Arrivato a Skellige. Tutto molto bello, ma sto sempre più saturo. Se la presentazione delle ambientazioni e la costruzione delle quest non fossero così efficaci nel tenerti nel loop, penso che avrei già abbandonato il gioco da un pezzo, perché il gameplay dopo 60+ ore ha perso la maggior parte della sua attrattiva.
E' una scelta ricreativa che procede parallelamente al resto dell'offerta, senza spiccare né condizionarla. TW3 è un gioco di ruolo a forte impronta narrativo/letteraria ed è previsto che in questa storia si avanzi con tutti gli strumenti del caso, un dialogo, un'esplorazione e sì, qualche spadata ben assestata.
Se lo paragoni agli affini (The Elder Scrolls Saga, Dragon Age ecc.) io credo che vinca senza particolare sforzo sul piano ludico, più che altro per una questione di prospettiva: non offre un gameplay limitato ma "semplicemente" opportuno per configurarsi come esperienza profondamente radicata nell'interattività degna dell'appellativo "videogioco". E una "
presentazione delle ambientazioni e la costruzione delle quest" che, attenzione, offrono uno dei più convincenti universi videoludici mai creati senza umiliare la prassi bellica. Nella sua infinita libertà, TW3 arriva anche a fraintendersi, là dove permette al giocatore di discorrere per ore e ore senza combattere. Proprio perché "combattere" è un'opzione di quel mondo, non il suo presupposto. O la ragione.
Poi, nel merito, non avrà un'intelligenza artificiale sopraffina, non avrà creature dal comportamento analogo ad un action game ma caspita, alla giusta difficoltà (quella giusta per giocatori navigati) il CS di TW3 è solido nel quadro complessivo dell'offerta.
E il resto è fuori parametro.