"SCHELETRI"mamma mia
arrivato e divorato, la notte, in penombra, in religioso silenzio.
Qualcuno ha scritto che Zerocalcare è uno degli autori più importanti del nostro tempo: ha ragione.
Qualcuno ha parlato della sua straordinaria sensibilità: ha ragione.
Non so come faccia. C'è talento e genio, indubbiamente. Ma anche
una sorprendente, limpida lucidità nel leggere il vissuto quotidiano. E nel farlo con una equilibrio mirabile di
autoironia e onestà intellettuale, in bilico fra falsa modestia e commiserazione di sè.
Davvero, sembra parlare in modo diretto ad ognuno di noi: cazzo, sembra la mia vita!
ok, io non ho vissuto a Rebibbia nè sono cresciuto in ambienti così radicali (a sinistra), ma le fasi della vita di Calcare sembrano le mie, a tratti in modo ... irreale.
Ogni fottuto libro ha qualcosa che riconosco come autobiografico: il doloroso fallimento all'università, la menzogna, il buttarsi via, poi il "successo" ma parziale
nello specifico
quello lavorativo (con i dovuti distinguo)... Calcare che da dieci anni si affoga di lavoro, che gli ha dato fama e stabilità economica... ma Egli è come una di quelle carte di Magic potentissime a fare una cosa, e completamente inutili per il resto (cit.)
il ritrovarsi sempre fermo e immutabile mentre il mondo va avanti, la gente si fa una famiglia, ha dei figli. CAMBIA / VIVE.
E tu lì come una cazzo di montagna, imperturbabile, attraverso i giorni e gli anni.
Bloccato nel tempo.Pieni, siamo tutti pieni di scheletri nell'armadio: cose irrisolte, taciute, nascoste.
Cose non dette, non fatte.
Durissimo questo Scheletri
con un bad ending che arriva come un pugno
pregiudizio
preconcetti
macerie
Persino il "dramma" di vedersi lasciati indietro, il "tradimento" del compare di una vita che "osa" farsi una vita senza chiedertelo: come si è permesso? come ha potuto?
Se c'è un autore che davvero parla a me e di me, è Michele Rech.
Adesso devo metabolizzare