ma il gioco non inventa niente e non lo dico io, lo dice Sean Murray
Sarebbe da capire dove, come e quando sarebbe stato esaltato per l'innovazione.
Se c'è una cosa che ha colpito è proprio non aver sciorinato dati manco fosse un foglio di calcolo, l'aver puntato sul concetto di esplorazione nel suo significato più stretto di "sense of wonder", da cui il puntare alla proceduralità per ogni singolo elemento, unitamente al particolare design audio video.
E' questo che ha catturato, e nessuno nega che l'aver ascoltato tali cose direttamente dalla bocca di un tizio che pare un padre al suo primo figlio abbia fatto molto per aumentare il coinvolgimento, ma nessuno che si sia fatto prendere dal titolo sin dai primi trailer, il cui montaggio audio visivo è lì a confermarlo, lo ha fatto per un arido calcolo di possibilità di gioco (commercio/combatto/atterro/accumulo), al contrario proprio per la totale assenza di suggerimenti statistico-aritmetici, ci hanno semplicemente presentato degli universi alieni e stranianti in cui immergersi senza alcun appiglio sicuro...
La stessa differenza che c'è tra l'appassionarsi a Star Trek, con tutti i suoi dettagli da catalogo enciclopedico, e il ritrovare il senso del tutto in quei puntini di sospensione alla fine di "Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...".