Si vabbé.. difetti ce ne sono ma non ne hai azzeccato uno.
-L'inventario lo trovo ottimo, c'è anche la croce personalizzabile dove ci piazzi le 4 armi/oggetti che preferisci.
-Più che l'inquadratura il punto debole sono le bande nere, scelta stilistica un paio di palle quando limitano la visibilità in verticale. Comunque ci si fa il callo.
-Movenze del protagonista: le animazioni mi sembrano curate e ben interpolate, il movimento "lento" invece è così in funzione del gioco.
-La storia è molto buona (se riesci a metterla insieme, non so a che capitolo sei) ed è studiata appositamente per poter inserire nel gioco quante più situazioni diverse e citazioni. Il difetto è che il mood e il pacing del gioco sono schizofrenici.
-La componente "trial & error" fa parte del gioco, in particolare è bello quando rifai una sezione open (alla RE4) con approcci deiversi e ti accorgi della profondità del gioco. Di contro alcuni punti li devi rifare pari-pari e lì è un difetto.
-l'inventario scoreggia quando, in fasi concitate, devi cambiare la mappatura degli oggetti o i dardi della balestra.
-l'inquadratura in alcune fasi, ponendosi quasi dietro al culo di Sebastian, è un palo nel deretano che mi ricorda Siren Blood Curse.
-seriamente, è normale che un personaggio dalle fattezze umane si muova in quella maniera?!
-la storia unisce i più ritriti cliché dell'horror (spesso b-movie) a citazioni varie, mero esercizio di stile, o poco più.
-il trial & error infame è quello che ti costringe a ripetere diverse volte alcune sequenze del gioco, non certo la libertà d'approccio in alcune situazioni.
In sintesi: è Mikami che celebra se stesso, con qualche difetto tecnico. Non aggiunge assolutamente nulla a tutto quello di pregevole che ha fatto in passato. Semmai, proprio alla luce di quello che ha creato in passato, leva qualcosina.