Che il Wii volesse aprire nuovi mercati è fuori discussione, ma che Nintendo avesse ben chiaro il tipo di pubblico presso cui avrebbe sfondato è difficile da sostenere, o per meglio dire è facilo dirlo a priori, sapendo cosa è successo dopo. E aggiungo che quando parlo di WiiU, *non parlo* di Wii, né faccio intendere che quello che penso di una console *automaticamente* valga per quelle precedenti: per questo non capisco il senso di tirare in ballo Wii mentre stiamo parlando di WiiU.
Ora, per arrivare ad un dunque, altrimenti domani siamo ancora qui (e non è escluso che succederà) nessuno nega che Nintendo abbia detto GOOD BYE ai 70 milioni di possessori di Wii (gli estremismi sono di moda qui dentro), mi sono semplicemente limitato a dire che WiiU nasceva con l'intento primario di recuperare gli hardcore. E se (ri)guardo alle politiche, alle dichiarazioni, alle scelte attuate nel primo periodo di vita della console, vedo prove che lo sforzo maggiore sia stato fatto in quel senso. Cosa che ovviamente non esclude né nega che altri sforzi siano stati fatti anche per parlare al resto dell'utenza.