E allora direi che se l'attitudine è quella, positiva, che si aveva quando il videogioco non veniva vivisezionato prima ancora di essere fruito, potremmo anche evitare di continuare a scannarci su come dovrebbe essere il videogioco prendendo le mosse da un titolo che solo presumibilmente sappiamo come sia, ma non come sarà quando ci appiccicheremo sopra noi stessi.
Le recensioni sono uscite, i giudizi sono più o meno unanimi, se nonostante questo persiste una spinta a provarlo direttamente prima di fare i conti del mercante di venezia, allora non tutto è perduto per noi, e direi che come videogiocatori sia più interessante, oltre che infinitamente più videoludico, crogiolarsi nell'attesa di scartarlo, che non strangolare nella culla l'essenza di ciò che un tempo era parte integrante e fondamentale del nostro divertimento, il mistero di ciò che ci attendeva di lì a poco...