Sì ma ragazzi, c’è dialogo e dialogo.
In Persona premo 357 volte il tasto A per “dialoghi” del tipo:
“Oh ma siamo stati in un cazzo di castello!”
“Sì, sono arrivato in ritardo, ma cosa posso farci se ero in un castello?!?!”
“Castellocastellocastellocastello!”
“Oh ma è una roba incredibile, ancora non ci credo che siamo finiti in un castello!”
“Ma tu te lo ricordi che siamo stati in un castello?”
“Ma allora se te lo ricordi pure te non posso averlo sognato, era proprio un castello!”
“Più ci penso e più sono sconvolto… un castello!”
“Ma no, è impossibile, deve essere stato un sogno… ma dai, un castello!”
(ti aspetta all’uscita da scuola)
“Oh ma hai presente quel castello dove siamo stati?”
“Dai ma voglio troppo provare a tornare in quel castello!”
“Castellocastellocastellocastello!”
“Hai detto che era quel tizio Kamoshida?”
“Sì, Kamoshida.”
“Ma si chiama proprio Kamoshida come il Kamoshida che c’è nel castello?”
“Sì sì, è proprio Kamoshida.”
“Sembra che lo odi.”
“Madonna se lo odio!”
“Odi Kamoshida?”
“Minchia sì, lo detesto quel bastardo di Kamoshida!”
“Ma che ti ha fatto Kamoshida?”
“Eh, sapessi! Non lo perdonerò mai!”
“Ah ma lo odi proprio, Kamoshida! Ma perché odi Kamoshida?”
“… lasciamo stare, entriamo nel castello.”
Trovatemi una singola cosa del genere in tutto Ace Attorney, dove anche le caselle di testo che non dovresti leggere manco per sbaglio riescono a dire qualcosa di concreto e a farti ridere.
E poi in Persona è tutto doppiato, quindi devi pure perdere tempo a scaricare un gozzillabyte di parlato perfettamente inutile.