Qualche settimana fa ho finito pure FEZ.
In realtà ho dovuto usare le guide sia per arrivare al primo finale che, ovviamente, al secondo.
Per il primo mi mancava proprio un cubo ma non c'era verso di farlo saltar fuori. Non ho decrittato una mazza di niente e non ho nemmeno capito i numeri. Voglia proprio zero.
Quoto chi diceva che è un gioco un po' così, dato che l'enigmistica legata alla sua meccanica prominente (la rotazione dei livelli) è misera. Si sarebbe potuto fare molto di più con la stessa meccanica di base, ma tant'è.
Tuttavia l'opera è davvero qualcosa di immenso per via di molteplici aspetti. Visivamente è fuori scala, davvero di una bellezza sconcertante. Gironzolare fluidamente (almeno su PS Vita) fra i livelli è un'impagabile fonte di meraviglia continua. Poi Fez sprizza amore per il videogioco da ogni pixel e da molti degli elementi: il modo in cui i blocchi di Tetris sono innalzati a vocabolario del gioco, le citazioni, lo stage alla gameboy, i reboot, le interferenze grafiche.
Tutte ragioni che mi hanno spinto al (biasimevole) uso della guida. Volevo proprio vedere quante perle erano incastonate in questo gioco.
Inoltre la storia dietro il personaggio Phil Fish, il mistero legato all'enigma del monolito (la cui soluzione legit è tutt'ora incerta), il modo in cui la comunità ha scardinato i segreti del gioco in men che non si dica, tutto bellissimo.
Mi sono letto parecchi articoli in proposito, recuperando perfino il thread dove Phil Fish presentò il gioco alla comunità di sviluppatori e alla fine, per quanto io l'abbia vissuto in modo improprio, ovvero senza versare una sola goccia di sudore mentale, non posso che riconoscere a questo titolo un enorme valore storico.