Autore Topic: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero  (Letto 1660420 volte)

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Offline babaz

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18060 il: 10 Apr 2019, 20:14 »
Conte è piuttosto abile con le parole, un buon affabulatore.
Charmant, persino.

Pare che sotto - purtroppo - vi sia poca sostanza.
Anche ai lati, se è per quello.


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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18062 il: 10 Apr 2019, 20:49 »
#Conte, anno bellissimo? Era solo una battuta ++ 'In altre decine discorsi ho rappresentato nostra politica'. "Mi sembra che in decine di altri discorsi sull'economia io abbia rappresentato la nostra politica economica che non puo' essere affidata a una battuta": cosi' il premier Giuseppe Conte risponde a chi gli chiede se sia ancora convinto che sara' un anno bellissimo. "L'ho gia' ripetuto piu' volte, ma capisco che quando le notizie galleggiano poi e' difficile vedere su quali fondamenta sono ancorate", ha aggiunto.

Quindi sarà un anno bruttissimo? :(
Ma che battuta è?

Offline Jello Biafra

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18063 il: 10 Apr 2019, 20:53 »
Vabbè, Conte è il tipico esempio di GAGA'.

Offline Dark Fantasy

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18064 il: 10 Apr 2019, 23:46 »
TFP Link :: https://coniarerivolta.org/2018/06/13/la-piena-occupazione-spaventa-il-profitto-perche-lottare-contro-i-vincoli-europei/
Il grafico riportato in questo articolo ha un problema: considera la crescita assoluta dei salari invece della crescita in rapporto al Pil o al valore aggiunto. Se riportassimo sull'asse verticale la crescita assoluta dei profitti, ti garantisco che anch'essa crescerebbe al decrescere della disoccupazione. Il motivo è banale: tutte queste variabili sono in realtà dipendenti principalmente dalla crescita del Pil. Questo non vuol dire necessariamente che i livelli di offerta e domanda di lavoro non influenzano sul prezzo di equilibrio (i salari), solo che la relazione è di un ordine di grandezza meno marcata. Qui il link ai salari netti in percentuale del valore aggiunto lordo (che è il Pil - tasse + sussidi) dal '70 (da qui inizia il dataset) ad oggi e il link al tasso di disoccupazione dall'83 (idem) ad oggi: guardando al trend recente, dal '98 al 2007 la disoccupazione scende dall'11,3% al 6,1% e dal 2001 al 2009 il monte salari sale dal 41,2% al 44,7% del Pil, per poi riscendere in accordo con la risalita della disoccupazione. Ad occhio (validità scientifica di questo esercizio pari a zero eh) sembra effettivamente esserci una correlazione inversa (ritardata di qualche periodo) tra tasso di disoccupazione e monte salari, sì. Ma niente di così dirompente di come fa invece intendere quel grafico. La crescita a livelli cinesi degli anni '60 (e conseguenti aumenti a doppia cifra dei salari) è bella che passata ormai, e nessuna botta di spesa pubblica può farla tornare.

Sul resto degli articoli ho poco da dire. E' ovvio che l'austerità non porta crescita e benessere. A me pare altrettanto ovvio che uscendo dall'euro e dovendoci indebitare in una moneta debole le cose possano solo peggiorare, ma tant'è. Non voglio riaprire un dibattito. Bacioni, direbbe un odierno uomo di Stato.

« Ultima modifica: 10 Apr 2019, 23:50 da Dark Fantasy »
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Offline Jello Biafra

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18065 il: 11 Apr 2019, 08:44 »
Beh ma infatti sulla quota salari rispetto al PIL io ricordo dati relativi ad un periodo che va dai '60 ad oggi che dicevano chiaramente come questa fosse radicalmente ridotta (posto che è chiaro che, se c'è meno disoccupazione, questa quota sarà più alta rispetto a quando c'è più disoccupazione), appena ho tempo li ricerco e li posto.

EDIT: questo è il primo che ho trovato ma ce ne sono moltissimi:

TFP Link :: https://www.economiaepolitica.it/il-pensiero-economico/quota-salari-e-regime-di-accumulazione-in-italia/

Ma, per l'ennesima volta, non è che tornando a stampare moneta in automatico si esce dalla crisi. In automatico semmai si diventa tipo il Sudan. Serve un cambio di politiche che si può fare solo fuori dal quadro regolatorio di trattati senza alcun senso se non quello di fare la lotta di classe al contrario.

Perché qui dentro non puoi fare altro che competizione al ribasso tra paesi per incentivare le esportazioni. Altro che i famosi "settant'anni di pace ed armonia" sparati dalla propaganda...

Questo senza ovviamente difendere i pericolosi cialtroni che stanno al governo, che riescono a portare avanti politiche ferocemente neoliberiste ma contemporaneamente scassare i conti pubblici per provvedimenti totalmente inutili e scritti pure a cazzo di cane.

Cioè, hanno il coraggio di definirsi governo del popolo e provare a fare la flat tax definendola progressiva... Di Maio fa anche tenerezza perché palesemente parla di cose di cui non sa nulla (tipo l'idiozia dell'altro giorno sul puntare sull'export per la crescita) ma il suo compare, visto che rappresenta il ceto industriale del nord, oramai diventato contoterzista dell'industria tedesca e che quindi vede come fumo negli occhi l'uscita dall'euro, invece lo fa consapevolmente.
« Ultima modifica: 11 Apr 2019, 08:55 da Jello Biafra »



Offline keigo

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18068 il: 11 Apr 2019, 10:49 »
è sempre interessante vedere come questi sedicenti economisti (che però non ti vogliono dire come e se hanno studiato, anzi buttano avanti solo titolo e status - tra l'altro in modo inverificabile) piuttosto che citare studi e ricerche moderne a supporto delle loro tesi (che dovrebbe essere abc del loro lavoro) si inerpicano in interpretazioni autentiche ed assolute di realtà e sistemi partendo da quelli che loro considerano "testi sacri".


E' facile così.
« Ultima modifica: 11 Apr 2019, 11:56 da keigo »
chi semina vento raccoglie sfaccimma
ma chi me lo fa fare?!? il petrolio è una figata.

Offline peppebi

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18069 il: 11 Apr 2019, 10:59 »
Brexit rinviata ad Ottobre. Per una volta sono d'accordo con Macron, contrario al rinvio. Inoltre, secondo il mio modestissimo parere, si sta dando aria e tempo ai pro brexit per riorganizzarsi e fare propaganda. In giro si vedono sempre più spesso banchetti che chiedono che si rispetti il voto popolare, gente che protesta, ecc.
Oltre a questo, il clima di incertezza non fa bene alle aziende che non sanno cosa fare nel prossimo futuro. Nell'azienda in cui lavoro le assunzioni, i trasferimenti e, più in generale, gli investimenti sono bloccati e c'è gente che è stata selezionata mesi fa e che ha ricevuto comunicazione che dovrà aspettare forse fino al 2020 per cominciare il corso di formazione. Stanno spostando veivoli nelle varie basi perchè con la licenza inglese non si potrà più operare su aerei registrati in Europa e viceversa, andando a complicare tutte le operazioni e gli investimenti pianificati (per esempio qui a Londra ci sono molti aerei registrati in Europa che dovranno probabilmente essere spostati in altre basi e viceversa ma non sempre sarà possibile farlo quindi non si sa bene quale impatto potrà avere sui voli; in ogni caso è previsto un calo degli introiti).
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Offline Dark Fantasy

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18070 il: 11 Apr 2019, 11:53 »
Beh ma infatti sulla quota salari rispetto al PIL io ricordo dati relativi ad un periodo che va dai '60 ad oggi che dicevano chiaramente come questa fosse radicalmente ridotta (posto che è chiaro che, se c'è meno disoccupazione, questa quota sarà più alta rispetto a quando c'è più disoccupazione)
Non necessariamente, il capitale/le immobilizzazioni potrebbero crescere parallelamente al lavoro impiegato (o più o meno). Dipende insomma dalla variazione dell'intensità media del fattore capitale o del fattore lavoro nel sistema produttivo (il che complica l'analisi - ci ho pensato anche ieri notte dopo aver postato, ma avevo spento il PC quindi anche sticazzi). Rifacendo il giochino del mio post di ieri per il Giappone la correlazione è presente negli anni 90 e primi anni duemila ma assente dal 2010 al 2016 (ultimi dati disponibili).

Brexit rinviata ad Ottobre.
Chissà se basterà. Si sono incartati alla ricerca di unicorni irraggiungibili, esigendo di mantenere i benefici di stare nell'UE senza i connessi doveri. E non sono manco nell'euro o Schengen. Dovrebbe essere da lezione ad alcuni politicanti nostrani che vorrebbero imitarli (anche se è chiaro che si tratta solo di sparate elettorali).
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Offline keigo

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18071 il: 11 Apr 2019, 11:56 »
mi sa che si sono dimenticati i concetti di break strutturale, tecnologia e funzione di produzione.



TFP Link :: https://chanind.github.io/china/2019/04/10/github-996-china-digital-workers-rights.html



« Ultima modifica: 11 Apr 2019, 12:35 da keigo »
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ma chi me lo fa fare?!? il petrolio è una figata.

Offline eugenio

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18072 il: 11 Apr 2019, 14:56 »
TFP Link :: http://www.la7.it/dimartedi/video/lintervista-al-ministro-delle-infrastrutture-e-dei-trasporti-danilo-toninelli-09-04-2019-268483
Danilo Toninelli, ministro per le infrastrutture, a diMartedì, talk show condotto da Giovanni Floris.

Le domande sono puntuali; tuttavia: c'entrano poco o nulla col suo ministero, insistono come a voler ricevere risposte diverse, evitano di porre dubbi sia all'interlocutore sia agli ascoltatori perché partono da presupposti chiaramente deducibili da come espresse. A conti fatti non sono domande, ma affermazioni; e questo agevola risposte, a volte oltre il buonsenso, comunque strutturalmente solide. In sintesi, propaganda. Da ambo le parti. E dal punto di vista del messaggio generale che passa, tristemente noto che il risultato lo porta a casa il ministro.

Dando per assodato che Toninelli è un generatore automatico di figuracce, mi chiedo quale sia il livello dell'informazione in situazioni come questa, che immagino si ripropongano quasi quotidianamente su programmi di diverse reti televisive, per cui un esponende di un governo sempre più palesemente inefficace riesca alla fine a venirne fuori, in modi anche creativi, e a lasciare che siano altri a doversi occupare della questione.

Probabilmente sbaglio io a considerare certi talk show come cartine di tornasole del clima mediatico generale, ma quali altri strumenti di valutazione ci sono?
Perché avverto un senso critico sempre più diffuso per l'operato del governo, eppure ho la sensazione che una grossa parte dell'elettorato o non considera minimamente le critiche, oppure le seppellisce sprezzante reiterando qualche mantra?

Offline Jello Biafra

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18073 il: 11 Apr 2019, 15:17 »
TFP Link :: https://m.huffingtonpost.it/amp/2019/04/11/una-rabbia-dilagante-sondaggi-swg-in-europa-sfiducia-verso-la-politica-e-sospetto-verso-il-modello-capitalista_a_23709536/

Citazione
Come mostra un recente studio del Diw di Berlino, dal 1995 nonostante il boom del mercato del lavoro e la forte crescita economica, la quota dei bassi salari tra le retribuzioni dei lavoratori tedeschi si è ampliata, invece di diminuire. La famosa "forbice" delle diseguaglianze si è allargata e a pagare il prezzo maggiore sono state le donne e i cittadini dell'ex Germania dell'Est (circa il 30%

No, ma perseguire politiche di riduzione salariale è un obiettivo neutro, scientificamente inappuntabile. Si fa così e basta, There Is No Alternative (a proposito di slogan e salti di fede e fiducia cieca verso teorie economiche che hanno la stessa credibilità del terrapiattismo).

Offline Nookie

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #18074 il: 11 Apr 2019, 15:51 »
TFP Link :: http://www.la7.it/dimartedi/video/lintervista-al-ministro-delle-infrastrutture-e-dei-trasporti-danilo-toninelli-09-04-2019-268483
Danilo Toninelli, ministro per le infrastrutture, a diMartedì, talk show condotto da Giovanni Floris.

Le domande sono puntuali; tuttavia: c'entrano poco o nulla col suo ministero, insistono come a voler ricevere risposte diverse, evitano di porre dubbi sia all'interlocutore sia agli ascoltatori perché partono da presupposti chiaramente deducibili da come espresse. A conti fatti non sono domande, ma affermazioni; e questo agevola risposte, a volte oltre il buonsenso, comunque strutturalmente solide. In sintesi, propaganda. Da ambo le parti. E dal punto di vista del messaggio generale che passa, tristemente noto che il risultato lo porta a casa il ministro.

Dando per assodato che Toninelli è un generatore automatico di figuracce, mi chiedo quale sia il livello dell'informazione in situazioni come questa, che immagino si ripropongano quasi quotidianamente su programmi di diverse reti televisive, per cui un esponende di un governo sempre più palesemente inefficace riesca alla fine a venirne fuori, in modi anche creativi, e a lasciare che siano altri a doversi occupare della questione.

Probabilmente sbaglio io a considerare certi talk show come cartine di tornasole del clima mediatico generale, ma quali altri strumenti di valutazione ci sono?
Perché avverto un senso critico sempre più diffuso per l'operato del governo, eppure ho la sensazione che una grossa parte dell'elettorato o non considera minimamente le critiche, oppure le seppellisce sprezzante reiterando qualche mantra?
Mai capito le accuse verso Fazio. Non fa un programma di politica, è un tipo di intrattenimento diverso.