Autore Topic: [Multi] The Evil Within, the new survival horror by Shinji Mikami  (Letto 147671 volte)

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Offline Ale

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Senza compromessi e semplificazioni non direi... Comunque i checkpoint salvagente con tanto di auto-save ci sono, l'avanzamento sebbene passi per l'agire discrezionale avviene in quello che è tendenzialmente un corridoio allargato più o meno foriero di opportunità, ciò a scapito della problematica esplorativa.
A me sembra un gioco tutto sommato figlio dei suoi tempi sebbene non svenda il culo e si curi di strizzare l'occhio ai fan di vecchia data.
Si è un gioco figlio dei suoi tempi indubbiamente, d'altronde la formula di base non è quella dei vecchi RE ma quella di RE4. Ma è comunque un survival vero, in cui fare i conti con risorse sempre limitate, difficoltà elevata, e personaggio con limitazioni fisiche, su questo non fa sconti.

Indubbio, ma si potrebbe tranquillamente definire più frustrante che divertente anche la difficoltà God Hard di un gioco pulitissimo e preciso come Vanquish.
Bè si quello è soggettivo. Io il God Hard di Vanquish l'ho giocato per intero e mi sono divertito parecchio, per esempio.
In questo caso mi riferivo in particolare alla frustrazione derivata da una certa imprecisione nelle meccaniche, cosa che non da fastidio ai livelli di difficoltà più bassi, ma può risultare molto sgradevole quando qualunque nemico ti oneshotta. Comunque la mia è solo un intuizione basata sulla run che ho fatto a Survival, non avendo ancora provato AKUMU.
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Offline The Metaller

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Sono al terzo capitolo ad Akumu. Sono senza parole.
E' incredibile come quello che consideravo un innocuo tutorialino (il cap.2) si sia trasformato in una inesauribile fucina di approcci tattici. Sono esterrefatto. Spazi che parevan sprecati con gli zombi buttati lì della modalità survivor, sono rivitalizzati dal rinnovato posizionamento e comportamento dei nemici. Ho dovuto dare fonda a pazienza, ingegno, spirito di osservazione e tempismo esecutivo per uscirne.

Tra l'altro per non godere di agevolazione ho rimesso il fov originario e le bande nere, e devo dire che certe vedute fanno un impatto diverso (meglio? peggio? diverso...) e che si apprezzano di più certi movimentini al pixel e rotazioni di camera millimetriche per guadagnare qualche spiraglio di visuale da nascosti dietro agli angoli.

Se quello che ha al primo giro ho definito innocuo tutorialino è ad Akumu boostato così pesantemente non voglio immaginare cosa mi aspetta oltre. Certo è che se tutti ricevono analogo boost di spessore giocoso per me TEW è istant candidato GOTY con (spero) Bayotetta2
« Ultima modifica: 28 Ott 2014, 10:51 da The Metaller »
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Offline Jet Di

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Sono al terzo capitolo ad Akumu. Sono senza parole.
E' incredibile come quello che consideravo un innocuo tutorialino (il cap.2) si sia trasformato in una inesauribile fucina di approcci tattici. Sono esterrefatto. Spazi che parevan sprecati con gli zombi buttati lì della modalità survivor, sono rivitalizzati dal rinnovato posizionamento e comportamento dei nemici. Ho dovuto dare fonda a pazienza, ingegno, spirito di osservazione ed tempismo esecutivo per uscirne.

Tra l'altro per non godere di agevolazione ho rimesso il fov originario e le bande nere, e devo dire che certe vedute fanno un impatto diverso (meglio? peggio? diverso...) e che si apprezzano di più certi movimentini al pixel e rotazioni di camera millimetriche per guadagnare qualche spiraglio di visuale da nascosti dietro agli angoli.

Se quello che ha al primo giro ho definito innocuo tutorialino è ad Akumu boostato così pesantemente non voglio immaginare cosa mi aspetta oltre. Certo è che se tutti ricevono analogo boost di spessore giocoso per me TEW è istant candidato GOTY con (spero) Bayotetta2

Non ho ancora cominciato la run ad Akumu, voglio prima farmi l'ennesimo giro a difficoltà più basse, ma queste tue considerazioni mi riempiono di gioia. :yes:

Offline xPeter

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Sono al terzo capitolo ad Akumu. Sono senza parole.
E' incredibile come quello che consideravo un innocuo tutorialino (il cap.2) si sia trasformato in una inesauribile fucina di approcci tattici. Sono esterrefatto. Spazi che parevan sprecati con gli zombi buttati lì della modalità survivor, sono rivitalizzati dal rinnovato posizionamento e comportamento dei nemici. Ho dovuto dare fonda a pazienza, ingegno, spirito di osservazione ed tempismo esecutivo per uscirne.
Mie stesse impressioni. Praticamente nel giro di un solo checkpoint di quello che pareva ancora tutorial si scopre materiale giocoso da studiare e con cui sperimentare per due ore abbondanti  :yes:

Offline The Metaller

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Sono al terzo capitolo ad Akumu. Sono senza parole.
E' incredibile come quello che consideravo un innocuo tutorialino (il cap.2) si sia trasformato in una inesauribile fucina di approcci tattici. Sono esterrefatto. Spazi che parevan sprecati con gli zombi buttati lì della modalità survivor, sono rivitalizzati dal rinnovato posizionamento e comportamento dei nemici. Ho dovuto dare fonda a pazienza, ingegno, spirito di osservazione ed tempismo esecutivo per uscirne.
Mie stesse impressioni. Praticamente nel giro di un solo checkpoint di quello che pareva ancora tutorial si scopre materiale giocoso da studiare e con cui sperimentare per due ore abbondanti  :yes:

Assolutamente. Sono in modalità VOV.
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Offline Ale

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Provato anche io ad AKUMU, e finito il capitolo 3.
È effettivamente bellissimo, molto tattico, davvero bisogna pianificare ogni singolo movimento per avere una minima speranza di uscirne. Al terzo capitolo ho benedetto i checkpoint, senza di quelli penso che sarei caduto preda della disperazione. :D
Il tizio con la motosega che correva più velocemente di quanto la mia infima barra della stamina potesse riprendersi ha ridefinito il mio concetto di terrore. :scared:
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Offline Il Gladiatore

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Stessa cosa da queste parti, riripreso ad akumu. 10 anni fa stringevo ludicamente le chiappe con Siren. Oggi con TEW.
La paura è di passare per non esperti, di non comprendere il medium che si sta evolvendo etc. (...) è figlio dell'immotivato senso di inferiorità che spinge il videogiocatore alla spasmodica ricerca di qualcosa che giustifichi il videogioco come se il gameplay da solo non bastasse più." (Fulgenzio)

Offline Wis

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Vabbè, non lo giocherò mai.
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Strana 'sta cosa. C'è chi dice che il gioco non è poi molto spaventoso.. sarà che il livello Akumu aggiunge quella tensione che latita a normal?

A tal proposito, qui c'è la recensione del mio "ex capo":
http://gamesurf.tiscali.it/recensione/the-evil-within_c25917.html
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Offline lawless

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la tensione e l'ansia sono presenti eccome.

Recensione che non mi trova quasi per niente d'accordo.

Qui poi:

"Difficile infatti avvertire un qualsiasi senso di disagio, ansia, paura, tensione, chiamatela come volete, all'interno di The Evil Within."

pfffff. Ok è soggettivo, ma non sono per niente d'accordo.

Offline The Metaller

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Strana 'sta cosa. C'è chi dice che il gioco non è poi molto spaventoso.. sarà che il livello Akumu aggiunge quella tensione che latita a normal?

A tal proposito, qui c'è la recensione del mio "ex capo":
http://gamesurf.tiscali.it/recensione/the-evil-within_c25917.html

A me ad Akumu non fa alcuna paura. Semplicemente lo trovo un pozzo di gameplay da giocare e c'ho la tensione del crepare istant. Ma come ce l'ho in Demon's Souls per dire...
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Offline Raiden

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Giusto per intenderci, so che è un paragone stupido.

Ma il gioco, rispetto ad esempio a Siren, quanto è difficile?
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Offline Azraeel

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Penso sia molto soggettivo come fattore.
Quando gioco ai Souls sono spesso molto teso, ma è una tensione derivante dal timore dell'errore e della penalizzazione.
La tensione, o paura, derivante dal grottesco, dall'horrorifico e tutte le possibili declinazioni non colpiscono tutti in modo analono ovviamente... quindi è anche difficile secondo me valutare tali cose.
MAgari uno si caga addosso per un film di "piccoli Bu!" ma tollera le peggiori violenze dirette e splatter..

Ad esempio io mal reggo lo splatter e la violenza eccessiva, ma adoro i film con una tensione palpabile, con atmosfere anche malate o distorte, spettrali.
Tipo: mi piace e non mi da fastidio Ju-On, non reggo bene roba tipo You're next, ovvero il genere famiglia in trappola macellata ad uno ad uno...

Offline Il Gladiatore

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Strana 'sta cosa. C'è chi dice che il gioco non è poi molto spaventoso.. sarà che il livello Akumu aggiunge quella tensione che latita a normal?
Nono, parlo di tensione ludica. Il gioco è comunque teso come atmosfera  ma nello specifico mi riferivo alla difficoltà in sé.
Giusto per intenderci, so che è un paragone stupido.
Ma il gioco, rispetto ad esempio a Siren, quanto è difficile?
Non ho ancora una visione chiara  e completa ma Siren me lo ricordo più difficile, sia per durata che per intensità. Qui ci sono dei picchi malvagi, per cui almeno si recupera un doveroso uso del vocabolario: difficile.

La paura è di passare per non esperti, di non comprendere il medium che si sta evolvendo etc. (...) è figlio dell'immotivato senso di inferiorità che spinge il videogiocatore alla spasmodica ricerca di qualcosa che giustifichi il videogioco come se il gameplay da solo non bastasse più." (Fulgenzio)

Offline Jet Di

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Sinceramente per me The Evil Within fa il massimo possibile per creare tensione e mettere a disagio un giocatore, il fatto è che più di cosi, non penso sia proprio possibile fare paura, a meno che uno non è una mammoletta completa. Parliamo pur sempre di un gioco, la strizza è sempre solo di sottofondo, è una vaga sensazione di tensione e urgenza di uscire dai guai..ma vaga, che finisce li. È la stessa identica cosa che per me è stata per QUALSIASI altro survival mai giocato in vita mia, dal primo resident evil a silent hill a dead space, non è inferiore ad altri titoli in tal senso, anzi a me per esempio fa molta più "paura" questo che Alan Wake, che forse per quanto mi è piaciuto nel complesso, è l'"horror" meno riuscito da sto punto di vista in assoluto. In finale si ecco, probabilmente è soggettivo.