Tratto dall'articolo di Bordone:"È affascinante che per alcuni mesi la squadra di Hello Games sia stata costretta a mandare in giro per il proprio spazio una grande quantità di sonde virtuali a scattare fotografie, così da verificare se l’algoritmo reggesse, se su qualche pianeta remoto non ci fosse per sbaglio un’aberrazione, un piano verticale a segare l’orizzonte, un errore a forma di monolite nero che sarebbe piaciuto a Stanley Kubrick.
Il rapporto che abbiamo nel mondo reale con il sistema, la galassia, l’universo in cui risiede il nostro pianeta non è molto diverso da questo. Finché sonde o altri mezzi non ci permettono di vedere, sentire e raggiungere fisicamente i corpi celesti, siamo persi in una foresta di ipotesi. L’ideazione di terra e cielo, rocce e animali, piante e civiltà sconosciute che nella gran parte dei casi nessuno vedrà mai è forse il matrimonio perfetto tra la ricerca scientifica e la pura cultura nerd. Qui coesistono perfettamente il joypad e Carlo Rovelli, Baikonur e Arthur C. Clarke."
Fantastico...