Autore Topic: Cucina Tipica Regionale: The CTR Place, e le stelle Michelin stanno a sbavare...  (Letto 15852 volte)

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Offline Shape

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Bravo, peppe, avevo dimenticato i panzerotti :-Q___ _

Offline piwi

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Ecco, se dovessi citare un solo piatto della mia regione/paesino forse direi proprio Riso, patate e cozze.
Appena torno giù me ne magno una tonnellata :Q______
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Offline _LordByron_

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Ma io e Noldor dobbiamo proprio postare o lasciamo il topic qualche giorno per farvi divertire?

 :D
« Ultima modifica: 02 Ago 2013, 11:47 da _LordByron_ »

Offline iKenny

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Offline Giobbi

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Vabbe se sei piemontese non puoi parlare di salumi.
La bresaola e la coppa piacentina sono superiori a qualunque cosa facciate.
Posto che come detto prima più volte il Piemonte è una delle top 3 regioni italiche in quanto a cibo e beveraggi

Salume = Sauris !!!

Offline Giobbi

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Quanto vi odio!

http://stream1.gifsoup.com/webroot/animatedgifs4/2031542_o.gif

Dài kenny che fish and chips o quel riso piccantissimo indiano da pub sono splendidi  :pray:

Ma sei fortunato invece che a Londra si mangia molto meglio ora che 25 anni fa.
Ma molto
Ma molto molto

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Tornando alle cose serie:

 cacioricotta gnam!
rustico gnam gnam!

Offline iKenny

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Fish and chips fatto bene con materie prime di qualita' e' ottimo.
Cosi' come scotch egg o il classico sunday roast.
Solo che trovare ristoranti/pub che cucinano cose tradizionali di qualita' e' difficilissimo.

Offline Giobbi

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Fish and chips fatto bene con materie prime di qualita' e' ottimo.

Assolutamente sì.

Cosi' come scotch egg o il classico sunday roast.

Buonissimi.

Solo che trovare ristoranti/pub che cucinano cose tradizionali di qualita' e' difficilissimo.

Vero.

Offline Aether

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Io non vorrei umiliare troppo i non-emiliani, quindi posto solo un paio di foto, ok? :)



Worms! You're all the same to me!

Offline Xibal

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Scrippelle 'mbusse

Da www.cookaround.com

Le scrippelle: questo l’equivalente abruzzese delle crepes.

Si tratta di sottilissime frittatine a base di farina, acqua ed uova, altrimenti note come crespelle.

La contesa italo-francese in cucina è ricca di argomenti vari, la supremazia che ci contendiamo da secoli con i cugini d’oltralpe per quel che riguarda l’enogastronomia si arricchisce, con le scrippelle, di un’altra “gustosa” pagina.

Si può credere che nessuno abbia mai messo in dubbio che le crepes fossero un piatto francese: e invece no, in Abruzzo il dubbio che le crepes siano la copia francese di un piatto italiano è stato insinuato….

Certo la versione ufficiale e portata avanti dai più narra proprio il contrario: le scrippelle, con ogni probabilità, sono una derivazione rielaborata delle crêpes francesi. La storia è semplice: vuole infatti la tradizione che la nascita di questo piatto, collocabile nel primo decennio dell’800, sia dovuta all’inventiva del teramano Enrico Castorani, assistente del cuoco addetto alla mensa degli ufficiali francesi di stanza a Teramo.

La loro versione ‘mbusse, ossia bagnate in brodo, ricetta tipica del teramano, sarebbe stata inventata appunto da Enrico Castorani. Al posto del pane il cuoco francese era solito servire ai commensali le crepes, ritenendole più gradite e appetibili dell’umile e rozzo pane di granoturco e del pane nero prodotti in quel periodo di carestia. Per un caso fortuito, o per meglio dire, per un fortuito incidente, un vassoio di crepes che Messer Enrico Castorani stava preparando, cadde in un recipiente colmo di brodo. Non sapendo come rimediare, il cuoco teramano, ricco senz’altro di italica prontezza di spirito, pensò bene di servire, al posto della minestra, quel delizioso miscuglio di crepes e brodo di gallina. Sembra che nacquero così le “scrippelle” teramane in brodo.

Oltre che ‘mbusse (letteralmente: bagnate) in brodo di gallina, possono essere utilizzate per un altro piatto tradizionale della zona, il timballo alla teramana: si tratta di una preparazione che utilizza le scrippelle in sostituzione della sfoglia di pasta, con le scrippelle disposte a strati, una sull’altra, e alternate con un ricco condimento, che può essere sia solo in bianco con carciofi fritti (oppure spinaci o piselli) e scamorza, sia aggiungendo un sugo realizzato con un trito di carne di manzo, agnello e maiale, polpettine, pomodoro, cipolla, carota, parmigiano e uova sbattute con il latte. Questo stesso condimento può accompagnare i cannelloni (scrippelle arrotolate e ripiene di un impasto a base di carne o di ricotta e spinaci) e anche i fagottini (ripiegati su se stessi, vuoti o con gli stessi ripieni dei cannelloni). Una nota a parte merita la discussione che appassiona gli esperti locali circa la preparazione del timballo, in particolare sull’utilizzo delle scrippelle o della classica sfoglia di pasta tagliata a fazzoletti. Certo è che ben più fine e particolare è la versione del timballo con le scrippelle.

La zona di elezione di questo piatto è Teramo, ma certo ormai è diffusa in buona parte della regione.

Certo è bizzarro dopo tanto discutere sulla primogenitura di questa preparazione dover constatare che le scrippelle e le crepes sono piuttosto diverse sia negli ingredienti (infatti le crepes prevedono il latte mentre le scrippelle l’acqua) che nella preparazione (infatti mentre le crepes vengono fondamentalmente farcite, sia in versione dolce sia salata, le scrippelle sono utilizzate come fossero pasta). Come a dire due diverse interpretazioni di uno stesso brano musicale.

Diversa è anche la cottura: per i puristi la padella in cui le scrippelle vengono cotte va unta con il lardo un po’ diverso dal burro…

Una nota a parte merita il brodo che bagna le scrippelle: il brodo tradizionale è quello di pollo e cappone, saporito e leggero, ovviamente dopo essere stato ben sgrassato e filtrato. Certo è uso utilizzare anche un brodo per così dire misto: carne di manzo e carni bianche.

Per quanto riguarda l’etimologia del nome crespelle deriva, pare, dal francese “crepe s’appelle”, il termine scrippelle altro non è che la sua forma dialettale.



La ricetta

Impasto delle scrippelle:
25g di farina per ogni uovo e circa 1,5 dl circa di acqua, sale. Si cuociono, da entrambe le parti, ungendo prima la padella con poco lardo o strutto o grasso di prosciutto. Debbono venire molto sottili, quasi trasparenti, infatti l'impasto deve risultare meno denso di quello delle crepes ed il fuoco più basso. Le proporzioni sono in genere di un uovo a persona.

Farcitura e brodo:
Le scrippelle 'mbusse sono farcite di formaggio, arrotolate su se stesse e servite in brodo leggero di manzo, talvolta anche con tacchino o brodo di gallina. Una volta preparate le scrippelle, vengono riempite con pecorino grattugiato abbondante, più raramente vengono anche lasciate vuote, arrotolate ben strette su se stesse creando cilindri di diametro molto inferiore a quello di un normale cannellone, vanno rifilate agli estremi in modo che possano esser contenute nella fondina senza doverle piegare, quindi vengono coperte con brodo bollente. Se ne servono circa 4-6 per porzione.

Note
La tradizione vuole che si usi acqua e non latte come talvolta si trova in alcune ricette.
Una spolverata di noce moscata può essere aggiunta nella pastella oppure nella farcia.
Si può aggiungere poca cannella nella farcia di formaggio.
Le scrippelle possono venir anche tagliate a striscioline e servite in brodo, come fosse una vera e propria pasta.
La farcitura può essere fatta anche con pecorino misto a parmigiano, per quanto la tradizione richiederebbe solo pecorino.
« Ultima modifica: 02 Ago 2013, 16:45 da Xibal »
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Offline Xibal

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Tacchino alla Canzanese

Questa pietanza, gradevole e raffinata, può assurgere a simbolo della gastronomia teramana, visto il ricevuto onore di essere tra le provviste della prima spedizione sulla luna, comandata da Armstrong - in quanto cibo  nutritivo, saporito e a lunga conservazione.

Una tradizione e una ricetta originale tramandata di generazione in generazione, fin dalla casuale scoperta (a metà del 1800) che il brodo di tacchino, preparato al mattino la sera stessa era diventato gelatina ed esaltava il sapore della carne.
Si utilizza solo la femmina del tacchino, che ha carni più tenere e saporite e un peso lordo di circa 6/7 Kg, peso che si ridurrà di un paio di chili dopo la fase iniziale di disossatura. Infatti, dopo aver pulito bene ed eviscerato l’animale, inizia la delicata fase di separazione delle carni dalle ossa, partendo dalla parte dello sterno.
Anche la legatura della parte più grande (il busto) è un rito di solo apparente semplicità: movimenti precisi ed armonici disegnati con grazia ed eleganza antica.


 
L'antica ricetta

Si prende il tacchino, possibilmente femmina, dopo averlo disossato, le ossa vengono rotte e sistemate nella teglia per dare maggiore densità al brodo di cottura. La carne viene sistemata sopra le ossa, si aggiunge acqua senza coprire del tutto le carni, aglio, alloro, pepe in grani e sale. La cottura avviene in forno a legna o a combustione ad alta temperatura in modo da ottenere un arrosto cotto nel suo brodo.
La carne girata con frequenza, prosegue la sua cottura per sei/sette ore. Terminata la cottura, la quantità di brodo residuo viene separata dalla carne, sgrassata e filtrata. Il brodo così preparato, ancora caldo, viene fatto raffreddare insieme alle carni a temperatura ambiente e poi lasciato in frigorifero dove diventerà gelatina. In origine la preparazione avveniva senza disossare l'animale, con notevoli difficoltà di consumo a fronte di una maggior semplicità e velocità di preparazione.
Il Tacchino alla Canzanese viene tagliato solo qualche attimo prima di essere servito con la sua preziosa gelatina. Il contorno ideale? Carote e zucchine appena sbollentate in acqua e aceto e conservate in olio extravergine d'oliva. In stagione, saporiti e colorati chicchi di melograno.
« Ultima modifica: 02 Ago 2013, 16:47 da Xibal »
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Offline Xibal

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Mazzarelle

Sembrano un secondo e, di certo, la prima impressione sarà quella di considerarle una portata successiva al timballo o ai maccheroni alla chitarra. Invece, le mazzarelle sono un primo, anzi: il primo obbligatorio del pranzo pasquale, una sorta di tradizionale ouverture dedicata all'agnello ed evocatrice di un indimenticato e indimenticabile passato di quotidianità contadina. Piatto semplice, all'apparenza, coratella di agnello avvolta in foglie di indivia legate con budelline dello stesso agnello, ma soggetto all'irrisolto dibattito tra due scuole di pensiero: quella della mazzarella semplice, cotta in un soffritto che ne esalti il sapore, e quella della mazzarella in umido, lasciata cuocere in un sughetto che si impreziosisce degli umori delle carni d'agnello.

In bianco


Al sugo


Dosi per 4 persone: 1 coratella d'agnello (cuore, fegato e budella), un bicchiere e mezzo di acqua e vino, 1 mazzetto di maggiorana, agli e cipolle freschi, alcune foglie di lattuga, prezzemolo e peperoncino, farina ed aceto quanto basta.

Preparazione: Aprire le budella nel senso della loro lunghezza, lavarle e sciacquarle accuratamente. Quando le budella saranno diventate di color chiaro e ben pulite, sciacquare con acqua ed aceto. Tagliare a listelli la coratella, sciacquarla e metterla a scolare, dopo averla salata, insieme con le budella. Prendere una foglia di lattuga e porvi sopra, facendone un mazzetto, 3-4 listelli di coratella, cui bisogna aggiungere un po' di cipolla, di prezzemolo e d'aglio. Legare il mazzetto con le budella e via via che le mazzarelle saranno confezionate metterle a scolare e poi cuocere solo in olio. Quando le mazzarelle cominceranno a friggere (ed olio e acqua saranno stati assorbiti), aggiungere mezzo bicchiere d'acqua e vino, fare assorbire e versare ancora una volta la stessa quantità di acqua e vino. Ripetere nuovamente l'operazione. Se si vuole si può aggiungere qualche pomodoro a pezzetti. N.B. Per pulire bene le budella, infarinarle e strizzarle, ripetendo l'operazione più volte.

To be continued...
   

 

« Ultima modifica: 02 Ago 2013, 16:50 da Xibal »
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Offline Giobbi

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Io non vorrei umiliare troppo i non-parmigiani, quindi posto solo un paio di foto, ok? :)


Ok.
Ma 'ste cose qui le diamo per scontate
a meno di esser scappati in capo al mondo  :-X

E pure il San Daniele non é male

Ma il Sauris?
Gnam

http://www.agraria.org/prodottitipici/prosciuttodisauris.htm

Offline Aether

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Xibal ok per tutto l'impegno che ci stai mettendo, però senza qualche foto...
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Offline Yoshi

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In realtà io su questa frase stavo già sbavando

Citazione
cotta in un soffritto che ne esalti il sapore, e quella della mazzarella in umido, lasciata cuocere in un sughetto che si impreziosisce degli umori delle carni d'agnello
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