@FreeDom ha scritto:
"Ma fino a un certo punto, perché se la Germania può permettersi di aumentare di colpo del 10% il rapporto debito/PIL è perché negli ultimi anni l'ha tenuto fermo al 60%"
Vorrei sapere da Freedom, o chiunque altro, se, e quanto, abbia pesato in questo virtuosismo il fatto che il debito pubblico dei lander, giuridicamente considerati come stati federali, non sia conteggiato nel debito pubblico, abbia una incidenza nel tenere basso il deficit...
"Che la Germania giocasse sporco lo avevamo già intuito quando un ex Ministro delle finanze greco Nicos Christodoulakis, denunciò a suo tempo, che il Governo tedesco non aveva incluso gli ospedali nel settore pubblico, falsando quindi i suoi conti dell’entrata nell’euro. E visto che il lupo perde il pelo ma non il vizio, la Germania non ha mai smesso di finanziare le sue imprese in violazione dei trattati europei. In pochi sanno – dato che i media e i politici tendono a glissare su questo argomento – che la banca pubblica tedesca creata nel dopoguerra dagli alleati, per gestire i fondi del piano Marshall, è stata il più importante strumento di politica industriale del paese ed una delle più grandi e potenti banche del mondo la Kreditanstalt fuer Wiederaufbau, (KfW) cioè Istituto di credito per la ricostruzione.
La KfW ha da decenni il ruolo di motore e finanziatore dello sviluppo, ossia quel ruolo che i falchi di Berlino e di tutta l’Eurozona non vogliono attribuire alla Banca Centrale Europea.
A trarne vantaggio è il solo sistema tedesco. Il rating di questa banca è ottimo, pari a quello dei Bund tedeschi, per cui alla KfW non è difficile approvvigionarsi a tassi bassissimi quasi esclusivamente sui mercati mondiali, dove in un recente passato, ha realizzato in media emissioni per circa 80 miliardi di euro, come riportato in un articolo di Repubblica del 11 Febbraio 2013 dal titolo “così funziona il motore della Germania”.
La KfW appartiene per l’80% alla Repubblica federale e al 20% ai Lander (ossia i 16 stati federati della Germania, sempre soggetti pubblici) e svolge molti compiti di finanziamento del settore pubblico, non solo finanziando le piccole-medie imprese, ma rendendosi artefice di salvataggi di aziende e banche come nel caso della Ikb collassata a causa dei mutui subprime. Salvataggi che ad altri paesi non sarebbero stati permessi ma che Berlino per anni ha fatto passare come interventi non pubblici, a dispetto della proprietà al 100% pubblica dell’Istituto, e sostenendo dei costi che restano al di fuori del perimetro del bilancio federale, e che quindi, non figurano nel debito pubblico tedesco.
Compiti e operazioni che, invece, in un paese come il nostro, figurerebbero nei conti statali incidendo nel rapporto debito/pil in maniera considerevole. Conteggiando, infatti, le spese di questa che può essere definita la Cassa Depositi e Prestiti tedesca, la Germania avrebbe più volte sforato il 100% nel rapporto deficit/Pil – come fece notare l’economista e attuale Presidente della Commissione Tesoro e Finanze, Alberto Bagnai su “Il Fatto Quotidiano”- spiegando che “questa operazione è consentita dai criteri contabili Esa95, che escludono dal computo del debito pubblico quello delle società pubbliche che coprono i propri costi per oltre il 50% con ricavi di mercato. La KfW rientra in questo criterio, ma ciò non toglie che se qualcosa le andasse storto, sarebbe il governo federale a garantire le sue obbligazioni, esattamente come gli altri Bund.”
L' estratto è preso da qui
https://scenarieconomici.it/vincoli-di-bilancio-ecco-lo-prove-della-truffa-della-germani-di-francesco-amodeo/Mi interesserebbe il commento alla sola parte citata, al netto del taglio e "colore" dell'articolo, grazie