Autore Topic: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli  (Letto 3753 volte)

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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #30 il: 15 Apr 2014, 14:26 »
Non è già sufficientemente fantasy di suo?
Evidenze di un "diluvio" non sono solo nella Bibbia, in ogni caso.
Eccelosò, ma se mi fanno un Diluvio Universale ispirato alla Bibbia (ed a una grphic novel) il minimo è che sia fantasy, no?

Offline Raiden

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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #31 il: 15 Apr 2014, 14:28 »
http://www.amazon.it/Noah-Niko-Henrichon/dp/1607068532/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1397564864&sr=8-1&keywords=noah

Su Amazon è possibile sfogliarne alcune pagine, ed effettivamente la prima parte è presa pari pari, per chi ha visto il film.
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Offline Zel

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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #32 il: 15 Apr 2014, 14:32 »
Beh, il fatto che ci sia Aronofsky come autore del libro dovrebbe essere un segnale abbastanza forte :D
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Offline ederdast

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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #33 il: 15 Apr 2014, 14:34 »
Ah bhè ma allora tutto si spiega.
Un nuovo modo di concepire uno storyboard?
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Offline Wis

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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #34 il: 15 Apr 2014, 17:09 »
Anche la spada di fuoco è bibilica, in ogni caso. ^__^
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Offline ederdast

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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #35 il: 15 Apr 2014, 17:21 »
Anche la spada di fuoco è bibilica, in ogni caso. ^__^

Vedi che so' ignorante :).
Cmq il look di 'sta roba m'è parso vichingo.
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Offline Xibal

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Offline Diegocuneo

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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #37 il: 16 Apr 2014, 23:32 »
Visto oggi al cinema
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Le derive fantastiche non mi hanno assolutamente disturbato ma non c'é veramente nulla di notevole
Non rimpiango la visione,mi ha intrattenuto,ma tra due giorni sarà come se non l'avessi mai visto
Sono un cretino,di classe,infima. Ni.

Offline Il Gladiatore

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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #38 il: 17 Apr 2014, 16:29 »
Mmm, è un film sicuramente interessante, per quanto nella sua forma finale convivano altissime vette di lirismo e cadute di stile e narrative veramente deprecabili. Quello che mi ha stupito è l’estrema adesione del regista alla tematica ebraica del diluvio universale in chiave moralistica, vale a dire il secondo monito ecologico in ordine di scrittura che Javhè pone all’uomo in merito alla creazione. Il primo è il vegetarianesimo su cui si basa il paradiso terrestre.

Come abbiamo detto il film è tratta da un fumetto, sceneggiato dal regista stesso. Stranamente, dopo una prima parte piuttosto pedissequa, il film se ne allontana decisamente, sia per contenuti che per filosofia. Come diceva prima CRS è cruciale l’innesto del Libro di Enoch un apocrifo tardivo dell’Antico Testamento risalente al I° secolo A.C., prima molto quotato, poi molto dimenticato e recentemente tornato in auge a causa di nuovi rilievi archeologici. Esso amplia e specifica l’oscuro racconto di Gen. 6.4, che fa da sfondo alla vicenda di Noè e in cui si parla di potenze intermedie tra Dio e l’uomo, come i giganti. Chi ha visto il film si troverà a suo agio con le figure dei vigilanti, angeli caduti sulla terra per contaminarsi con essa e con le belle figlie degli uomini, generando i nephilim. La Bibbia è (per ovvi motivi) molto sbrigativa sulla questione, invece questo libro offre molteplici spunti di riflessione e di studio per determinare eventuali verità nascoste dietro alla narrazione mitologica di questa parte delle scritture.

Chiariamo una cosa: il mito non è sinonimo di favola o leggenda, con tono spesso dispregiativo. Il mito è una delle grandi forme di manifestazione della cultura umana, è soprattutto la prima forma di riflessione sul dato antropologico. Il mito è un modo di parlare del mistero quando esso ha qualcosa di ineffabile  che non può essere espresso con il linguaggio comune, e allora si ricorre alla forza del simbolo. In questo caso il mistero è rappresentato dalla tendenza negativa del cuore dell’uomo.
In questo senso il film è molto riuscito, tra visionarietà e luoghi immaginifici ben realizzati.
Naturalmente avete detto bene, troppe concessioni alla visualizzazione fantasy di stampo occidentale, a partire dai costumi fino ad arrivare alla messa in scena, in questo senso è quasi rivisitato e interpretato,  per non voler cedere subito all’idea della baracconata statunitense in salsa Xena.

L’epopea di Noè tratta mitologicamente da un evento storico ben preciso della storia d’Israele. E’ scritto in ebraico e la sua redazione definitiva, ad opera di autori ignoti, sarebbe avvenuta in Giudea tra il VI-V secolo a.C. sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte. (opera post-esilica)
Nei primi 11 capitoli (dei suoi 50) descrive la cosiddetta “preistoria biblica” (creazione, peccato, diluvio universale) e nei rimanenti la storia dei patriarchi Abramo, Isacco, Giacobbe.
Quando Israele ha iniziato la riflessione sulle proprie origini come Popolo di Dio, si è incontrato dapprima con Abramo e gli altri Patriarchi. Solo in un secondo tempo esso ha avvertito la necessità di porsi la questione sulle origini dell’uomo e dell’universo e ha creato pian piano quelle tradizioni che formano i cc.1-11 di Gen: il primo blocco di questo libro, dunque, è più recente del secondo.

Quella di Gen 1-11 è la “storia delle origini”, ma anche la storia di sempre, l’universale storia di peccato e di salvezza, la storia antropologica della tendenza dell’uomo al male.
Dio “vuole che tutti gli uomini si salvino e arrivino alla conoscenza della verità”.
L’agiografo vuol dare risposte non di carattere storico, bensì sapienziale. Leggende e miti, nell’ambito medio-orientale, sono ricchissimi circa le origini dell’uomo e dell’universo.

La fede è la prospettiva di Gen 1-11 che “non è una storia vera”  come la intendiamo noi, ma una “storia che dice il vero” su determinati problemi dell’uomo. Voglio vedere chi, dopo aver visto il film, non abbia ritenuto attualissima la morale ecologica e di distruzione del mondo, e di come questa sia insita nel cuore dell’uomo. E stiamo parlando di un testo scritto 2600-2400 anni fa.

Geniale in questo senso  la storia della creazione narrata da Noè all’interno dell’arca alla famiglia, la cui visualizzazione è in tutto e per tutto la teoria evoluzionistica darwiniana. Una contrapposizione che è solo nella mente di qualche credente confusissimo e di qualche scienziato ateo alla canna del gas. Gran parte degli equivoci sul problema dell’origine umana è sorta dalla pretesa di negare ciò che la scienza non può (ancora) dirci (la dimostrazione delle spirito) o di far dire alla Bibbia quello che essa non vuole dirci (contenuti di ordine scientifico, come aveva ben presente Galileo Galilei). Ai due interlocutori vanno posti quesiti che rientrino nel loro ambito. Alla Bibbia sul perché dell’esistenza, alla scienza sul dove, come e quando si è formata la vita.

La vera alternativa non è tra evoluzione e creazione ma tra la visione di un mondo in evoluzione, dipendente (per chi creda) da Dio Creatore secondo un suo disegno, e la visione di un mondo autosufficiente, capace di crearsi e trasformarsi da sé solo per eventi puramente casuali.

Il ciclo del diluvio (Gen, cc.6-9) è un complesso letterariamente molto ricco sia per la molteplicità e problematicità delle tradizioni, sia, ovviamente, per il messaggio religioso.
Il diluvio non è creazione della Bibbia ma è l’eco di un qualche remoto cataclisma locale che in epoca imprecisata deve aver colpito la Mesopotamia. Come capita per quasi ogni altro mito della Bibbia, la narrazione non è originale, si prende una storia precedentemente nota e la si legge alla luce della novità di Dio.
L’ispirazione di fondo è la seguente: l’uomo è giunto ad un punto tale di perversione che è necessaria una radicale purificazione, pena la distruzione dell’umanità. E’un motivo prettamente teologico: gli eccessi esorbitanti del peccato dell’umanità  provocano la reazione decisa di Dio.    
La chiave interpretativa del diluvio sta tutta qui: con esso Dio viene in soccorso all’umanità che sta prendendo la strada dell’autodistruzione.

Noè “era un uomo giusto e integro”. Noè è segno e garanzia che la storia dell’umanità continua anche attraverso la catastrofe: egli sarà, come altri “santi pagani”, intercessore per l’umanità.  La follia alla Shining che lo coglie all’interno è un’iniezione di modernità che ha il preciso scopo di denunciare gli isterismi interpretativi dell’uomo al cospetto dei segnali di Dio, che poi è il frutto perverso dell’esperienza religiosa organizzata della nostra specie. L’alleanza di Dio è sancito da un arcobaleno che rifulge alla fine della tempesta perché non esiste una tribolazione senza possibilità di riparazione. E’ l’unica cosa in cui può credere il popolo ebraico al ritorno da Babilonia, nel 538 a.c., si può ricominciare, si deve farlo. E così scrive di Noè.

La costruzione dell’arca è narrata secondo lo schema comando – esecuzione, tipico del sacerdotale La tradizione sacerdotale –P: ( priestercodex: codice sacerdotale) matura nel tempo dell’esilio nel 6° sec. E’ piuttosto arida, ma è accuratissima: definisce l’identità del vero ebreo attraverso il sabato, la circoncisione, la Legge.
Si tratta nuovamente di un tempo di prova, come il tempo della “crisi”, cioè della divisione, poiché con l’arca pochi si salveranno e tutti gli altri periranno.
Esso ammonisce che la terra non è eterna: come è iniziata così può finire, naturalmente a causa della malvagità dell’uomo. Il seme della speranza, però, non muore: fra tutto questo caos “rimase solo Noè e chi stava con lui nell’arca”. Un piccolo resto sarà sufficiente a Dio per continuare la storia della salvezza.
     
Inizia un mondo nuovo e riprende anche l’economia sacrificale: con il sacrificio offerto Noè riconosce che Dio è il padrone della terra e della vita, e Dio accetta l’omaggio e promette di non distruggere più l’uomo con il cataclisma del diluvio, ma di favorirlo con l’avvicendarsi armonico delle stagioni e con l’accettazione della sua natura violenta, solo da ritualizzare attraverso simboli riconoscibili come la caccia e la cottura dei cibi.

Il ciclo del diluvio ha un messaggio positivo, questo si rivolge direttamente al popolo dell’epoca dell’esilio. Se infatti il mondo è sopravvissuto alla catastrofe del diluvio, sopravvivrà anche Israele alla distruzione della nazione. Ma questo sarà possibile soltanto per la grazia di Dio. Ci dovrà, però, essere anche il contributo del popolo, ed esso si sostanzierà nel culto: il culto autentico che si sta organizzando nella comunità post-esilica è gradito a Dio. Rimane il problema della violenza che ha invaso l’universo: la violenza ormai si eserciterà contro gli animali, non contro l’uomo. Ma siccome Dio accetta il sacrificio di animali puri, l’atto violento contro gli animali è ritualizzato e pertanto socialmente accettabile e legittimo. Una violenza di questo tipo non è più distruttiva, bensì atta a pacificare la società perché Dio ha infine compreso che nell’idea di libertà totalizzante è insito il pervertimento dello spirito.

Il motivo della perplessità sta tutta in particolari snodi narrativi. La figura di re del popolo (non mi ricordo come si chiama)  vorrebbe assurgere a figura prometeica di umanità ferita e ribelle al cospetto di una divinità ormai divenuta silente e amareggiata. Ma la messa in scena è fragile.

Mai portarsi la moglie al cinema:

Spoiler (click to show/hide)

Bello vedere i film con Ruko!  :D

Inoltre tutto quello che accade all’interno dell’arca è troppo affrettato e precipitoso, con delle scene che spesso sfiorano il ridicolo. Menzione d’onore per la scena dell’ebbrezza di Noè che è presa pari pari dalla Bibbia.

A me tutto sommato è piaciuto, temevo peggio ma il cuore concettuale c'è tutto ed è potente. Va indubbiamente rivisto e ripensato e tralasciare parte della realizzazione e della trama.
« Ultima modifica: 17 Apr 2014, 16:38 da Il Gladiatore »
La paura è di passare per non esperti, di non comprendere il medium che si sta evolvendo etc. (...) è figlio dell'immotivato senso di inferiorità che spinge il videogiocatore alla spasmodica ricerca di qualcosa che giustifichi il videogioco come se il gameplay da solo non bastasse più." (Fulgenzio)

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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #39 il: 18 Apr 2014, 09:31 »
una cosa non mi è chiara
quando 
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non dovrebbe lui rappresentare quella parte di umanità un pochino più ribelle/carnivora che in fin dei conti Dio impara ad accettare?Non si può pensare altro che alla fin fine
Spoiler (click to show/hide)
Questo lato dell'umanità lo vedo solo in lui...altrimenti andrebbe perso
Insomma,a livello evoluzionistico ciò che si vede alla fine,messo così, "non ha senso"
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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #40 il: 18 Apr 2014, 11:13 »
Insomma,a livello evoluzionistico ciò che si vede alla fine,messo così, "non ha senso"
Questo è un buon esempio di cambio di senso tra la Bibbia e il fumetto e di stratificazione secolare a cui il testo sacro è soggetto.

I nomi e l'ordine dei 3 figli di Noè non sono casuali e ognuno di loro rappresenta un ceppo delle civiltà che Mosè prima e Giosuè poi trovano al loro arrivo nella terra promessa. Sotto forma di un quadro genealogico, questa discendenza rappresenta una tavola dei popoli, raggruppati e divisi più secondo il loro rapporto storico e geografico con Israele che secondo le loro affinità etniche.

Sem = Semiti = Elamiti, Assiri, Aramei e gli antenati degli Ebrei.

Cam = Cananei = Egitto, Etiopia, Arabia. Cam non sarà più nominato a causa del suo allontanamento (cfr Genesi 9, 20-27, l'episodio della nudità presente anche nel film) ed è la scaturigine delle popolazioni indigene della Palestina, metropolitane e politeiste, che Israele è costretto a eradicare per imporre il culto di Javhè (che in realtà si fuse con il loro Dio Creatore "El" dando così vita a "Elohim" ma qui andiamo in un terreno pericoloso e mi fermo qui...  :) )

Iafet = gentili = popolano l'Asia Minore e le Isole del Mediterraneo. Un lungo approccio alle popolazioni pagane.

La maledizione del capostipite Noè su Cam si concretizza nella dominazione che i figli di Sem stabiliranno sui figli di Cam, e i figli di Iafet, per questo motivo, saranno costretti ad allontanarsi geograficamente.

Come già spiegato prima e senza le suggestioni di chissà quali segreti nascosti, la storia dei Patriarchi è l'attualizzazione memoriale (zikkaron) della storia di Israele. La situazione che produce il resoconto mitologico è data dal morente regno di Saul (1040 -1010 A.C) e l'inizio della dinastia di Davide (1010 -970 A.C.) quando Israeliti e Filistei dominavano su Canaan dopo l'epoca dei Giudici. Secondo l'autore sacro, le diverse destinazioni del resto dei figli di Noè avrebbe determinato lo scenario per la successiva fase del regno di Israele.

Nel film, come nel fumetto, Cam rappresenta quella parte di umanità toccata dall'industrializzazione e dalla civiltà e corrotta dal sentimento di antagonismo con Dio. L'uomo è incapace di accettare l'elezione di Dio, uno strumento privilegiato nella Bibbia, perché, della medesima famiglia,  uno viene preso e uno viene scartato. Questo ingenera un desiderio di rivalsa che si concretizza nella continua ricerca di oggetti e potere materiale. Noè non può fermarlo, così come Dio è consapevole che il peccato dell'uomo ormai fa parte della Creazione.
Il simbolo dell'arcobaleno è proprio questo: si vede solo dopo un fenomeno terribile come il temporale, segno che l'alleanza di Dio può ricominciare dopo ogni fatto drammatico, visto che ha valore nella tribolazione.

La paura è di passare per non esperti, di non comprendere il medium che si sta evolvendo etc. (...) è figlio dell'immotivato senso di inferiorità che spinge il videogiocatore alla spasmodica ricerca di qualcosa che giustifichi il videogioco come se il gameplay da solo non bastasse più." (Fulgenzio)

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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #41 il: 18 Apr 2014, 11:21 »
per carità,ero (anche) molto più pratico e prosaico:con chi si accoppierà se oltre loro non c'è nessuno?  :educated:
son serio eh :)
deve per forza tornare indietro
perchè se attorno ci fossero altri superstiti,l'unicità della figura di Noè e la sua importanza...puff
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Offline Il Gladiatore

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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #42 il: 18 Apr 2014, 11:37 »
per carità,ero (anche) molto più pratico e prosaico:con chi si accoppierà se oltre loro non c'è nessuno?  :educated:
son serio eh :)
deve per forza tornare indietro
perchè se attorno ci fossero altri superstiti,l'unicità della figura di Noè e la sua importanza...puff
Ma devi leggerla sempre su un piano allegorico, capisco che la rappresentazione e tutte le problematiche siano molto stringenti ma si tratta sempre di un mito adattato allo schermo. La Bibbia parla dei figli di Cam dopo essere stato scacciato da Noè e i suoi figli si chiamano Egitto ed Etiopia... 8)

Ma da uno che trova una velina in un buco per terra possiamo aspettarci di tutto!  :)
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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #43 il: 18 Apr 2014, 13:13 »
o magari è da li che è nata la partenogenesi obbligatoria
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Offline iKenny

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Re: [Cinema] Noah aka spin off signore degli anelli
« Risposta #44 il: 25 Apr 2014, 11:38 »
Allora l'ho visto lo scorso venerdì, volevo scrivere qualcosa ma poi ho letto il papiro del Gladia e mi sono sentito non all'altezza. Comunque...
Il film non e' male, forse leggermente prolisso e un tantino esagerato, sopratutto nella recitazione, nella seconda parte che si svolge dentro l'arca. Ho trovato tutta la parte del re nascosto nell'arca poco credibile.
Molto belle alcuni aspetti visivi come i fallen angels e i vari momenti in stop motion. Bravo Crowe. Colonna sonora di Mansell leggermente inferiore al solito. Film che comunque raggiunge la sufficienza facilmente secondo me. Continuo a preferire l'Aronofsky più classico che quello onirico di The Fountain e appunto Noah.