Non ha praticamente niente di sbagliato, è quadrato, perfettamente o poco ci manca, dove ogni idea della vecchia scuola, semplicemente "è"
La cosa che più mi colpito è come stato fatto il cosiddetto flow del gioco in correlazione con il fantomatico backtracking e la lezione di evoluzione mappistica. Scorre benissimo una ricerca, una esplorazione, o una fuga, merito di una mappa infinitamente più leggibile, infinitamente più logica, infinitamente più piacevole.
Il gioco non offre mai davvero momenti sonnolenti, o poco ispirati, e ogni micro-management è tiratissimo e costruito così bene che sorprende come si amalgama con mappa/ambiente circostante.
Quoto col sangue.
Anch'io mi son riscoperto spessissimo ad apprezzare quanto le cose si incastrino in maniera coesa e stimolante. Lo senti proprio, magari mentre stai pagando il tuo tributo di sangue e capelli bianchi, che c'è una vera e propria riflessione sul senso di questo tipo di struttura, la ricerca di un equilibrio che è al tempo stesso vecchio e nuovo e tutta l'intenzionalità di mantenerlo il più possibile in tensione, capace cioè di offrirti grip, alitate di freschezza e motivazioni, anche alla quinta passata di backtracking, vuoi perché in effetti qualcosa di nuovo o remixato sta succedendo o vuoi perché è stato oculatamente preventivato che potresti ritrovarti a girovagare nel range di TOT stanze in possesso di TOT risorse, con l'intenzione di preparati a TAL segmento successivo o QUELLA situazione specifica.
Ma non è solo un fatto di combinare qualcosa in più di un Resident Evil d'epoca fatto bene, che mica cazzi, poi. Né di proporre un Resident Evil d'epoca che s'è guardato allo specchio e s'è modernizzato con coerenza e [bio]azzardo consapevole, anche solo attraverso il modo con cui si è reinventato il discorso porte, che una volta sancivano una cesura totale tra stanze, mentre ora possono essere valicate anche dai mostri comuni ed elementi come le vetrate attraverso cui guardare certe stanze, come l'Ufficio dell'Ala Est, che portano quel paradigma avanti di qualche generazione, senza lasciargli la manina.
No, è un Resident Evil che sta parlando chiaramente a te, giocatore del 2019, che dal 1998 di cotte e di crude in ambito horror ne hai giocate a iosa. Lo sa benissimo, né è proprio conscio, e ha tutta la voglia di dirti qualcosa.
Per me i momenti migliori di Resident Evil 7 erano quelli in cui riusciva ad avere il sapore di un Resident Evil classico, a richiamare con successo quel mix di esplorazione, pianificazione, rischio, eccetera, eccetera per cui bene o male tutti in questo topic siamo in solluchero. Ma qui siamo oltre, a tre o quattro livelli di autoanalisi e riscrittura ulteriori. Applicati a un intero gioco, senza fughe/sfoghi/break in favore di altri tipi di formule. E con nemici che non sono delle loffie poco significanti, ma i mostri per antonomasia della saga, revampati [quasi] come Dio comanda. Boom!
Deluso invece dallo scenario B, che per quel quello che ho pucciato sembra un compitino-ino-ino, rispetto a quanto offerto nell'originale [se lo ricordo bene
].
Per quanto riguarda gli episodi della serie su cui mettere mano, invece, mi piacerebbe vedere Code Veronica. Su tutto il resto decollare e nuclearizzare, a tutta dritta verso l'8.