rimettere a posto i cocci del mio posteriore dolorante ripartendo molte più volte dalla prima lanterna rispetto alla seconda. Poi ci sono i gusci di ostriche, "anzi di capesante", col loro teletrasportino, che forniscono un collegamento nettamente meno significativo, perlomeno per come ho affrontato io il livello, buono solo per spostarsi in direzione del boss, e di cui forse si poteva fare a meno.
L'unico mio rammarico è stato il non voler affrontare i tre cacciatori. In Dark Souls III mi era riuscito di affrontare i tre NPC in cima all'Archivio Centrale con ben altro spirito, dopo che tra l'altro ero arrivato lì stremato, rosicatissmo e per di più a sera tardi, qui invece non me la son sentita proprio.
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un po' come mi è successo nel considerare l'idea di riprendere Dark Souls, dopo aver finito e apprezzato il III. Mi era bastato dare un'occhiata a qualche filmato di gameplay per rendermi conto che no, in effetti era così lento e legno che mi stavo kakando il cazzo già solo a guardarlo **
che poi son convinto che il fattore rosication e l'apprezzamento non siano due concetti a mutua esclusione, specie in un Souls