Ci torno colposamente in ritardo, con concetti ormai sfuggiti di mente perché rimpiazzati da osservazioni sul sequel, che non ho resistito a trangugiare dopo di questo.
In breve, recuperate Wolfenstein TNO. Soprattutto se non l'avete mai giocato.
I pochi difetti osservabili oggi, sono gli stessi di quando uscì: un po' di aliasing, sfocatura aggressiva sulla distanza, un paio di spike antipatici e... basta, davvero. A vedersi è bello, bello con gli strumenti tecnici dell'epoca e apprezzabile, tanto quanto, oggi.
Per il resto, ritengo che il tempo trascorso abbia restituito la giusta dimensione a un titolo che all'epoca era passato come un "8.5 brutto ma buono", e che in realtà ritengo oggi approssimabile al 10.
I fondamentali dell'FPS ci sono tutti: nemici polposi, hit response, AI, armi fighe, situazioni stimolanti. Il tutto con la potenza dell'iconografia Nazi esaltata dalla vena fantasy-distopica.
Ma a lasciare sbigottiti sono due aspetti. Il primo è la congiunzione astrale di finezze registiche, narrative, interpretative, musicali. Sono quelle combinazioni figlie di un passion project con lo staff giusto nel momento giusto. Per me un remake non riuscirebbe mai a bissare recitazione, humor, scrittura, chara design, OST.
Il secondo, è come il gioco non rinunci a rappresentare nulla dell'orrore nazista. E non parlo solo di violenza, che sarebbe facile. Ma di tutta una serie di situazioni rese addirittura ingame: il massacro di innocenti e malati di mente, il terrificante senso di intrusione dei rastrellamenti, la ricerca scientifica disumana, la resa della gente comune ai diktat nazisti, i campi di lavoro e sterminio. Forse solo su quest'ultimo aspetto si sono un pelo trattenuti, ma in generale trovo che TNO sia un fantastico testo su cui sensibilizzare i giovani al nazismo, pur rimanendo un videogioco-giochissimo tutto botti e botte. Persino i collectibles raccontano piccole sentite storie di sopravvivenza all'orrore. Due-tre volte mi sono davvero commosso.
Se Part II non c'entrava nulla, io credo che in un certo senso Wolfenstein TNO sia davvero lo Schindler's List del gaming. Lo è senza sacrificare il linguaggio principe del videogioco: azione e divertimento, ma non per questo omettendo dettagli o banalizzando le sfumature di quell'abisso della Storia che è stato il nazifascismo.