Scusate, non ho seguito la faccenda. Capisco la gravità di questa ultima notizia, ma perché dovrebbe essere un problema che teenager lavorino per assemblare un iPhone?
Se ti riferisci all'ultima frase del mio post, non è tanto un problema di teenager che lavorano, bensì di vari episodi che sono venuti a galla e che hanno coinvolto varie multinazionali, da Apple e Sony passando per Nintendo.
L'esempio più famoso emerso è probabilmente quello dell'alto tasso di suicidi che sarebbe stato apparentemente riscontrato nelle fabbriche della Foxconn per via delle pessime condizioni di lavoro. E venne riportato che la risposta dell'azienda a questo problema fu quello di installare speciali reti lungo il perimetro della fabbrica che evitassero che gli operai potessero buttarsi, piuttosto che ragionare sulle cause del fenomeno.
Uso il condizionale perché come spesso abbiamo visto anche in Italia i media ogni tanto sentono di una particolare notizia ed iniziano ad insistere sulla stessa, dando a volte l'impressione che la sua portata sia maggiore di quanto sia in realtà. Altre fonti riportano quindi che in realtà la casistica di suicidi presso le fabbriche Foxconn è in realtà "in linea" con altre realtà come gli USA.
Un'altro scandalo emerso, e questa volta confermato dalla Foxconn, è come ragazzini anche di 14 anni siano stati impiegati presso gli stabilimenti, lì dove l'età minima per il lavoro minorile in Cina è 16 anni.
In generale Foxconn è solo la punta dell'iceberg del fenomeno, e ha probabilmente più visibilità di altre per via dell'immenso numero di "clienti" che serve. Credo che non sia imprudente dire che qualsiasi aggeggio elettronico arrivi nelle nostre case, non importa la sua provenienza, ha dietro di sé una storia non dissimile. Non parlo direttamente di abusi veri e propri, ma almeno di standard di lavoro non conformi ai nostri, quasi sicuramente.
Ciò detto, è anche vero che nello specifico di questo episodio come in altri non è qualcosa di esclusivo alla Cina. Episodi di stagisti non retribuiti e messi a fare lavori non inerenti al proprio percorso studio-lavoro sono la normalità anche in Italia. Ne ho diretta esperienza dopo aver fatto uno stage di tre mesi come magazziniere lì dove il mio percorso di studio era quello di marketing e commercio estero.
Non volevo comunque deragliare il thread. E' semplicemente che essendo un argomento che mi tocca, non potevo far finta di ignorare la segnalazione di Luv3kar, anche quando si tratta di un prodotto al quale sono genuinamente interessato.