il trionfo della banalità, Venelope e le altre bambolotte in primis.
Senza contare, poi, che un mondo fatto di dolciumi è un'idea vecchia almeno quanto i fratelli Grimm.
Su questo non sono d'accordo, a me è parso chiaro che il design di quel mondo fosse una evidente satira della insopportabile zuccherosità di quella tipologia di giochi (i party game), "costretti" dalla loro stessa natura a dover strizzare l'occhio al pubblico femminile, il quale nei suoi stereotipi viene rappresentato dai personaggi stessi, mentre il mondo è una melassa diabetica di colori frikkettoni.Allo stesso tempo la rappresentazione volutamente iperbolica mi è sembrata una controsatira dell'immagine che il pubblico maschile videoludico abbia sempre avuto storicamente di quel tipo di videogiochi (tranne poi essere costretto ad adorarli per la loro irresistibile giocabilità) e della sua entrata a gamba tesa nel sacro recinto inviolabile dei fischi e botti al testosterone.
Se devo essere sincero mi è parso il momento di "studio" migliore del film, una caratterizzazione a tutto tondo, profonda ma senza esagerazioni gigione, che abbia sfuggito in tal modo proprio le facilonerie della citazione o dell'omaggio da sit com che debba far per forza ridere...