Sì, è quello. La "u" in giapponese è una vocale sfigatella che non viene letta quasi mai, soprattutto se è a fine frase o dopo una "s", tra consonanti forti, come due "k".
Quindi desu e masu si leggono des e mas, watakushi sarà watakshi, shogakukan sarà shogakkan (e lo trovi occidentalizzato in questo modo nei prodotti di quella casa editrice...), la sillaba "tsu" è letta come una "z" cattivella (tipo in "zecca"), tra "s" e "t" scompare di nuovo (suteki-steki, suki-ski), oppure tra "k" e "s" (dokushin-dokshin, kakusei-kaksei)...
Perciò boku si leggerà...boku
Bokutachi (noi) lo senti in entrambi i modi.
Con questa lingua del diavolo alla velocità con cui parlano le u scompaiono.
Se senti delle u molto chiare in desu, masu, ssu ecc. è la persona davanti che lo fa apposta, di solito una ragazza per "suonare" molto femminile o una sbarbatello che vuol fare il fighetto. Prinny ad esempio usa sempre ssu a fine frase, che è stato occidentalizzato con "dood".
I verbi in forma piana e nella loro base del dizionario tengono tutte le u al loro posto, quindi Iku, Kuru, Suru, Miru, Taberu, Kau, Oyogu, Tobu, Sumu, Kaku...ovviamente i numerosi verbi che finiscono in tsu, la u la perderanno eccome. Batsu, Katsu... si leggeranno Batz, Katz...
Se lo tsu è la prima sillaba del verbo, la u la si sente eccome. Ad esempio in vebi frequenti come Tsuku, Tsukau, Tsuzuku...sarà come avere Zuku, Zukau, Zuzuku...(con la "zu" di "zucca")...
Yaawn.