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Mi va di fare una mini recensione per manifestare le mie impressioni su questo grande gioco ed elencarne soprattutto i difetti, anche perché i pregi sono stati ampiamente individuati dalla maggior parte delle recensioni online, dove Persona 5 ha preso più o meno 9 o 10.
GRAFICA
Qui c'è poco da discutere. Risulta evidente che Persona 5 presenti un ottimo aspetto grafico. La grafica in cell shading risulta essere all'avanguardia e ai massimi del suo genere, mostrando gli attributi e spremendo abbastanza la PS3. Su PS4 è comunque un bel vedere ma naturalmente quest'ultima console, trattandosi di un gioco cross generation, non è stata sfruttata a dovere e si è limitata ad aumentare la risoluzione a 1080p e a diminuire di qualche secondo i caricamenti.
Inoltre lo stile dei menù, le animazioni tra una finestra e l'altra o i passaggi tra le varie locazioni rendono Persona 5 un gioco unico, stiloso e con una propria anima, al contrario della maggioranza dei jrpg anonimi e scontati.
Se proprio devo segnalare un difetto, le animazioni sono il punto debole di questa grafica. In alcuni casi appaiono molto naturali, in tanti altri casi, soprattutto nelle scene di dialogo sono ancora troppo legnose e innaturali in stile PS2, ma questo è un difetto del 90% dei jrpg purtroppo.
MUSICHE
Possiamo saltare questa parte perché le musiche sono favolose, impossibile fare di meglio. Shogi Meguri ha realizzato un lavoro superbo, per non parlare della vocalist Lyn.
TRAMA
Qui si poteva fare di meglio. Metto il testo sotto spoiler perché non voglio rovinare l'esperienza a nessuno e non voglio dare indizi su alcuni elementi della trama, anche se non parlerò del finale e cercherò di essere più vago possibile.
In realtà il tema di fondo è molto importante e attuale e riguarda la crisi dei giovani, che dovrebbero essere incoraggiati a esprimersi e a guardare al futuro ma che invece sono costretti, quasi come in catene, a seguire le regole di una società profondamente meccanica e apatica, una società che preferisce accettare lo status quo e che non sa guardare oltre il proprio naso, piuttosto che interrogarsi sulle cose che non vanno in modo critico, cercando di cambiarle.
Le premesse per una bella storia ci sono tutte ed effettivamente il plot tiene incollati fino all'ultimo, tranne negli ultimi momenti dove arriva un po' di stanchezza a causa dell'enorme testo che troviamo sullo schermo e dei dialoghi un po' banali e ripetitivi.
Anche lo strumento del flashback aiuta a raccontare la trama in modo più coinvolgente inducendo il giocatore ad avere curiosità sul prosieguo degli eventi. Non mancano neanche i colpi di scena.
Tuttavia, uno dei difetti dei Persona che non è stato risolto in questo capitolo è la presenza di un'eccessiva mole di testo nei dialoghi che alla lunga può stancare. Il gioco dura circa 100 ore (minimo), più o meno. Ebbene almeno 30 ore passate è composta da dialoghi banali, inutili e soprattutto ripetitivi e potevano ben essere saltate rendendo il gioco più snello. In P5 i personaggi tendono a ripetere più volte lo stesso concetto fino allo sfinimento. Dovrebbero lavorare su questo aspetto nel prossimo capitolo.
Inoltre mi sarebbe piaciuto una caratterizzazione più matura e approfondita dei personaggi. Purtroppo, nonostante questi temi profondi, i dialoghi sono spesso banali e ripetitivi, i personaggi sono monotematici: c'è quello che ti parla della sua migliore amica, quello che ti parla della sua paziente, quello che ti parla sempre dei fan, quello che ti parla del destino, poi dello shogi, del caffè, dei videogiochi, ecc. Ogni personaggio ha uno o massimo due argomenti di conversazione. Inoltre spesso si tratta proprio di personaggi stereotipati e già visti in una miriade di titoli simili.
Ok, capisco che è difficile realizzare dei dialoghipiù profondi in presenza di un numero così elevato di personaggi, ma gli esseri umani sono molto più complessi di così e invece vengono molto semplificati in quanto si parla sempre degli stessi argomenti. A questo punto meglio meno personaggi, ma almeno più complessi e meno stereotipati, più sfaccettati e con diverse sfumature di carattere.
Anche la vicenda principale del protagonista appare un po' stereotipata, simile a quanto avviene in P4. C'è un ragazzo che per qualche motivo si trasferisce in una città straniera da un signore vedovo e vive con lui per quasi un anno, a contatto con una bimba (o una ragazzina in questo caso), la quale ha subito un trauma a causa della morte della madre. Un signore all'inizio burbero e taciturno, ma che poi per magia si apre col protagonista. E cavolo, un po' di fantasia.
In alcuni casi appaiono poi poco credibili. Cavolo, sei entrato nel Metaverse, una realtà sconosciuta e incredibilmente diversa dalla tua e, a parte due o tre frasi di circostanza, ti comporti normalmente come se niente fosse successo e come se tutto ciò sia normale?
Ma per Dio, dovresti essere shockato, svenire o avere le convulsioni per un bel po' di giorni, non accettare questa realtà paranormale, invece per i personaggi del gioco è quasi tutto normale, cose che accadono nella vita di tutti i giorni
In sostanza, mi aspetto di più nel prossimo Persona, un bel taglio di dialoghi inutili e personaggi più complessi e credibili.
GAMEPLAY
Qui è dove P5 ha avuto l'upgrade più evidente rispetto al precedente episodio. I combattimenti sono molto più snelli rispetto al passato, gestiti attraverso comandi rapidi attivabili tramite la pressione di pochi tasti. Inoltre sono anche più rapidi e meno noiosi rispetto al passato.
La differenza rispetto ai vecchi episodi si nota anche nella struttura dei dungeon, che nei precedenti episodi si presentavano come corridoi anonimi e noiosi, tutti uguali tra loro a parte qualche piccolo particolare (un po' come avviene adesso nel Mementos).
In questo episodio invece i dungeon sono profondamente diversi l'uno dall'altro, sono interattivi, tridimensionali, ben strutturati e presentano anche piccoli enigmi, nonchè momenti di conversazione tra i vari personaggi. Si può dire che i dungeon rappresentano un bel passo importante verso la giusta direzione e verso un gameplay al passo coi tempi. Ben fatto.
LONGEVITA'
Come ho già anticipato il gioco è troppo lungo, come tutti i Persona o forse un po' di più del solito. Più che altro avrebbe potuto essere più snello tagliando circa il 30% dei dialoghi e dei momenti morti. Molti dialoghi sono banali e ripetitivi fino allo sfinimento, alcuni sono proprio inutili e danno fastidio, come i dialoghi della "società" che dobbiamo sorbirci all'inizio e alla fine di ogni giornata o negli spostamenti e che fortunatamente possiamo saltare premendo il tasto options.
CONCLUSIONE
Persona 5 è un gioco fantastico, con mille pregi e pochi difetti, ma tali difetti purtroppo non gli permettono di raggiungere la perfezione. Delle animazioni meno legnose e più credibili (in realtà è un minimo difetto al confronto con uno stile grafico strepitoso e originale), ma soprattutto un taglio dei dialoghi inutili e ripetivi e dei personaggi meno stereotipati lo avrebbero reso un gioco meno pesante e stancante, in grado di meritare a pieni voti anche un 10.
In questo caso però, alla luce dei difetti riscontrati, mi limito ad un bel 8,5, sperando che in futuro, nel prossimo episodio, così come hanno risolto il problema dei dungeon anonimi e noiosi, riescano anche a snellire i dialoghi e a rendere quest'ultimi meno scontati e banali, rendendo il gioco meno pesante e più al passo coi tempi sotto questo frangente.