Questo uno degli articoli che vorrebbe "indagare" la blasfemia dei quadri proposti.
TFP Link :: https://lanuovabq.it/it/una-mostra-blasfema-nella-chiesa-del-vescovo-e-la-chiamano-arteInteressante notare come quello maggiormente incriminato, ritratto anche nel post di Giobbi, faccia immediatamente pensare all'accusatore al peggio possibile, cioè una
fellatio, quando l'immagine potrebbe al contrario essere anche una censura delle parti intime di Gesù, tramite la nota tecnica della prospettiva (come si vede spesso anche nel cinema più o meno "divertito"). Il soggetto riverso sul corpo del cristo sarebbe Longino, ma per un osservatore privo di filtri, in una mostra di arte moderna, potrebbe essere anche un anatomo patologo, potrebbe essere qualunque persona china sul corpo di cristo, e che con la testa oscura le pudenda.
Ma il primo pensiero del religioso oltranzista è la fellatio.
Lo stra abusato Freud ci andrebbe a nozze, e di fatto ci è andato...
Nel resto dei dipinti l'accusa di blasfemia è ordinaria amministrazione, in uno si ipotizza una ispezione "ginecologica" della Vergine da parte dei farisei.
Anche qui è interessante notare come il dito venga puntato (e chi ha qui pensato a possibili battute, è chiaramente un blasfemo e dovrebbe pentirsi amaramente) sull'atto di verificare fisicamente un dogma di fede, e a quel punto che a farlo siano i nemici giurati della religione accusatrice perde totalmente di importanza, quando in realtà potrebbe rappresentare un rinforzo alle convinzioni del credente, cioè che il non credente non creda e voglia toccare con mano, ma evidentemente di fronte alla esposizione anche solo lontana, e di un terzo, del dubbio, scatta la blasfemia, che va quindi a confliggere con qualunque ipotesi di riflessione, che come tale non può non essere provocatoria.
L'artista accusato probabilmente è un idiota non dissimile dal suo carnefice, ma lo sarebbe sicuramente di più se non avesse immediatamente approfittato dell'occasione offerta dalla recita dei rosari riparatori, fuori dalla chiesa incriminata, per dipingerne una cronaca, vero spettacolo e coronamento dell'arte, volontariamente provocatoria o meno che sia, nel suo rendersi
interattiva...