Penso che l'unica parola d'ordine possibile, al momento, sia negoziare: anche e soprattutto con l'antieuropeismo. Non foss'altro perché c'è, esiste, e non è manco un fenomeno circoscritto e passeggero, tutt'altro.
Se non si parte da un principio di accettazione di realtà, non si va da nessuna parte. Imho.
Le teorie economiche, per quanto mi riguarda, non valgono più di una condizione contingente nella testa delle persone.
Anzi: più le si impugna come assoluti, in virtù della loro presunta aderenza a un sistema logico-razionale di rappresentazione della realtà, più si amplificano i movimenti di pancia che nascono anche dall'assenza di strumenti per fare proprio questo sistema.
Detto altrimenti: se si vuole rimediare a una diffusa ignoranza, il primo passo è rispettarla come dato contingente, e trovare un terreno e degli strumenti di dialogo comuni. Ovvero negoziare.