Limoni, podcast di Internazionale veramente ben fatto sui fatti del g8 con Annalisa Camilli.
Si vede c'é un giornale dietro, infatti la giornalista si sposta tra Genova e Bologna per avere un resoconto piú umano e ravvicinato (parola che vuol dire molto, nel pieno della pandemia..) possibile.
Forse troppo schierato, pensando che l'unico punto di vista raccontato sia quello dei poliziotti in questi anni.
Io non sono d'accordo, é uno degli eventi piú polarizzati di sempre, e dipende da cosa si vuole ascoltare.
Il movimento era troppo diviso per me, quel giorno c'erano decine di cortei per la città.
Una situazione incontrollabile, una posta al rialzo che si é sfogata nei fatti terribili di quei giorni.
Non credo in una collaborazione tra black block e polizia ma a una evidente impreparazione da parte di tutte e due le parti per contenere le violenze, per poi prendere decisioni troppo drastiche (Diaz e Bolsaneto in primis) e troppo tardi.
Un pó come chiudere una intera nazione per contenere una pandemia (azione estrema e tardiva) quando i casi si erano ormai alzati vertiginosi.
Uno dei modi di fare italiano preferiti, insomma.
Ecco, l'idea di D'Alema o chi per lui di fare una manifestazione del genere in una città di mare, quindi "chiusa", quello forse é un bel punto di partenza per capire cosa furono quei 3 giorni a Genova.
Infatti l'ultima puntata mi é piaciuta meno delle altre perché volevo anche l'altro punto di vista, non solo di attivisti.
Per quanto penso sia difficilissimo superare l'omertà in questi casi delle forze dell'ordine.
Resta cmq agghiacciante il racconto di quei giorni, ascoltare e usare Google Maps per vedere i luoghi dei fatti citati, stoppare Spotify e andare su YouTube a vedere quelle immagini, la carica a Piazza Manin e quella ancora peggio di via Tolomeide, un'azione dovuta alla non conoscenza geografica della città e da una decisione presa da chi non avrebbe dovuto farlo.
Capire che la foto di un auto bruciata impressiona, chiunque pensa al proprietario che poteva essere un uomo come noi, noi che quel gesto non lo faremmo mai, ma in verità non vuol dire niente se non ti impegni a conoscere il prima e il dopo di quella foto, se non approfondisci a sufficenza per non farti trarre in inganno da quello che istintivamente vuol dire quella foto.
Naturalmente stessa cosa si puó dire lo stesso per una manganellata, però non so, l'impatto é diverso, ma magari é una cosa personale.
Poi non so quanto effettivamente Genova sia stata effettivamente grande per i destini del mondo, anche perché oscurata dall'11 settembre, che fece scomparire il movimento no global e portare gli scontri sui solito territori della Pace vs Guerra.
Movimento no global, incredibile, durato pochissimi anni ma gigantesco, che attraversava tutto l'Occidente e scomparse cosí, senza lasciare traccia di sé, solo semi nelle sue teorie.
Teorie che cmq esistono tutt'oggi basta vedere come viene approcciata la Storia in un film come Eternals.
Teorie in gran parte strampalate per me che sono per un mondo globalizzato e, pur cercando di ragionare su tutte le contraddizioni, vivo nella parte del mondo migliore.
Per farsi capire, in Oriente un movimento del genere non sarebbe neanche arrivato in piazza a farsi manganellare, perché servono ampi spazi di libertà personale che non sono neanche pervenuti in Oriente.
E il podcast riporta anche al concetto (molto ragionato negli ultimi anni, tra economisti come Arfaras) che la storia non é finita.
Cioé che quel clima di ottimismo dovuto al crollo del Muro, quella possibilità di Occidentalizzare tutto il mondo, che aveva vinto il libero mercato e i governi democratici é ancora bel lungo dall'assere concluso, sarà un processo lento, pieno di ostacoli ed errori come la crisi globale del 2008, e di resistenze che fanno dall'11 settembre alle invasioni delle Russia verso l'ovest.
Oppure abbiamo visto come Putin si travesta da democratico, in quanto eletto tramite elezioni ma poi con il trucchetto ddi usare un fantoccio come era Medvedev per governare piú di 20 anni.
Insomma, un prodotto esemplare che pecca un pó di idealismo, ma che si ascolta con piacere.
Personalmente la parte che per me non lascia spazio a fazioni é gli errori e permissivismo delle forze dell'ordine e a un certo lassimo di metterli davanti alle proprie responsabilità di fronte a certi fatti, non solo sul g8 ma in tanti fatti degli ultimi 20 anni, l'ultimo i pestaggi al carcere di Santa Maria Capua Vetere, del quale é iniziato il processo lo scorso dicembre, coinvolgendo 108 persone.
E non parlo della poliziotta che ride per la morte di Giuliani (capita, in un clima cosí peso di quei giorni) ma proprio di una certa ripetitività dei gesti e delle misure non prese negli anni da quei fatti.
É palese che anche lí la storia non é finita. Stiamo attenti.