Non uccidete soldati neri solo perché hanno armature nere.
Non c'è nessuna connotazione ''politica comunque'', si cercava semplicemente una maniera per ritagliarsi del buon divertimento col gameplay
Esulando da considerazioni di altro tipo.
Detto ciò, parlando invece del senso del gioco da un punto di vista più narrativo, ho sempre trovato splendido ieri come oggi come venga trattata la questione dell'occupazione.
Avere un invasore alle porte non è certo idilliaco ma nel gioco non viene raffigurato sempre e solo come il nemico numero uno.
Nel pennellare proprio le situazioni di vita quotidiana, anche quelle più umili, quel che emerge è invece che la malvagità viene dall'animo umano in generale e che accade non soltanto per questioni legate a marchi e stendardi ma da sentimenti molto più viscerali e.. umani appunto quali la paura, paura per il diverso ad esempio, e che spinge a far cose indicibili
E questo il gioco (e la serie tendenzialmente) lo sottolinea sempre nelle sue tante quest e sottostorie, assistiamo ad efferatezze da parte di culti religiosi ed eserciti ma anche da gente comune che uccide perché non ha soldi e muore di fame, non può occuparsi dei figli e subisce un male molto più radicato nel territorio (Le Signore del Bosco), dal lato nilfgaardiano non mancano individui ragionevoli ed intelligenti ma anche testimonianze di atrocità sui civili, attraverso anche leggi di cui abbiamo testimonianza da testi e bacheche, che a loro volta alimentano altro odio.
Non mancano neanche comuni cittadini che parteggiano per essi sperando possano portare ordine in una Temeria così frammentata.
È davvero un affresco completo e del tutto non edulcorato, con tutti i colori della tavolozza al loro posto e, in questo senso, particolarmente interessante è proprio il momento storico in cui si collocano gli eventi di TW3
Non ne avevo il minimo dubbio a dir la verità, intendo la collocazione politica "esule" dal discorso.
Del resto i nilfgaardiani sono chiamati "neri" solo per via del colore predominante (nero con finimenti oro) non per altri motivi. Anche se sono una specie di "crasi estetica": fondono il Sacro Romano Impero, L'URSS, e le Waffen tedesche (con sallet e stivali a mezza gamba) nel loro agire però sono tipicamente romani: invadono ma non devastano, limitano saggiamente le atrocità, anche per loro tornaconto, mettono tributi e offrono vantaggi da "cittadino" nilfgaardiano, creano protettorati perché funzionano meglio.
Sì anche per me gli aspetti della terza invasione sono affascinanti, anche se sono inventati, figurerebbero bene in un libro del Sap, specialmente la scena in TW2 dell'attraversamento dello Jaruga.
Hai notato che ci sono cani nelle zone bruciate? cani che si contendono i resti dei cadaveri probabilmente.
La narrazione ambientale fa veramente l'impossibile per sfoggiare autentico realismo medioevale con soldati che si fronteggiano su rive opposte, a poche tese di terra, ma che - onestamente - sembra non abbiano poi così tanta voglia di combattersi, un po' perché se il gioco mi avesse fatto vedere pure combattimenti alla Musou/Basara, non sarei più uscito di casa...e un po' perché le battaglie medioevali slave (e non solo quelle) erano molto simili a questa Guerra del Nord, spesso erano solo testate le resistenze dei rispettivi eserciti: il primo che aveva la linea logistica di rifornimento sabotata o annichilita, andava in rotta.
Al centro della mappa, circa, c'è una zona enorme bruciata ed arsa, probabilmente da colpi di catapulte, trabucchi, arbaliste e macchine da guerra...quella zona è anche lo stallo della Grande Guerra in corso.
Secondo molti fan la terza invasione/guerra inizia con la scena post credit di TW2, e poi si "trasferisce" in TW3...ma io sono di diverso avviso.
Che la guerra stia subendo uno stallo, è piuttosto evidente. Nessuna delle due fazioni avanza, ma nessuna delle due cede, Radovid tiene alcune posizioni, ma anche Nilfgaard si muove lentamente ed intanto ammassa truppe. Hanno evitato di farci vedere battaglie campali, ma penso che sia stata un'idea straordinaria, molto più fascinosa da gestire, con code di profughi ai margini della guerra, allontanati da ambedue le fazioni in conflitto, con zone in cui la narrazione ambientale restituisce momenti davvero preziosi, unici. Si respira la guerra, pure senza vederla. C'è un accampamento nilfgaardiano a letteralmente 150 metri dall'accampamento redaniano (fuori Oxenfurt vicino al ponte) eppure l'ho trovato un sistema molto ingenioso.