Ho sempre pensato che l'arte figurativa sia un modo per comunicare quello che abbiamo dentro agli altri, come noi vediamo il mondo.
L'unico mezzo con cui possiamo trasmettere le immagini che abbiamo in testa.
Quando io disegno prendo pochissimo spunto da immagini reali, quando non conosco una cosa la osservo per un certo periodo da vari punti di vista (se possibile) poi smetto e cerco di rappresentarlo così come me la immagino/ricordo, in alternativa, soprattutto per quanto riguarda ambientazioni o atmosfere, cerco di immaginarmele partendo da quello che è la mia conoscenza di quel luogo.
Non ricerco l'accuratezza, non sono un reporter, ma mi interessa di più trasmettere come e quanto io immagini un ambiente che non conosco se non grazie alla "cultura" che mi ha plasmato. Non essendo un mostro di tecnica i risultati sono altalenanti ma quantomeno personali (spero) o almeno quanto più possibile io riesca a essere me stesso. L'iperrealismo, dopo l'avvento della fotografia che ne ha usurpato l'aspetto pratico, è un mero esercizio di stile/tecnica, comunica solo che qualcuno ha avuto abbastanza tempo libero per sedersi e imparare a riprodurre fedelmente quello che il suo cono ottimo ha inquadrato. Questo per me è svilire la funzione dell'arte figurativa e senza però avere la peculiarità della fotografia che consiste nel cristallizzare l'attimo.
Poi, esperimenti in tal senso possono essere affascinanti, ma generalmente li trovo decisamente superflui.
Attenzione, superflui per me, tengo sempre a separare l'Arte dall'Artigianato e a me interessa principalmente l'Arte, ma non la considero superiore all'Artigianato, semplicemente sono due cose diverse che a volte convergono e a volte divergono.
Quando alcune opere sono solo Artigianato, per me perdono interesse.
Ma è una cosa personale, spero si sia capito.