C'è da capire che volumi possa raggiungere una proposta del genere, anche perché così (sulla carta) vai a cannibalizzare alla grandissima i giochi scontati.
Il discorso sull'usato vale fino a un certo punto, nel senso che dipende da persona a persona.
Nel mio caso, l'alternativa su, diciamo, Spiderman è giocarlo su PSNow o non giocarlo affatto. Immagino che ci sia chi invece l'avrà voluto giocare a tutti i costi nel periodo dell'uscita e chi invece non è disposto a pagarlo a prezzo pieno ma neanche vuole attendere più di un anno. Alla fine, facendo uscire i giochi a distanza di tempo (e per un periodo limitato di tempo) si cerca appunto di preservare l'appetibilità del prodotto sul medio periodo e di renderlo ancora monetizzabile sul lungo (via PSNow).
Io ho PSNow, ma se voglio giocare di qualità non posso esimermi dal comprare altra roba. PSNow only va bene solo per chi è davvero un niubbo dei videogiochi e non credo che possa bastare questo pubblico a Sony. La via per il successo è farlo diventare un'integrazione alla normale fruizione di D1 e giochi scontati, e questa cosa la rendi possibile con il delay delle uscite e un prezzo accettabile (prima costava esattamente il doppio).
Forse l'obiettivo è a medio/lungo termine: attirare quanta più gente possibile qua, scommettendo sul fatto che in futuro, quando avrai di fatto reso inutili gli sconti (chissene di prendere Spiderman a 19€ se con 60€ gioco un anno?) potrai gradualmente incrementare il canone.
A me sembra l'unica strategia sostenibile sul lungo termine, laddove GamePass è una mossa promozionale e non un modello di business. Ma non penso nemmeno che Sony abbia piani di digitalizzazione totale globale e di conversione totale al verbo PSNow, visto che smantellare l'attuale modello di business, dove i kolossal first party vendono come il pane, non ha senso.
Quello che è certo è che serviva l'arrivo dei pesi massimi first party per nobilitare un servizio che deve mostrare i muscoli in previsione della next gen, anche solo per dare fastidio alla concorrenza.