Il green pass non è certo uno strumento di contenimento sanitario. Per altro per lavorare è imposto solo in Italia, unico posto AL MONDO.
Detto ciò, se realmente fosse uno strumento neutro e prendendo per buona la storia dei vaccinati che non contagiano, volto solo al contenimento sanitario allora potrebbe essere subito abrogato ancor prima di entrare in vigore perché in Italia oltre l'80% dei cittadini over-12 è vaccinato e con quelli in attesa di seconda dose siamo oltre l'85% (ai quali vanno aggiunti quelli che il coronavirus se lo sono già beccato e quindi sono immunizzati naturalmente).
Viceversa, se lo scopo del GP per lavorare è, come detto da Brunetta "mettere pressione psicologica ed economica sui lavoratori per farli vaccinare" (una roba di gravità immane in un regime che ancora possa anche solo lontanamente dirsi democratico), allora è stato un fallimento su tutta la linea perché la gente s'era già vaccinata prima del GP e con l'introduzione dello stesso il ritmo delle prenotazioni è crollato (ma non a causa del GP, semplicemente perché la platea dei vaccinabili era oramai quasi esaurita).
Quindi, se non serve per la gestione epidemiologia, serve moltissimo, invece, a disciplinare, ricattare, dividere e minacciare i lavoratori in una drammatica fase di ristrutturazione economica (pensiamo solo al settore automotive...) e crisi perpetua, con 6 milioni di lavoratori poveri (cioè gente che, pur lavorando, non arriva alla fine del mese), 2,5 milioni di disoccupati e 6 milioni di inattivi
E' un provvedimento nato sull'onda della fretta e dell'approssimazione che a questo punto si è oramai trasformato in una sorta di prova di forza contro il mondo del lavoro, un feticcio ideologico per dimostrare la forza del presidente del consiglio: se Draghi torna indietro significa per lui e per gli interessi che rappresenta una sconfitta epocale e su tutta la linea. Se resiste significa che non c'è ancora un'opposizione sociale abbastanza forte da contrastare l'agenda ferocemente liberista e filo padronale di cui il suo governo è espressione.
Per questo, nonostante le centinaia di migliaia di persone che da mesi scendono in piazza in tutta Italia e nonostante le mobilitazioni e gli scioperi, io dubito che il governo ceda, cioè non è proprio realistico.
Però questo non significa certo una sconfitta per il lavoro perché per la prima volta da trent'anni a questa parte la novità è che sta nascendo un'opposizione alle forze anti democratiche ed antipopolari di cui Draghi è il simbolo, opposizione che non è certo quella di quattro scemi no vax (quelli veri) o dei capetti di Forza Nuova a libro paga dei servizi dai primi anni ottanta, ma quella degli scioperi spontanei nelle fabbriche per solidarietà coi colleghi ingiustamente discriminati, quella dei lavoratori delle decine di fabbriche che stanno delocalizzando o che delocalizzeranno da qui a un anno e che si stanno organizzando e riunendo sotto la spinta di quelli GKN, quella degli studenti che l'altro ieri hanno finalmente messo in relazione questione sanitaria e questione sociale protestando contro Green Pass, Draghi e UE, ecc...
Sarà un fuoco di paglia? Difficile dirlo, ma è di sicuro un buon inizio la mobilitazione di Firenze del 18 settembre (oltre 40mila in corteo per GKN e contro Draghi), quella dell'11 ottobre (centomila persone in numerosi cortei e manifestazioni in tutta Italia per lo sciopero generale indetto dal sindacalismo di base) e l'azione dei portuali di Trieste e di Genova, dei metalmeccanici dell'ILVA (che pagherà i tamponi a chi non è vaccinato!), della Electrolux, ecc...