Capitolo 3 40%
Missioni finali che convogliano nell'epilogo del capitolo 2 un po, anzi senza un po, bruttine.
Salvo giusto la camminata a Valentine con
Marston, il vecchio e il nuovo che s'incontrano, c'ha una valenza altamente simbolica e colpisce come immagine.
In definitiva gli passo la sufficienza giusto perché è un capitolo d'introduzione però già ripartire da zero nel capitolo 3 mi fa passare un po la voglia, non vorrei che la struttura dei capitoli sia tutta così (momento di pace - filler più o meno belli - situazione che degenera - nuovo avamposto).
Comunque che finisca tutto a schifio mi sembra scontato, tutto l'atmosfera rimanda un senso d'ineluttabilità e fine imminente, ma anche la rappresentazione della violenza è di una brutalità sconcertante, ieri ho assistito ad una rapina ad un treno finita male e a terra c'erano diversi corpi e sono rimasto spiazzato nel vedere tutto questo sangue gratuito, i corvi che divoravano alcuni cadaveri ecc. ecc.
Cioè, il gioco ti fa arrivare a pensare questo, non so se mi spiego, fa riflettere sulla violenza.
Comunque non capisco le critiche al gameplay, anzi si, ma è come guardare il dito.
Il mondo intero dietro questo gioco è vivo nel vero senso della parola, ogni azione comporta delle conseguenze, una fisica che muove tutto, Horizon sarà anche più massiccio ma è un diorama, in RDR* c'è talmente tanto da
vedere vivere che io mi mangio le mani sapendo che non avrò mai il tempo necessario da dedicargli.
Ma secondo me è anche sbagliato definirlo Open World, fa parte di un genere nuovo anche se ancorato a vecchi stilemi, ci sarebbe da coniargli un nome apposito ma R* mi sembra palese che abbia voluto creare un esperienza il più verosimile possibile, è proprio un nuovo paragrafo per il videogioco e c'ha tutta la dignità di esistere e non credo che metta a repentaglio nulla, il filone arcade esiste e esisterà sempre.
*Oh, lo metto a margine ma alcuni paesaggi sfiorano il fotorealismo, in prima persona poi è ancora più accentuata l'impressione.