Finito. Bello, bello, B-E-L-L-O!
Come dicevo le due parti, platform e avventura, non sono di per sé spettacolari. In più frangenti si ha anche la sensazione che si muovano su binari paralleli. Eppure, mentre si è dentro il gioco, queste sensazioni svaniscono. Funziona tutto benissimo. Le due anime si danno il cambio battendo un tempo che, per un punta e clicca, è forsennato. Il pregio migliore di LotCG è proprio il ritmo, termine che nel genere di riferimento è a metà tra una bestemmia e una rivoluzione copernicana. Complice un sistema snello, scevro da elementi inutili o enigmi da risolvere con combinazioni troppo macchinose, tutto scorre liscio. I puzzle hanno una loro logica stupida, ma non sono mai troppo cervellotici. Raramente mi sono bloccato ma nel caso la soluzione può arrivare anche di forza bruta senza che questo diventi frustrante, visto che la “scenette” si svolgono in aree per lo più stagne.
Ci sono poi momenti di pura geniale idiozia, come la soluzione della sbornia in Suffering; il bonus game in stile Visual Novel, lo store in game. Elementi che riportano a quella folle sperimentazione kojimiana fatta di frequenze stampate sul retro della confezione e porte di ingresso del pad da cambiare in corsa.
I commenti di Fabrizio1701 fanno capire che il titolo possa essere divisivo. Per me, tuttavia, è stato un viaggio che consiglio spassionatamente. Sui crediti finali il mio sorriso non cessava a spegnersi e mi sono trovato, non virtualmente, ad applaudire al lavoro svolto da Size 5.
Ho riso, ho usato i neuroni e destrezza e ho riso ancora. Ben e Dan mi rimarranno nel cuore
Benebravibis