scusa, niente di personale, ma non mi sembra tanto maturo neanche criticare uno per la voce, e anzi, la trovo un po' una caduta di stile.
con questo non voglio dire che a volte non possa risultare antipatico, ma credo che chiunque ci ascolti da tempo possa convenire che puntata dopo puntata molte asperità si sono smussate, per cui forse oggi sconta un po' certe uscite passate.
detto ciò, gli action non sono il suo pane, e cmq di rising ne ho parlato proprio io qualche puntata prima, e ci ho tirato pure fuori un video, se vuoi sentirne parlare in maniera diversa.
dire però che non capisca niente è semplicemente sbagliato: davide ha una profondità d'analisi che si ritrova raramente in questo ambiente, e specie poi tra i suoi coetanei, tant'è vero che su molte questioni finisce che mi ci trovo d'accordo.
altro suo pregio è che ammette i suoi limiti: ritornando agli action, non è che si ponga da esperto del genere, ma semplicemente ti dà la sua visione, che è del tutto legittima e probabilmente molto più diffusa di quanto non si creda, visto che in giro non è che se ne vedano poi tante di recensioni che sviscerino il gameplay degli action, con la differenza però che spesso queste recensioni "monche" pretendono anche di avere un'autorevolezza che invece gli manca.
poi ne sa a pacchi del videogioco in generale, ed ha una cultura e una preparazione a volte sorprendenti.
certo a volte si fa prendere la mano dalla discussione, magari ti interrompe prima che tu finisca un concetto, o ha qualche uscita infelice, ma sono tutte robe 1) con cui abbiamo imparato a convivere e 2) che comunque come dicevo col tempo si sono smussate.
per tutte queste ragioni a me fa sempre piacere avere davide nel podcast, e sono sicuro che chiunque riesca ad andare oltre alle asperità (ripeto ancora una volta, molto smussatesi col tempo) del suo modo di fare, non possa che apprezzare il fatto che sia una persona, una delle poche, con cui si possano fare discorsi che vadano molto più in profondità rispetto a ciò che si sente di solito, senza però isolarsi in una torre d'avorio, e riuscendo quindi a mixare serio e faceto, che alla fine è proprio il DNA stesso del podcast.