Ovvio che si va per tentativi
No, non è ovvio. Proprio perché la situazione è emergenziale, la risposta doveva essere chiara e diretta: così da ridurre la confusione nelle parti sociali coinvolte. Invece, la maggior parte dei politicanti a livello governativo ha speso più tempo a esprimere opinioni e a ritrattare poco dopo, che non a prendere decisioni coordinate, strutturali, e nette.
Un esempio?
Il bonus per l'acquisto di biciclette.
Volendo usare condiscendenza, posso capirne le buone intenzioni di fondo. "Agevoliamo la riduzione del traffico e l'aumento degli spostamenti individuali, così non solo cala il rischio di contagio ma anche Greta è felice".
Già. Peccato che tale bonus verrà dato solo ai residenti di comuni con più di cinquantamila abitanti; quindi,
circa centocinquanta comuni su settemilanovecento, per ventun milioni di abitanti complessivi. Però il bonus vale solo per i maggiorenni; facciamo quindici milioni?
Ecco, quindici milioni di potenziali usufruenti su quarantacinque milioni mi sembrano numeri molto lontani dall'essere strutturali. Anche perché non considerano il fatto che, a ben vedere, una bici serve probabilmente più a chi abita in un piccolo centro, poco o nulla servito dai mezzi pubblici, anziché a chi vive in un luogo densamente abitato, dove l'auto è già sostituibile dai mezzi pubblici e comunque è preferibile alla bici per mera sicurezza personale. E magari non sarà direttamente collegata alla riflessione precedente, però è notizia di tre giorni fa che
a Milano il traffico è superiore al periodo pre-covid; mentre, di contrasto, già a luglio si era notato che
nonostante il lockdown, l'inquinamento era rimasto elevato.
Quindi?
Chi vuol perdere tempo a fare le pulci ai numeri, faccia pure; io, no. Perché il problema non è nei numeri, ma nell'algoritmo che ci porta a questi numeri. E l'algoritmo è figlio di quell'approccio assistenziale-ma-con-eccezioni tipico di chi non ha una visione a lungo termine - cioé, è privo di strategia -, e attua soluzioni tampone che spostano il problema, senza tuttavia risolverlo - in pratica, agendo per aggiustamenti tattici -.
Probabilmente molti diranno che un bonus per l'acquisto di biciclette è meglio di niente. Ed è così: se le aspettative su una classe politica tendono a zero, qualsiasi intervento proattivo avrà il sapore della mirra nel deserto. Nondimeno, il tempo sprecato a
malgestire questo bonus si sarebbe potuto impiegare in maniera più proficua fin da subito, evitando di elargire mance ai nipotini e rimboccandosi le maniche sul tema ben più fondamentale qual è
l'organizzazione del tracciamento centralizzato dei contagi, ancora oggi ridicola.
Alla fine: no, non era ovvio lavorare così. Era, e purtroppo, rimane, la prassi di un governo tenuto su a raccomandazioni dal mai troppo lodato Mattarella; un governo raffazzonato, poco (Speranza) o nulla (Azzolina) capace; un governo che, se vogliamo continuare a essere condiscendenti, almeno ha un primo ministro che piace all'Europa - e che quindi ci torna almeno utile sui conti -. Era, e purtroppo, rimane, la prassi di un governo allo sbando, privo di una visione politica uniforme, che si dà un gran daffare a mostrare di fare, che corregge le virgole anziché pianificare strutture.
Un governo che era, e purtroppo, rimane, l'unica soluzione praticabile con due Camere così svilite nella proprie funzioni da non accorgersi nemmeno di
essersi suicidate.