Persona 5 certamente non può diventare uno standard ma credo (credo, non avendolo ancora provato) possa tranquillamente essere ispirazione per fare dei JRPG migliori (do perfettamente ragione ad hob sui turni).
Ma scusa, pensaci un po'. Anche 3 e 4 hanno metacritic altrettanto invidiabili per il resto del genere, ma Persona in questi ultimi diec'anni ha per lo più spinto alcuni sviluppatori minori a cercare di fare delle mezze copie, ed altre a usare scolari e classi nei cast, sperando di attingere parzialmente alla stessa utenza. Quello è un concept a sé stante, sicuramente rifinito e migliorato tra seguiti e porting, ma distinguendosi strutturalmente si è in parte estraniato. L'inserimento del 5 nel discorso non lo cambia, date le basi comuni.
Parlare del concept di Persona per i JRPG, dal 3 in avanti, è come parlare del primo Deus Ex per gli RPG occidentali. è vero che il suo successo può aver invogliato altri a sperimentare, ma non è prendibile come riferimento per il genere.
Parliamo nel caso di Persona 5 della terza replica dello stesso concept, per quanto rifinito. Puoi al massimo fare un discorso simile in riferimento al 3, per quanto ha osato nei cambiamenti compiuti nei confronti del/dei 2, ma poi ti fermi lì.
Non dimentichiamo che il contesto di Persona è una cittadina chiusa, con un misto di dungeon avulsi dal tutto e simulazione di ordinarietà, mentre l'aspirazione strutturale di un JRPG medio sta nel sintetizzare un mondo esplorabile.
Se ispirarsi vuol dire cercare di trarre stimolo da chi si distingue, allora la stessa Atlus è da prendere ad esempio da tempo, non da adesso, perché esce un gioco recensito da chi ha giocato ed apprezzato i predecessori
Ciò che volevo far capire è che si tratta di un paragone improprio, ognuno poi ne trae giustamente la propria opinione sull'apprezzamento delle logiche narrative, stilistiche e strutturali del gioco in sé. La mia non voleva essere una critica al gioco, ma a certe espressioni che vedo e che dal mio punto di vista non hanno senso.