Dì la verità, pensavi c’infilassi qualche roba alla Call of Duty, vero?
No pensavo a the last of us e all'ottimo valkirya chronicles tra i titoli di quella generazione, e a come i kick off fossero stati Resident Evil, FF7 e MGS due generazioni prima, due su tre puoi anche legarli ad Another World.
Che sono ottimi titoli e (ma) in maniera diversa da Mario 64 e la sua skin fantasy dellepoca Ocarina of Time. Cerchio che in Breath of the Wild recuperando salto e altezza in parte chiudono. Il punto che dovresti chiederti é: come mai Mario 64, Ocarina of Time, Metroid Prime e Breath of the Wild che se si racchiudesse la loro storia in un libro sarebbero fascicoletti di due pagine e pure banali* A MENO CHE SI SCRIVA UN LIBRO SUL GIOCATO, SULL'ESPERIENZA UNICA INTERATTIVA DEL GIOCATORE E NON SUI FILMATI, E NON SULLE FASI PASSIVE DOVE IL JOYPAD NON VIENE TOCCATO...
come mai dicevamo da molti (e basta guardando altrove un banale aggregatore di voti recensioni e/o utenti) sono ritenuti tra i migliori titoli mai realizzati?
* il migliore in questo senso é proprio questo Zelda BOTW, o tra i Mario é Galaxy che usa tra l'altro un espediente simile.
Dei titoli che citi posso esprimere un’opinione solo su Zelda:BotW dato che gli altri mi sono sconosciuti in quanto mai giocati in vita mia.
Tu mi chiedi perché son ritenuti i migliori titoli mai realizzati?
Questo non lo so, posso solo far ipotesi.
Innanzitutto, bisognerebbe sapere in COSA (ovvero, in quale aspetto del titolo) sono considerati i migliori titoli mai realizzati.
Perché, basandomi sulla mia esperienza di Zelda:BotW, stenterei a definirlo uno dei miglior giochi mai realizzati.
Non fraintendere, è comunque un buon gioco, ma presenta una serie di difetti, di mancanze, di lacune che non possono non essere considerate, e che gli impediscono di potersi fregiare del titolo di uno dei migliori giochi mai realizzati.
Tecnicamente (dico, a livello di codice) è ben scritto e presenta una pulizia non comune. Sotto questo aspetto, si, forse è uno dei migliori giochi mai programmati. Ma questo non è bastante da solo.
Oltre ad una eccellente forma, per poter essere definito tra i “migliori titoli mai realizzati”, un titolo dovrebbe avere una sostanza (ovvero, tutto quello che attiene a storia, caratterizzazione dei personaggi, le loro varie interazioni, bilanciamento tra le varie parti, tra i var elementoi che andranno a costituire la parte giocata “fisicamente” dal giocatore)
Zelda, tecnicamente, è eccellente. Ma presenta delle “difficoltà” più o meno marcate sugli altri aspetti. E, questo, per me, gli impedisce di entrare nella categoria di “migliori titoli mai realizzati” (anticipo la domanda: no, per me nessun titolo, qualunque sia la piattaforma, rientra in quella fantomatica lista. Ci possono essere episodi migliori/peggiori di una saga/serie. Ma la varietà dei generi e, soprattutto, il fatto che nessun gioco è perfetto in tutto, rende vuota quella lista).
Appunto sono titoli che presuppongono o PORTANO A (come lascia intendere anche Turrican) un tipo di approccio diverso al videogioco rispetto a chi possa ritenere un final fantasy o GTA il non plus ultra.
Poi ovviamente ci può essere chi apprezzi entrambe le modalità sopportando la mancanza di filmati o "dov'é la storia???" nei primi e l'interazione zoppicante nei secondi
Ma per chi conosce e intende quanto volevo esprimere il tuo post non farà che confermarlo
Non ha nulla a che fare con la console war bensì con un certo modo di intendere il videogioco, la narrazione e l'interazione.
GTA può essere un buon esempio avendo sia i filmati cinematografici che un approccio libero, quindi volendo creativo, nell'interazione giocata quando non viene messa in corridoio dal dover seguire la storia.
Il fatto che tu, per due post di seguito di risposte ai miei, citi (con una certa frequenza) i “filmati” mi fa sorgere il dubbio che tu abbia pensato che io abbia trovato miserrima la trama di Zelda:BotW a causa della pochezza quantitativa dei filmati.
Ma sei in errore: io non ho mai criticato la trama partendo dai filmati (l’ho anche scritto in un mio post precedente:
Comnq Thar il modo in cui hanno narrato la storia in botw lo trovo piuttosto geniale, sono riusciti contemporaneamente a sviluppare "la storia sono le azioni del giocatore" e un po' di filmati emozionali passivi relegando questi al passato
Fanno quindi da background per il gioco vero e proprio ma evitano di interferire e fare sentire chi gioca forzatamente trasportato da eventi che invece in un media interattivo dovrebbe gestire
Uno Zelda invece con la narrazione cinematografica vecchio stampo ( o meglio medio stampo tipo i titoli su console Sony) e' Twilight Princess che potrebbe piacerti e al contrario trova detrattori tra chi trova che un uncharted non sia la migliore espressione narrativa del media togliendo capacità decisionale all'utente
Sul come hanno narrato la storia (forma) non mi sono espresso (parlato di sceneggiatura, non di inquadrature).
)
avrebbero potuto sostituire ai filmati le icone delle foto delle faccine dei personaggi e mettere i dialoghi in una finestrella in basso ed il mio giudizio sulla trama non sarebbe cambiato di una virgola.
Le critiche che muovo alla trama di Zelda le muovo non per la forma, ma per la sostanza, per quella che è la scrittura della trama di Zelda, per quella che è la sceneggiatura di Zelda.
Non per come son stati realizzati i filmati o perché è stato scelto il medium del filmato piuttosto di quello di un testo che scrolla alla Star Wars.
Il libro dei filmati di GTA é una cosa (ed é quello che citi)
Il libro di una giornata del giocatore Thar a Los Angeles che si inventa cosa e come farlo portando a centinaia di morti spiritose é un'altra.
Ecco se il focus va sulla seconda ipotesi hai idea di quanto stavo scrivendo
Solo con migliori controlli e rapporto tra interazione e giocato nonché integrazione delle scelte creative negli obiettivi effettivi del gioco (e no non sono "i trofei")
Vedi, il fatto è che non esiste nessun libro della storia del giocatore: non esiste in GTA, non esiste in MGS, non esiste in Horizon. E non esiste in Zelda.
Semplicemente perché nessun gioco permette a chicchessia di scrivere alcunché della storia: la storia è stata scritta e decisa dagli autori del gioco, il giocatore (che sia Thar, Giobbi, Wis, Cryu, Maxxlegend, Turrican3, Tizio Caio, Sempronio o Vattelapesca) NON ha potere di intervento sugli eventi.
E’ come leggere un libro: tu puoi decidere di seguire l’ordine dei capitoli o saltare da un capitolo all’altro senza un ordine preciso: questo stabilirà solo il tuo percorso di fruizione del medium.
Ma NON puoi in nessun modo intervenire su quel che l’autore ha scritto o cambiarlo a piacer tuo: quel che l’autore ha deciso è e quello resta, indipendentemente da quale percorso di lettura tu decida di seguire.
Se è previsto che Tizio muoia, Tizio morirà. Se Caio tradirà Sempronio, il tradimento avverrà nonostante il tuo percorso di lettura.
E, come per il libro, succede per il medium videogioco: non importa l’ordine delle missioni o quale direzione tu prenda per arrivare dal principio all’epilogo: per quanti tu sforzi faccia, gli eventi succederanno esattamente come è stato stabilito dagli autori.
EDIT: dimenticavo i "trofei".
Vedi, dei trofei, personalmente non è mai importato granchè, non interessano, raramente vado a vedere quali trofei mi mancano mentre gioco: se, mentre gioco, sblocco il trofeo, bene. Altrimenti, pazienza, non ci ritorno certo sopra dopo averlo finito per completare gli obiettivi. Tant'è che ho un diconsi un solo titolo platinato: GT6. Platinato a sorpresa, senza che neanche avessi consultato una volta che sia una la lista dei trofei prima di platinarlo.
L'unico mio focus è: divertirmi. Il resto è secondario. Nella migliore delle ipotesi.
A quel punto non te ne frega più che Waverace sia un gioco di corse sull'acqua.
Anzi ma a chi secondo te davvero gliene frega delle corse sulle motorette d'acqua?
I parametri diventano altri e quale sia la scelta dell'ambientazione passa in secondo anzi terzo piano.
Non é un gioco di F1 che puoi anche realizzare in qualche modo perché se hai tutte le licenze piaci&vendi comunque ai fan pre-esistenti di quello sport.
Mmmmm, no, non mi trovi molto concorde.
Il “tipo” di gioco (corse arcade, platform, RPG, action, beat’em’up, etc.) è rilevante perché impatta sulla qualità del divertimento che ne ricaverà l’usufruitore: a me i racing arcade o i platform non divertono, per quanto impegno ci metta o per quanto tempo mi costringa a giocarci. Anche avessero il miglior sistema di controllo del veicolo/personaggio, li troverei poco divertenti perché è il genere (e non l’interfaccia o altri parametri) che non trovo divertente.
Potrei rammaricarmi che un sistema di controllo sì preciso sia stato inserito in un arcade invece che in un simulatore. Però, comunque, troverei il titolo poco divertente (eufemismo) da giocare perchè la ratio tempo impegnato/divertimento goduto sarebbe decisamente negativa.
Nel senso che, se davvero esistesse una suddivisione dei giochi in “sonari”, “nintendari” e/o “boxari”, giochi come i summenzionati non sarebbero stati neanche prodotti sulla Playstation, in quanto non rappresentativi della supposta utenza “sonarica”.
Invece, son presenti nel rooster dei titoli Sony ma, stranamente, assenti nel rooster dei titoli “nintendonici”, che, a seguire la logica che vorrebbe le utenze categorizzate in maniera piuttosto definita, dovrebbe essere, invece, la console d’elezione per determinate tipologie di giochi.
Il solo fatto che esistano, a parer mio, rende il discorso sulla “sonicità” etc.etc. privo di qualsiasi fondamento.
Il buon Giobbi mi ha anticipato ma vorrei risponderti ugualmente.
Lungi da me qualsivoglia sfumatura da consolewar, la questione a mio parere è di duplice natura: ludico-filosofica e commerciale.
Ludico-filosofica perchè a me sembra stra-evidente (ed è un concetto esternato più e più volte ad esempio quando si è chiesto a gran voce che Nintendo uscisse dal mercato hardware) che, in generale, l'approccio al videogioco della casa di Kyoto sia radicalmente diverso dalla maggior parte degli altri colossi del settore.
Mmmmm, a me è sempre sembrato che tali richieste fossero fatte più per un discorso pratico (ovvero, evitare di spendere soldi in un console (che, oltretutto, occupa anche spazio) sulla quale giocare 3-4 titoli) piuttosto che per un discorso filosofico.
A me, inoltre, pare che l’approccio al videogioco differente tra i tre produttori sia più dovuto ad un volersi dedicare a differenti fasce di pubblico piuttosto che a differenti “filosofie ludiche”.
Che, per carità esistono pure (basta vedere un Kojima a caso), ma non penso possano determinare la categorizzazione netta che “sonaro”, nintendaro” o “boxaro” implica.
Commerciale, perchè è fin troppo banale far notare che la prima conseguenza del punto precedente è l'attirare (o meno) l'interesse di questa o quella fetta di utenza.
E’ “solo” marketing, ogni produttore cerca di rivolgersi ad un target di pubblico che ritiene numericamente sostanzioso. Questo perché (e mi pare pure superfluo dirlo, visto che so che lo sai benissimo), ogni prodotto deve generare un utile, altrimenti la baracca va a gambe all’aria.
Attenzione però: in linea di massima tutte e tre le grandi (quindi Sony/MS/Nintendo) hanno ciascuna le proprie nicchie relativamente "atipiche". Ed il fatto che vengano prodotti dei titoli pensati per le suddette nicchie NON è in contraddizione con l'esistenza di una quota maggioritaria di titoli che, viceversa, rispecchiano le differenze di cui si diceva...
Si tratta semplicemente quasi sempre di produzioni di costo relativamente contenuto che tornano utili nell'ottica di un'offerta varia&variegata, ma stai pur certo che Sony spingerà molto più un Uncharted che non un The Last Guardian e, viceversa, Nintendo avrà molto più a cuore il successo di uno Zelda che non un Fatal Frame.
No, non concordo.
Un Last Guardian ha costi che comunque non sono indifferenti. Se Sony spinge più Uncharted che Last Guardian è perché il primo ha maggiore impatto visivo del secondo e, quindi, molto più utilizzabile per “far vedere” di cosa è capace la console, per convincere i clienti a comprare la console di casa Sony piuttosto che quella Microsoft. O di quella di Nintendo.
E’ opportunismo, puro e semplice opportunismo.
Personalmente, penso che ben pochi giochi attingeranno al modo d’intendere un open world di questo Zelda.
[...]
Ma, secondo me, alla fine dipenderà da come effettivamente il titolo Nintendo sarà stato accolto dal pubblico, soprattutto da quello che non è esclusivo cliente nintendo.
Se l’accoglienza presso questi giocatori sarà elevata, è molto probabile che l’OW Zeldiano influenzi decisamente le produzioni future.
Se, invece, l’accoglienza sarà meno che strepitosa, penso che ognuno continuerà a seguire la propria via, il proprio modo di fare gli OW.
Ed anche questo, a parer mio, conferma tutto quanto detto in precedenza.
Nintendo ha tirato fuori un open world alla sua maniera. Con tutti i pro e i contro del caso.
Ho timore che tu abbia frainteso il termine “OW Zeldiano” (anche perché, mea culpa, non sono stato proprio esplicitissimo): con quel “OW Zeldiano” intendevo un open world che dà maggior importanza ai meri aspetti tecnici del gioco, tralasciandone altri. (della serie “costruire un teatro magnificente per mettere in scena il segnale orario”).