Hai ragione
Allora, il gioco di per se non è memorabile.
Sì tratta di un jrpg strutturato alla Persona, ovvero c'è un luogo di incontro con i personaggi principali con i quali si possono effettuare delle side quest mano a mano che l'affiatamento aumenta. I dungeon non sono moltissimi e ricordano i labirinti dei SMT, i nemici sono visibili su schermo e possono essere evitati. Il combat system ricorda molto quello dei SMT; bisogna approfittare moltissimo delle debolezze dei nemici, in quanto oltre ad arrecare più danno, si ha la possibilità di combinare gli attacchi con tutti i compagni del team (anche quelli in panchina). Nelle battaglie più ardue bisogna scegliere accuratamente il team principale, in modo tale da sfruttare al meglio le abilità di attacco e di supporto (sukunda, tarunda, tetrakarn... ) del team, ma anche per evitare di scegliere un personaggio vulnerabile agli attacchi elementari del boss che si sta affrontando. Per fortuna è possibile cambiare ogni personaggio secondario con uno in panchina anche durante il combattimento, anche se partire svantaggiati spesso porta al game over. I personaggi sono accompagnati da questi mirage che appartengono ad un altro mondo e ricordano gli alter ego dei Persona. Ogni mirage guadagna esperienza e abilità con il proseguo della storia, le abilità da acquisire dipendono dalle armi equipaggiate al momento le quali possono essere forgiate sfruttando le anime dei nemici sconfitti. Insomma, di similitudini con i Persona/SMT c'è ne sono, pertanto un appassionato potrebbe avere la forza di finirlo (come capitato a me, anche se qualitativamente non mi ha fatto impazzire). Per tutti gli altri il rischio di abbandono è molto alto.