Beh, i boss a mio modo di vedere sono proprio un'espressione tipica e fondamentale di questo medium, almeno nelle sue determinazioni pratiche. Spesso si tratta dal termometro per comprendere la qualità intrinseca di un'infrastruttura ludica.
Ad ogni modo, gli ho dedicato il fine settimana, una decina di ore di gioco quindi si tratta di first impression:
- L'impatto grafico non è felicissimo, complice un'ambientazione, tra framerate non ineccepibile e un colpo d'occhio ferito da linee e colori. I 60 fps si potevano tentare.
- Ho gradito enormemente le decisive variazioni di gameplay rispetto ai precedenti souls. Ci sono titoli, pur ottimi (vedi i Batman) che insistono sullo spauracchio tipico del mondo dei videogiochi, vale a dire "squadra che vince non si cambia." Qui bisogna togliersi dalle dita un lustro di parate e schivate e ricominciare da capo con la brutalità educativa tipica di From Software e a vincere è il videogioco in sé. Ora, non so se il tutto funzioni o meno sulla distanza ma già sono grato del cambiamento.
- Per chi abbia frequentazioni libresche questo è il Souls più letterario di sempre. A parte la riuscitissima ambientazione tra Controriforma ed Epoca Vittoriana, a sedurre è quella malsanità lovecraftiana che rimanda a Innsmouth con colorite iniezioni di Maupassant e Poe. Culti atavici, memoria di sangue e irruzione del Mondo Esterno come corruzione dell'essere. Eccellente direi.
- Per motivi personali e gusto propriamente detto, per ora lo metto prima di Ds2 ma dopo Demon e DaS. Ma è tutto molto passibile di cambiamento.