Autore Topic: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero  (Letto 1659936 volte)

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Offline Ivan F.

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18105 il: 14 Apr 2019, 09:59 »
@Jello Biafra, ti avevo chiesto tempo addietro di evitare epiteti offensivi inutili.
Ma da allora ho continuato a leggere che per te sono tutti buffoni, buffonate o simili.
Più che chiederlo gentilmente una decina di volte, non saprei.

Quindi, prenditi una pausa di una settimana da questo topic, per favore.

@Yoshi, segnalo il provvedimento anche a te.

@Jello Biafra, prenditi un’altra pausa, per cortesia, e ci leggiamo mercoledì, se vorrai.
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Offline Ivan F.

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18106 il: 14 Apr 2019, 12:01 »
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Offline slataper

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18107 il: 14 Apr 2019, 12:43 »
Geniale.
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Offline Void

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Offline Drone_451

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18110 il: 15 Apr 2019, 08:15 »
Con due miliardi di euro di canone non sanno gestire un canale cinema. Rai4 manda i film in formato dvx da 600Mega che fanno i quadrettoni pure sui mivar da 14"

Rai5 producesse un documentario che è uno. Compra tutto.
La Rai spende tutto in politica, quattro testate di tg indipendenti, quattro
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Offline peppebi

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18111 il: 15 Apr 2019, 10:15 »
Nessuno che parla del ritorno del supereroe della Brexit?
TFP Link :: https://news.sky.com/story/live-farage-launches-brexit-party-for-betrayed-electorate-11691445

Io l'avevo scritto che rimandare la decisione avrebbe portato questi balordi a riorganizzarsi. A mio avviso ora il sentimento generale è cambiato a favore del remain ma tutti questi rimandi stanno dando modo ai brexiter di rifarsi avanti coi loro banchetti e sfruttando ogni cosa che non va bene per dire "abbiamo ragione noi", includendo il rispetto del voto popolare che si era espresso per uscire.
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Offline keigo

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18112 il: 15 Apr 2019, 11:29 »
TFP Link :: https://www.ineteconomics.org/perspectives/blog/how-to-ruin-a-country-in-three-decades?fbclid=IwAR1hzLUuSqQY_l2uDfYzc8wtr_k-6r2tfhGR8BVchxABBNySW2lmzcgSveM

Citazione
It is not a coincidence that the sudden reversal of Italy’s economic fortunes occurred after Italy’s adoption of the “legal and policy superstructure” imposed by the Maastricht Treaty of 1992, which cleared the road for the establishment of the EMU in 1999 and the introduction of the common currency in 2002. Italy, as I show in the paper, has been the star pupil in the Eurozone class—the one economy that committed itself most strongly and consistently to the fiscal austerity and structural reforms that form the essence of the EMU macroeconomic rulebook (Costantini 2017, 2018). Italy kept closer to the rules than France and Germany and paid heavily for this: The permanent fiscal consolidation, the persistent wage restraint and the overvalued exchange rate killed Italian aggregate demand—and the demand shortage asphyxiated the growth of output, productivity, jobs and incomes. Italy’s stasis is an object lesson for all Eurozone economies, but—paraphrasing G.B. Shaw—as a warning, not as an example.

Citazione
Finally, as intended, wage moderation led to a substantial increase in the profit share of Italy’s GDP: The profit share rose by more than 5.5 percentage points, from 36% in 1991 to about 41.5% from 2000 through 2002, after which it stabilized around 40% until 2008. During the 1990s, the recovery of the profit share was considerably stronger in Italy than in France, and comparable to what happened in Germany—notwithstanding the fact that Italy’s profit share was already relatively high to begin with.

Citazione
Let me emphasize the fact that Italy’s profit rate declined even when the share of profits in income increased. This means that Italy’s strategy of fiscal austerity and wage restraint proved to be counterproductive, because it failed to improve the profit rate: The drop in demand and capacity utilization had a bigger (negative) impact on firm profitability than the increase in the profit share.

praticamente:

a. è colpa dell'europa se il debito costa assai
b. pur avendo ridotto il debito si pagano interessi nominalmente alti (perchè siamo in europa)
c. la riduzione del debito (per colpa dell'europa) ha comportato un soffocamento della capacità di spesa dei cittadini (per colpa dell'europa)
d.
Citazione
(a) perpetual fiscal austerity, (b) permanent real wage restraint, and (c) a lack of technological competitiveness which, in combination with an unfavourable (euro) exchange rate, reduces the ability of Italian firms to maintain their export market shares in the face of increasing competition of low-wage countries (China in particular).

il punto in grassetto però non capisco come possa ritenerla come controargomentazione nei confronti della riduzione della domanda aggregata quando un sistema a cambi mobili avrebbe abbattuto il potere d'acquisto della domanda aggregata per competere con le "low wage countries". Quindi boh, secondo l'autore il problema non è il sistema a cambi fissi, ma il tasso di cambio negoziato.

io ero convinto che la generazione del terremoto in irpinia e le casse del mezzogiorno (insieme alla mafia, berlusconi ed i baroni nelle università) si fossero mangiati tutto (comprese le risorse future tolte alla disponibilità delle altre generazioni) puntando su settori a scarsa innovazione, zero rotazione degli investimenti e forte leva finanziaria (costruzioni/distribuzione commerciale/centri commerciali etc). Mandando avanti la carretta mentre i politici erano impegnati ad occuparsi dei cazzi ad personam di berlusconi.
« Ultima modifica: 15 Apr 2019, 11:48 da keigo »
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Offline Ivan F.

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18113 il: 15 Apr 2019, 11:36 »
Abbiamo imparato che l'ironia di questo genere, purtroppo, non giova a questo topic.

Cerchiamo di rimanere nel merito della discussione, per favore, senza dare motivo di replicare in modo sopra le righe.
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Offline Gaissel

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18114 il: 15 Apr 2019, 11:50 »
E se fossero, banalmente, entrambe le cose?

E se intestardirsi nel voler trovare una sola, grande causa, e quindi un solo un grande male, faccia gioco a chi cavalca consapevolemente i (diversi) status quo per ritorno personale?
Da entrambe le parti: il clientelismo nostrano favorisce un certo gruppo sociale minoritario, il sistema europa ne favorisce un altro. Con ricadute positive e negative sulla società da entrambe le parti, probabilmente.

Siamo sicuri sicuri che quando ci schieriamo in modo radicale, difendendone uno e avversando l'altro a priori, facciamo un buon servizio alla storia?

Il principio del contrappeso non dovrebbe insegnarci a esercitare il nostro spirito critico in modo più sottile di così?

I populismi non si alimentano forse di questo manicheismo ostentato e inalterabile, proprio e altrui?
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Offline keigo

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18115 il: 15 Apr 2019, 12:08 »
il problema è questo: a noi cittadini tocca capire bene come funzionano le cose per NON ESSERE RAGGIRATI DAI GRUPPI DI INTERESSI. E' l'abc della scelta politica che compie. Sta roba la hanno anche studiata in teoria delle votazioni.

 

a. come vogliamo risolvere il problema di una nazione ferma al palo senza necessariamente cercare sempre di fare le polemichette da condimini alle assemblee di condominio?

b. pensare che i sistemi si comportino a compartimenti stagni e cercare di fare dietrologia anti-istituzioni cercando costantemente di creare delle capre espiatorie ideali contro cui andare (per avere consenso) distrae dal responsabilizzarsi sui problemi reali

c. la tesi non l'ho capita. Il problema è nel carico fiscale che riduce la disponiblità finanziaria? Il problema è dei mercati che hanno richiesto più soldi di quanto ci volessero? Ma scusatemi: L'ALTERNATIVA che non è stata trovata dai governi è un PROBLEMA POLITICO in prima battuta (ed in seconda del regolatore) ed èun problema sociale nel momento in cui gli elettori eleggono persone scarse. Poi se non vogliamo renderci conto che non si può vivevre con l'eterna speranza che improvvisamente vinciamo i mondiali come nel 2006 magari riusciamo anche a m
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Offline Gaissel

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18116 il: 15 Apr 2019, 12:23 »
Penso che l'unica parola d'ordine possibile, al momento, sia negoziare: anche e soprattutto con l'antieuropeismo. Non foss'altro perché c'è, esiste, e non è manco un fenomeno circoscritto e passeggero, tutt'altro.

Se non si parte da un principio di accettazione di realtà, non si va da nessuna parte. Imho.
Le teorie economiche, per quanto mi riguarda, non valgono più di una condizione contingente nella testa delle persone.

Anzi: più le si impugna come assoluti, in virtù della loro presunta aderenza a un sistema logico-razionale di rappresentazione della realtà, più si amplificano i movimenti di pancia che nascono anche dall'assenza di strumenti per fare proprio questo sistema.

Detto altrimenti: se si vuole rimediare a una diffusa ignoranza, il primo passo è rispettarla come dato contingente, e trovare un terreno e degli strumenti di dialogo comuni. Ovvero negoziare.
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Offline keigo

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18117 il: 15 Apr 2019, 12:40 »
ma guarda che qua nessuno sta tirando dentro teorie economiche. Anzi di teorico si è parlato molto poco.

Siamo dalle parti di in natura nulla si crea dal nulla ed in economia ad ogni impiego corrisponde una fonte che implica una disponibilità (presente o futura) di denaro.

Stiamo semplicemente commentando dei dati, cercando un nesso di causalità (prossima ed ultima). Però innanzitutto cerchiamo di capire sti dati che vogliono dire e perchè si sono scelti questi e non altri (tra l'altro vorrei capire perchè si ometta sempre la produttività marginale dei fattori, quando basta guardare cosa è accaduto ai nostri telefoni ed alle nostre attività quotidiane negli ultimi 25 anni) e stilizzare la realtà (ignornado che si parla di un sistema dinamico che interagisce) semplicemente per "acquisire" consenso (che credo sia il punto di quel negoziare) è un esercizio affascinante per un politico, ma poco lungimirante per chi ha a cuore il futuro del paese.

Ed in effetti per andare dietro a queste idee (vabe' so voti) ci siamo fatti inchiappettare da chiunque acquisisca consenso attraverso casse di risonanza mediatica.



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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18118 il: 15 Apr 2019, 12:41 »
Detto altrimenti: se si vuole rimediare a una diffusa ignoranza, il primo passo è rispettarla come dato contingente, e trovare un terreno e degli strumenti di dialogo comuni. Ovvero negoziare.

Non aggiungo nulla, ma mi sembra giusto quotarti forte  :)
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Offline keigo

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18119 il: 15 Apr 2019, 13:36 »
non capisco. Praticamente l'ignorante (ignorando anche le cose che ignora) non ci mette skin in the game nella situazione (dato che non ha investito tempo/risorse nella sua formazione specifica) e costringe anche l'altro a venirgli incontro perchè altrimenti dirotta la società verso la dittatura? Ma ragazzi questa è una teoria che tra adulti non dovrebbe funzionare.

Almeno i pediatri quando valutano i pazienti (e le mamme) nel caso si trovino di fronte uno con un phd su wikipedia scrivono "mamma crazy" e si comportano di conseguenza.

ma così mi sembra che si stia legittimando un atteggiamento arrogante da parte di chi non ci ha voluto manco mettere un minimo impegno nel formarsi e ricatta tutti con il suo diritto di voto.



Ma invece che spostarci su sta roba teorica sull'economia che non serve a niente:

Prendiamo ad esempio le case abusive. L'ignorante decide che il terreno è suo e può costruire, nonostante i vincoli etc etc dopo x anni viene un condono (perchè gli si deve venire incontro a questi che hanno fatto sacrifici per farsi una casa etc etc) viene un terremoto/frana smottamento e viene richiesto l'intervento statale (cioè i politici locali fanno pressione sul governo, il governo cavalca il populismo ed il resto lo sappiamo). Tutta sta cosa può essere cavalcata in ogni modo, ma se il sistema deresponsabilizza e deistituzionalizza diventa una scommessa dove solo chi riesce ad intrufolarsi tra le maglie della spesa pubblica vince. Il prezzo sarà occultato in qualche conto pubblico e via al prossimo giro di giostra.


Che è quello ch eè successo negli ultimi 40 anni. Se vogliamo continuamente controbilanciare le sommatorie dei piccoli furbetti con altre distorsioni del sistema perchè "tanto alla fine pure di la non sono perfetti" allora non esiste crisi e recessione che ci faccia guardare le cose per quello che sono. Quindi amen.

Però dopo 20 anni in cui ci hanno convinto che le manovre del def e della finanza pubblica siano robe tipo la psicologia di lacan e non una roba che se dai i soldi a uno e non ad un altro devi spiegare perchè lo fai e che conseguenze la cosa ha.

Comunque c'è un problema di fondo. Da un certo punto di vista vorrei spostare l'attenzione sui problemi reali e sulle possibili soluzioni applicative ENTRO i limiti di quelli che sono i trattati esistenti e la situazione che ci troviamo davanti. In modo da poter capire che cazzo fanno quelli che governano il paese, poi eventualmente su un piano di discussione più alto è chiaro che i trattati debbano evolversi cercando di perseguire degli obiettivi di maggiore equilibrio paretiano (cioè aumentando il benessere medio collettivo senza diminuirne quello di altri. Cosa de facto impossibile considerando lo stock di risorse come finito. Prendi ad esempio le costruzioni, una volta costruito lo spazio del terreno è esaurito). Però se ci sofferimiamo sul numerino poi ci facciamo fare fessi durante i giochi di prestigio dei politici e pam ti trovi in uno stato fascio che non puoi nemmeno berti una birra fuori con un amico che ti portano dentro e ti menano

« Ultima modifica: 15 Apr 2019, 15:33 da keigo »
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