Ragazzi, il complottismo c'è ed è evidente.
A termine di regolamento la sanzione a Vettel era una forzatura (non ha tratto vantaggio dall'uscita di pista) mentre quella di Verstappen ci stava tutta.
Se vuoi essere coerente, almeno sanziona entrambi i casi...
Qui, invece, il doppio standar usato per decidere è chiaro.
Il motivo è duplice:
-la Ferrari non ha (comprensibilmente o no, boh) saputo colmare il vuoto di potere politico lasciato dalla morte di Marchionne. Ricordo che l'attuale ad di Ferrari, Camilleri, ha sposato Savanna Samson. Così, per dire il personaggio.
-Liberty Media è subentrata a Ecclestone ereditando un contratto in virtù del quale il 30% di TUTTI gli introiti derivanti dai diritti di immagine della F1 va a Ferrari.
Questo non piace a nessuno. Cosa fai allora? Beh, ad esempio appanni un (bel) po' il brand Ferrari, e alla prossima rinegoziazione dei diritti fai pesare, chessò, che nel 2019 non ha vinto nemmeno un GP o che non vince un mondiale dal 2007, quindi non può pretendere troppo...
Anche perché dall'altra parte il deus-ex machina della F1 oggi è ovviamente quel (bravissimo) parac**o di Toto Wolff, che non è proprio un team principal normale, visto che detiene il 30% delle quote del Team Mercedes.
Vedete voi. Le regole sono sempre state CONTRO Ferrari (ma più dietro le quinte per altro) per controbilanciarne il potere mediatico e di brand (no Ferrari, no F1), però si lasciava un po' correre il tutto con una specie di tacito accordo.
Oggi, con l'ingigantirsi del giro di affari e l'arrivo degli americani (si sa come sono quando si tratta di business), la cosa è uscita dal "dietro le quinte" ed è oggettivamente palese, se uno sa dove guardare.